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Friday, dalla Cina un nuovo sistema operativo basato sull’intelligenza artificiale

Nel novembre scorso Andrej Karpathy, esperto in deep learning e visione artificiale presso OpenAI (azienda da cui nelle ultime ore si è dimesso), condivideva sul proprio canale Youtube il video “Introduzione ai modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM)”. Quasi un’ora in cui il professionista si concentra sull’iter dei LLM, guardando al domani del sistema operativo basato sull’AI e sottolineando il link tra questa tecnologia e la nostra quotidianità.

Oggi l’evoluzione dei sistemi operativi centrati sull’intelligenza artificiale compie un rilevante passo in avanti. Come riporta Analytics India Magazine, Shanghai AI Laboratory lancia la prima versione di un sistema operativo centrato sull’IA e ispirato al modello sviluppato da Karpathy, tra i fondatori di OpenAI insieme a Sam Altman.

OS per comprendere il linguaggio naturale

Denominato Friday (Fully Responsive Intelligence, Devoted to Assisting You), ha il suo assistente AI in Copilot, basato sullo stesso linguaggio di grandi dimensioni di ChatGpt. Sviluppato attraverso combinazioni in linguaggio Python per il chatbot aggiornato con GPT-4, Friday è fruibile sul sistema operativo Linux e macOS.

L’intento, grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa – che oggi rischia di rendere obsoleta la programmazione – è di aumentare la produttività degli utenti, creando documenti e presentazioni in modo più veloce e ottenendo rapidamente informazioni dettagliate dai dati o dai messaggi di posta elettronica. Tradotto: un OS in grado di captare e comprendere il linguaggio naturale, che metterebbe il computer nelle condizioni di lavorare con indicazioni minime da parte dell’utente.

Andrej Karpathy saluta OpenAI

Un ulteriore collegamento, in questo caso, è d’obbligo. Poche ore fa, nel giorno di San Valentino, Andrej Karpathy ha comunicato di aver interrotto la sua “storia d’amore” con OpenAI. In un post pubblicato su X, ha ammesso che la separazione tra lui e l’azienda è stata tutt’altro che traumatica, invitando (con fare ironico) gli hater a condividere online le teorie del complotto su questa novità.

È bene precisare che è la seconda volta in cui Karpathy abbandona OpenAI: si era infatti allontanato nel 2017 per fare parte del team di Tesla (Elon Musk è a sua volta tra i fondatori di OpenAI). Nel 2022 ha fatto rientro in OpenAI. Fino alla notizia di 48 ore fa.

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