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Serie A, che streaming sarà l’anno prossimo? Corsa a ostacoli per Dazn

Radu, portiere dell’Inter, poteva diventare il principale alleato di Dazn nello spingere la audience della Serie A. Almeno nell’ultimo scorcio della stagione. La sua clamorosa papera a 4 partite dalla fine contro il Bologna ha di fatto sancito la vittoria insperata del Milan, rilanciando la suspence. Ma nemmeno un finale thrilling dovuto al suo clamoroso autogol ha rivitalizzato lo share del nostro calcio.

E’ crollata la audience della serie A quest’anno, con una flessione del 30% della audience cumulata (la somma di tutti gli spettatori nell’arco delle 38 giornate) rispetto allo scorso campionato. Un risultato negativo che pesa non poco dal punto di vista economico sulle casse dal nostro calcio. Che deve già scontare l’estromissione dal Mondiale. E i pubblicitari controllano il dato. Ma quali sono le cause di questa flessione di ascolti?

L’era Dazn parte con l’handicap

Sicuramente, analizzando il quadro, è evidente il risultato negativo di Dazn. La piattaforma streaming che detiene in esclusiva i diritti di sette i match di Serie A, mentre tre sono in condivisione con Sky, ha fatto certamente meno del previsto in termini di abbonati.

Ha fatto meno del previsto anche Timvision. Un risultato inferiore alle attese, che ha spinto Tim a rinegoziare i termini dell’accordo di trasmissione delle partite che prevede un contributo annuo di 340 milioni da parte di Tim, su un totale di 860 milioni di euro all’anno per altre due stagioni.

Qualità dello streaming migliorata

C’è da dire che i problemi iniziali di trasmissione delle partite sono diminuiti con il passare delle giornate di campionato. L’investimento effettuato da Dazn per potenziare la sua rete Cdn ha certamente migliorato le cose. CDN chiamate Dazn Edge e posizionate presso tutti gli ISP, come tra l’altro “consigliato” dall’Agcom. E le proteste degli utenti sui social sono progressivamente diminuite sensibilmente.

Nell’ultimo turno, Milan e Inter all’ultimo sprint finale hanno giocato in contemporanea ma non si sono registrate proteste sul fronte dello streaming. Una situazione che si è progressivamente appianata nel corso del campionato.

Ma quel che è certo è che la pubblicità ha speso meno quest’anno e la prossima stagione per Dazn si preannuncia complicata.

Dazn rischia sanzioni se non si adeguerà alla total audience

In primo luogo, Dazn rischia sanzioni da parte di Agcom se non si adeguerà in merito alla misurazione degli ascolti richiesti dall’Agcom a gennaio.

L’Authority, in particolare, aveva richiesto che per le stagioni sportive 2022/2023 e 2023/2024 la certificazione dei dati di ascolto degli eventi trasmessi da DAZN venisse fatto da un JIC (Joint Industry Committee) operante sul mercato nazionale in grado di produrre un dato univoco e trasparente di total audience. Il soggetto più papabile è l’Auditel che deve essere comunque messo in grado di farsi trovare pronto e totalmente operativo per il 13 agosto, giorno in cui partirà il prossimo campionato.

Come sono andati i test effettuati nelle ultime giornate di campionato, auspicati dall’Agcom?

Sky alla finestra

A questo punto, Dazn dovrà tentare di coprire l’ammanco economico dopo la revisione dell’accordo con Tim. Fra i potenziali subentranti in caso di apertura dell’esclusiva da parte di Dazn c’è in prima fila Sky. Resta da capire quanto sarebbe disposta a offrire l’emittente satellitare per riaccogliere nel suo bouquet anche Dazn.

L’abbonato Sky

L’abbonato Sky in passato era abituato ad avere Dazn nel bouquet, ma soltanto con tre partite. In caso di accordo di condivisione, Dazn tornerebbe su Sky come in passato.

Non sono pochi i clienti di Sky che lo scorso anno non hanno siglato l’abbonamento a Dazn, ma si sono accontentati dell’offerta di tre partite dell’emittente satellitare, che è riuscita a tenere.

Quel che è altresì certo è che se Dazn gli ascolti non li ha fatti quest’anno, con un campionato combattuto fino all’ultima giornata per uno scudetto che si deve in larga misura alla clamorosa papera di Radu, ben difficilmente li potrà fare in futuro. Inoltre, se dovesse decidere o vedersi costretto ad aumentare i prezzi, il rischio di perdere abbonati sarebbe dietro l’angolo.

Le tre partite di Sky in condivisione sempre meglio di Dazn

C’è da dire ancora che quest’anno le tre partite di Sky hanno sempre registrato più audience delle stesse partite trasmesse in contemporanea da Dazn. Questo è da un certo punto di vista naturale, visto che Sky conta più abbonati e ne ha persi meno del previsto quest’anno, pur diminuendo le partite trasmesse. 

Resta infine da vedere se non subentrerà qualche nuovo player per la prossima stagione, ad esempio Amazon, che per ora smentisce ma potrebbe cogliere per così dire la palla al balzo.

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