Intelligenza artificiale

SenseTime, è cinese la startup di IA che vale di più al mondo

di Federica Di Martino |

La cinese SenseTime è la startup specializzata in Intelligenza Artificiale che vale di più al mondo, con la benedizione del governo di Pechino.

Sense Time è la start up di intelligenza artificiale che ad oggi vale di più al mondo, 4,5 miliardi di dollari. È cinese ed è riuscita ad arrivare a questo livello in soli 4 anni. Quest’anno, secondo l’analisi di Bloomberg, ci si aspetta che triplichi le sue entrate oltre 300 milioni di dollari.

Quando si entra negli uffici di Pechino, l’accoglienza che si ha fa subito individuare l’alta immersione tecnologica nella quale i dipendenti lavorano.

Un pannello vicino all’ingresso funge da specchio digitale, la sua fotocamera integrata analizza il viso per stimare l’età e assegna un “voto per l’attrattiva” (ottieni un punteggio più alto se sorridi). Un’altra schermata mostra un’app che trasforma il tuo viso come fosse un filtro di Snapchat, snellendo la figura, allargando gli occhi e schiarendo la pelle.

Una terza schermata mostra un feed proveniente da una telecamera mirata ad un incrocio stradale, con ogni persona e ogni oggetto immediatamente identificati con un codice colore. Gli umani sono arancioni; le auto sono blu. Più il sistema guarda, più i punti dell’elenco si popolano: “Adulto. Top a manica corta. Pantaloni. Maschio. Top nero. Fondo grigio”, si legge in una serie di punti. “Volkswagen Passat. Nera “, legge un altro. Le linee di movimento seguono ogni figura ed indicano la loro direzione e velocità.

Il core business della start up è vendere software di intelligenza artificiale che riconoscono le cose, in particolare le persone. Si sta facendo strada in Cina, dove ha vinto contratti con i principali produttori di telefoni, le più grandi compagnie di telecomunicazioni e i più grandi rivenditori. Ha investitori come Alibaba, Fidelity International, Qualcomm, Silver Lake e Tiger Global Management. Vari dipartimenti di polizia cinesi utilizzano i sistemi SenseTotem e SenseFace per analizzare i filmati di sicurezza e riconsocere i sospettati. Il successo dell’azienda è un segnale della corsa della Cina per costruire panopticon digitali per tenere sotto controllo i suoi 1,4 miliardi di cittadini, con il sostegno diretto del governo e sicuramente minime preoccupazioni sulla privacy, sollevando il dibattito intorno a questo tipo di sorveglianza tecnologica.

La società dovrà lottare in maniera molto più seria con le questioni etiche mentre si espande in nuove industrie e paesi. Ad esempio, in Giappone dove sta facendo software di localizzazione stradale per guidare le auto Honda senza conducente, e negli Stati Uniti, dove il laboratorio sanitario del New Jersey sta sviluppando software per il rilevamento dei tumori con la sua tecnologia. Sense Time sta anche lavorando per portare giochi interattivi nel sud-est asiatico, collaborando con la popolare app Bigo.

Sebbene SenseTime sia meno aggressiva della rivale locale Megvii e di alcune altre società di sicurezza quando si tratta di firmare contratti governativi, tale attività rappresenta circa i due quinti delle sue entrate, secondo l’amministratore delegato Xu Li. Li sostiene che i sistemi di intelligenza artificiale di SenseTime sono più attenti alla privacy rispetto alle altre fotocamere perché per la maggior parte la raccolta dei dati è passiva, le macchine eseguono solo sorveglianza.

Oltre a individuare e classificare i volti di una folla, l’obiettivo a lungo termine dell’azienda è di mettere la propria tecnologia al centro del riconoscimento immagini ovunque, dai sistemi di sicurezza, allo shopping, ai servizi di identificazione personale che funzionano tramite la scansione dei volti.

Se in Cina vediamo la completa collaborazione tra aziende come Sense Time e Stato, in Silicon Valley abbiamo una situazione diametralmente opposta. Già i dipendenti di Google, Amazon e Microsoft hanno protestato contro la cessione dei loro dati privati a questi sistemi di riconoscimento.

Ad esempio, recentemente i googler si sono arrabbiati e hanno costretto l’azienda ad abbandonare un progetto del Pentagono e si sono impegnati per evitare di lavorare su armi autonome che usano l’intelligenza artificiale per combattere guerre umane. Il personale di Microsoft e Salesforce.com ha protestato contro i contratti con le agenzie federali e i dipendenti di Amazon.com hanno protestato contro la vendita di attrezzature per il riconoscimento facciale alle forze di polizia. Amazon ha fornito gli strumenti alle autorità statunitensi per l’immigrazione.

Riporta Xinhua, il 31 ottobre 2018 il presidente cinese Xi Jinping e il Politburo hanno tenuto una sessione di studio per sottolineare l’importanza di assumere un ruolo guida nello sviluppo dell’IA aumentando gli investimenti in tecnologie e formando più professionisti nel settore.

Rispetto agli Stati Uniti e all’Europa, la Cina è il paese che investe di più in IA alimentando gli algoritmi con enormi quantità di dati che provengono dalla popolazione.