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Sempre più video. Come cambia Internet per gli italiani

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Video, video e ancora video. Come dimostra il report Digital 2023 di We Are Social, nemmeno in Italia ci sono dubbi sulle principali tendenze relative all’utilizzo di Internet in questi anni, a giudicare dai dati sull’online video content e la sua fruizione.

Rubrica settimanale SosTech, frutto della collaborazione tra Key4biz e SosTariffe. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

Video, video e ancora video. Come dimostra il report Digital 2023 di We Are Social, nemmeno in Italia ci sono dubbi sulle principali tendenze relative all’utilizzo di Internet in questi anni, a giudicare dai dati sull’online video content e la sua fruizione: da TikTok ai reel di Instagram, continuano a crescere gli utenti che si collegano in rete per questo genere di contenuti. E anche i podcast nel se la cavano male.

Secondo il report il nostro Paese vanta, a fronte di una popolazione di 58,96 milioni di abitanti, 78,19 milioni di connessioni di telefonia mobile (il 132,6% della popolazione), 50,78 milioni di utenti Internet (l’86,1%) e 43,90 milioni di utenti attivi sui social network (il 74,5%). I dati sulla crescita digitale sono però quelli di una nazione, come del resto pressoché tutte quelle che la circondano, in flessione o al massimo in pareggio: se le connessioni mobili sono aumentate, anche se di poco (+0,3%, circa 200.000 in più), della stessa percentuale sono invece diminuiti gli utenti Internet complessivi (-0,3%, -141.000).

Calano i nuovi domini: è finito l’effetto pandemia

Più che alla recessione che incombe, è però plausibile che questa situazione di apparente stagnazione sia riferibile a una certa saturazione del mercato (l’Italia è da molti anni, ormai, tra i Paesi con il maggior numero di cellulari pro capite) e al calo fisiologico del post-pandemia, come mostrano anche altre metriche. Ad esempio quelle rilevate da Registro.it, l’organo tecnico dell’Istituto di Informatica e Telematica del Cnr e anagrafe dei domini a targa italiana, secondo le quali i nuovi domini .it registrati per il 2022 sono stati 475.768, per un totale di 3.467.693 domini, con una crescita di +0,5%, molto più bassa delle precedente (+2,24% nel 2021 e +4,20% nel 2020). Come spiega Marco Conti, responsabile del Registro .it e direttore dell’IIT-Cnr, «Il 2020 dei lockdown era stato l’anno dell’approdo alla Rete per coloro che si affidavano al web per salvare la propria attività o per avviarne una nuova; il 2021 era stato l’anno resiliente, quello della fiducia e della ripartenza. Con questi presupposti, dopo il boom degli ultimi due anni, il 2022 non poteva che essere un anno di stasi fisiologica per il .it: un dato che trova riscontro anche a livello europeo e globale».

La crescita dei podcast

Tornando all’analisi di We Are Social, non cambia più di tanto il tempo che dedichiamo ai media, anche se rispetto all’anno scorso il totale di quello trascorso su Internet è un po’ più basso: 5 ore e 55 minuti, un quarto d’ora in meno rispetto a gennaio 2022, -4,1%. In particolare, questo dato è derivato dalla somma tra il tempo trascorso in Internet con i telefoni cellulari (due ore e 56 minuti) e quello attraverso computer e tablet (2 ore e 59 minuti).

In particolare, è stabile il tempo dedicato alla televisione, sia in diretta che in streaming (appena un minuto in più, +0,5% per un totale di 3 ore e 13 minuti) nonché quello sui social media (un’ora e quarantotto minuti, anche qui un minuto in più rispetto all’anno precedente, +0,9%), quello passato leggendo la carta stampata, sia online che fisica (un’ora e 22 minuti, un minuto in più, +1,2%) o su una console per videogiochi (48 minuti, un minuto in meno, -2%). L’unica variazione davvero apprezzabile è quella relativa ai podcast, che si stanno affermando come uno dei media più apprezzati, anche per la possibilità di ascoltarli mentre si fa dell’altro: l’aumento di tempo dedicato è solo di 3 minuti, ma considerando che il totale è di 32 minuti, è sufficiente per un incremento del 10,3%.

E allo smartphone non si rinuncia mai

Tra le modalità di accesso in Italia a Internet, con la complicità di tariffe di telefonia mobile sempre più basse e di un’ampia dotazione di gigabyte (il comparatore di SOStariffe.it permette di mettere a confronto quelle attualmente più appetibili), domina sempre lo smartphone, e non è una sorpresa. È pari al 94% la percentuale di quelli che naviga con il telefonino, in crescita dell’1,2% rispetto all’anno precedente; l’accesso tramite smartphone è pari al 49,6% del tempo totale passato su Internet.

Per la prima volta da parecchio tempo, tra gennaio 2022 e gennaio 2023 si è riscontrata una flessione nel numero di utenti Internet: 50,8 milioni rispetto ai 50,9 milioni dell’anno prima. Nel 2013, dieci anni fa, gli utenti erano appena 36,6 milioni, ma prima di questo -0,3% la percentuale è sempre stata positiva (con un picco del +6,1% tra 2014 e 2015).

Tramonto degli e delle influencer? Non oggi

Le ragioni principali per cui si passa del tempo su Internet sono, per il 72,2% degli intervistati tra i 16 e i 64 anni, cercare informazioni; rimanere aggiornati con le notizie e gli eventi per il 65,2%; ricercare spiegazioni su come fare determinate cose per il 59,4%; trovare nuove idee o ispirazioni per il 56,9%; fare delle ricerche su luoghi, viaggi e vacanze per il 56,5%; rimanere in contatto con amici e famiglia per il 52,6%; guardare video, film o show televisivi per il 49,9%; ascoltare musica per il 48,8%; fare delle ricerche su marche e prodotti per il 44,4%; trascorrere il tempo libero e navigare senza uno scopo preciso per il 44,2%; fare delle ricerche relative a business e affari per il 41%; navigare per scopi legati allo studio per il 39,6%; ricercare prodotti per la salute e risposte a domande sulla salute per il 34,4%; gestire le proprie finanze e risparmi per il 32,3%; condividere con gli altri le proprie opinioni per il 30,8% (dato che, se non altro, dimostra l’innegabile scollamento tra ciò per cui crediamo di essere su Internet e ciò che poi facciamo davvero).

Ad avere sempre il segno positivo è la variazione di utenti che dichiara di usufruire di contenuti video su Internet, +2,7% rispetto all’anno precedente, per un totale del 91,1%. Nel dettaglio, scende la fruizione dei video musicali (-3%) e dei livestream, altro prodotto tipicamente pandemico, (-12%); ancora di più scendono le clip sportive (-24%), mentre a crescere sono soprattutto i video e i vlog degli influencer (+5%; +1,7% i video virali).