Il mercato

Semiconduttori, +10% spedizioni globali a 613 miliardi di dollari per il 2022. Intanto stop impianti Stellantis e Toyota

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Taiwan aumenta la produzione e arriva a ridosso della Cina, ma nel mondo c’è ancora troppa carenza di semiconduttori e quindi di chip. I principali segmenti industriali globali sono in crisi e si susseguono le chiusure temporanee degli impianti produttivi di grandi marchi automobilistici, anche in Italia.

Semiconduttori, spedizioni in crescita per l’anno in corso

Le spedizioni globali di semiconduttori cresceranno ancora durante il 2022, con un incremento su base annua del +10,4%, per un valore complessivo di 613,5 miliardi di dollari, secondo nuove stime diffuse dall’istituto di ricerca MIC (Market Intelligence & Consulting Institute).

Le quote di questo mercato così centrale per diversi segmenti di massima rilevanza per l’industria mondiale sono così suddivise: il 24% dei semiconduttori è oggi prodotto in Cina, il 21% a Taiwan e il 19% in Corea del Sud.

Secondo lo studio del MIC, il valore delle spedizioni di semiconduttori per l’industria taiwanese potrebbero crescere del +17% quest’anno a 150 miliardi di dollari.

L’industria manifatturiera aumenta la domanda

Un mercato che continua a muoversi molto rapidamente sempre a seguito della crisi generata dalla pandemia globale di Covid-19, dalla carenza che ne è seguita e dall’esplosione della domanda mondiale di questi prodotti, che ne ha allungato i tempi di consegna.

A livello settoriale si stima che il valore delle spedizioni crescerà del +25% per il manifatturiero globale, per un valore generale pari a 75,6 miliardi di dollari, ha spiegato Kai-an Cheng, senior industry analyst di MIC.

L’incremento è attribuibile all’aumento dei prezzi dei chip nella prima metà del 2022 e alla nuova capacità produttiva avviata o in corso di avviamento in tutto il mondo.

I blocchi di Stellantis e Toyota

Per capire la rilevanza della disponibilità di chip o microchip per l’industria manifatturiera basti pensare che la carenza di approvvigionamenti ha spinto il Gruppo Stellantis in Italia a chiudere temporaneamente l’impianto di Melfi fino al 25 giugno prossimo (ripresa dal 27 giugno).

Stesso destino per la giapponese Toyota, che ha stabilito la chiusura di undici linee produttive in sette impianti nelle prefetture di Aichi, Iwate e Miyagi, almeno fino all’8 luglio, sempre a causa degli intoppi nella catena di approvvigionamento dovuti a nuove chiusure del porto di Shanghai a loro volta legate a focolai di Covid-19.