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Selfie, sms e social alla guida: italiani primi in Europa per uso improprio dello smartphone

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Una vera e propria dipendenza quella degli italiani dallo smartphone, che si trasforma però anche in un grave rischio.

Che gli italiani fossero ormai smartphone-dipendenti, questo lo si sapeva  da un po’ di tempo: sei su 10 lo controllano 30 minuti prima di dormire e 7 su 10 lo fanno appena svegli e anche se non ci sono notifiche; quasi la metà (45%) compra l’ultimo modello solo per il piacere di esibirlo. Un vero e proprio status symbol, insomma.

Niente da obiettare fino a quando, però, questa mania non diventa un pericolo per sé e per gli altri: da un recente studio di Deloitte, infatti, emerge che gli italiani, seguiti dai polacchi, sono i primi in Europa per uso improprio del cellulare in barba alle norme del Codice della Strada o alle norme non scritte della buona educazione e del buonsenso.  Sarebbero due su 10, secondo la ricerca, a usare il cellulare alla guida, ma basta dare un’occhiata in giro per capire che sono molti di più.

Lo conferma tra l’altro anche uno studio condotto nei mesi scorsi dall’assicurazione online Direct Line secondo cui il 51% degli Italiani dichiara di aver guidato almeno una volta col cellulare in mano e non solo per telefonare ma anche per inviare messaggi, controllare i social network o le email. Di questi vi è un 28% che delimita l’imprudenza a qualche volta, un 10% che lo fa risalire ad una distrazione frequente, ma legata al passato, e un 6% che, senza ritegno, confessa di usarlo anche per mandare messaggi.

Il 6%, poi, si giustifica affermando di guidare col cellulare in mano solo se dimentica gli auricolari e c’è quindi un 1% che ammette di farlo tutti i giorni. Alla faccia della prudenza.

Senza contare una moda tutta nuova e ancor più emblematica: quella dei selfie, una vera e propria emergenza che ha spinto la Questura di Firenze a lanciare un’offensiva ‘anti-selfie’ e volta, più in generale a disincentivare l’uso del cellulare alla guida. Una leggerezza che ha gravissimi effetti sulla concentrazione del conducente e sulle sue capacità di percepire in modo corretto le situazioni presenti all’esterno del suo veicolo.

Secondo uno studio di qualche anno fa dell’ISS – Istituto Superiore di Sanità (Franco Taggi) – il rischio relativo per chi utilizza il cellulare è pari a 4. Cioè chi guida utilizzando il telefonino (anche con l’auricolare o il viva voce), ha 4 volte più probabilità di rimanere coinvolto in un incidente rispetto a chi non lo utilizza.

E’ appurato che una distrazione di soli due secondi a 100 km/h fa percorrere alla nostra macchina 56 metri prima di percepire un ostacolo, poi fra tempo di reazione (un secondo) e frenata in condizioni ottimali ne servono altri 71. Totale 127 metri prima di riuscire a fermare il veicolo.

Per rendersi conto del pericolo, basti pensare che per scattare un selfie si impiegano circa 14 secondi, per consultare un social network ce ne voglio almeno 20.

Quelli che, insomma, possono sembrarci pochi momenti di distrazione possono finire, e spesso finiscono, per trasformarsi  in attimi fatali, tanto che secondo la polizia stradale selfie alla guida, messaggini e social network sembrano essere diventati le principali cause degli incidenti automobilistici.

Anche perché, come nota un altro studio condotto dal Royal Melbourne Hospital e pubblicato dal Medical Journal of Australia, per chi guida col cellulare il rischio di causare incidenti può raddoppiare o quadruplicare rispetto a chi guida con un tasso alcolico nel sangue superiore al limite di 0,05%.

Allora mettiamolo tra i buoni propositi per l’anno nuovo se non abbiamo gli auricolari, accostiamo prima di rispondere. Vale davvero la pena rischiare la vita?