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Segretezza algoritmi Ott. Martusciello (Agcom) ‘Renderli trasparenti’

È una delle sue principali battaglie, rendere trasparenti i segreti algoritmi degli Over the Top (Ott), Google, Facebook, Twitter, ecc… quelli che decidono cosa dobbiamo leggere e non leggere sul web, spesso mettendo in evidenza, come avvenuto soprattutto nel passato, fake news. Antonio Martusciello, Commissario Agcom, anche oggi ha lanciato il suo appello ai giganti del web: “È il web che decide cosa dobbiamo leggere, ponendo in evidenza alcune informazioni rispetto ad altre che, spesso, risultano non veritiere”. È dunque necessario “rendere più trasparente il meccanismo che è alla base della profilazione delle notizie, l’algoritmo che gestisce la massa di dati e veicola all’utente informazioni talvolta fake”, ha dichiarato il Commissario dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni intervenuto oggi al dibattito su “Consumaker. Il futuro è nelle mani dei consumatori”, iniziativa promossa dall’Adoc in occasione dell’8ª Assemblea Nazionale dell’Associazione.

 L’algoritmo, ha rimarcato Martusciello, è “uno strumento che, non solo filtra i contenuti disponibili per presentarli agli utenti secondo un ordine, spesso personalizzato, ma è in grado di determinare le modalità di fruizione dell’informazione, orientando significativamente il successo o meno in termini di audience di una notizia”. Allo stesso modo, accade quando a essere veicolati sono contenuti fake, sempre più mirati in funzione di specifici obiettivi. 

‘Gli algoritmi segreti, una forma di fallimento di mercato, da correggere’

“Una forma di fallimento di mercato, da correggere”, ha sottolineato Martusciello. Sembrerebbe operazione semplice, ha aggiunto il Commissario Agcom “ma gli interventi di regolazione nel mercato delle idee non possono essere trattati allo stesso modo di quelli adottati nel mercato dei beni e servizi”.

Infatti non è affatto facile e immediato cambiare il paradigma degli algoritmi. “L’algoritmo vero e proprio (il codice) non è conoscibile perché è una ‘proprietà intellettuale’, ed è protetta anche in base alla recente direttiva Trade Secrets dell’Unione europea”, scrive Valigia Blu nel lungo articolo dedicato al tema: “La segretezza degli algoritmi è tale da impedirci di comprenderne le logiche e quindi di distinguerne il buon funzionamento dall’abuso. Eppure, sono gli algoritmi che ormai dettano le regole di tantissime attività umane, come ad esempio nella selezione del personale”, ha scritto nell’articolo Bruno Saetta.

La soluzione proposta da Martusciello

Per Martusciello, una prima soluzione non può che passare attraverso “un’azione che privilegi obblighi di trasparenza e accountability della distribuzione delle notizie da parte delle piattaforme Internet”. 

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