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Scuola nel caos per gli errori dell’algoritmo: “Ha scelto docenti con punteggi inferiori e mandato a casa chi ne aveva diritto”

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A circa 20 giorni dall’inizio dell’anno scolastico c’è caos nelle classi italiane, perché manca la continuità didattica. 

Gli alunni si vedono cambiare spesso insegnanti e molti studenti diversamente abili con insegnanti di sostegno non specializzati, mentre quelli specializzati sono ancora senza incarico. E l’ultima “estrazione” dell’algoritmo, che ha gestito la procedura informatizzata delle nomine delle supplenti dalle GPS (Graduatorie Provinciali per le Supplenze), ha tolto agli studenti, in molti casi, l’insegnante con cui hanno iniziato l’anno scolastico, a cui si erano ormai legati. 

Ecco perché il dito contro l’algoritmo

Oltre il danno, la beffa. Perché questo cambio, improvviso, di insegnante è dovuto agli errori eclatanti commessi dall’algoritmo, gestito a livello provinciale. Il software, infatti, ha gettato nel caos anche migliaia di docenti, perché tanti sono stati, inspiegabilmente, scavalcati da colleghi con punteggi inferiori, o erroneamente considerati rinunciatari oppure assegnati a posti inesistenti.

Chi ha accettato supplenze di poche ore di insegnamento, e con un alto punteggio, è stato poi “scartato” dall’algoritmo per le nuove assegnazioni con supplenze più lunghe.

E ancora l’algoritmo non ha neanche considerato l’applicazione delle precedenze relative ai titoli di riserva/invalidità dei docenti inseriti nelle graduatorie. E “cosa ancor più grave”, ha spiegato la Uil Scuola, “ha effettuato l’assegnazione agli alunni diversamente abili di insegnanti di sostegno non specializzati pur in presenza di docenti specializzati, che precedono in graduatoria e che ad oggi si trovano ancora senza incarico”.

Le reazioni

“Gli errori commessi dall’algoritmo nell’assegnazione delle supplenze”, ha affermato Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, “ledono diritti di graduatoria, facendo sì che in molti casi chi ha punteggi più elevati finisca per prendere supplenze e sedi più disagiate. Inoltre, la procedura vìola il diritto al completamento di cattedra che, a quanto pare, non è contemplato nell’algoritmo”.

Come è stato sviluppato l’algoritmo?

Ma l’algoritmo è stato sviluppato secondo le norme ministeriali?

Per verificarlo, la Uil Scuola, attraverso il suo ufficio legale ha inviato al Ministero dell’Istruzione un’istanza di accesso agli atti al fine di esercitare il diritto di accesso al software e, dunque, all’algoritmo, che ha gestito la procedura informatizzata delle nomine da GPS per l’anno scolastico 2022/23. 

Costarelli (Associazione Nazionale Presidi del Lazio): “Verificare se l’algoritmo sviluppato secondo le norme ministeriali

Occorre verificare se effettivamente l’algoritmo è stato sviluppato secondo le norme ministeriali“, ci ha detto Cristina Costarelli, presidente Associazione Nazionale Presidi del Lazio, “e per le prossime nomine è necessario acquisire prima le corrette disponibilità da parte delle scuole e poi avviare l’algoritmo“.

Uil Scuola: “Chiesto accesso al software per verificarlo”

“Ci faremo carico di difendere gratuitamente tutti gli iscritti”, ha dichiarato il segretario generale della Uil Scuola, Giuseppe D’Aprile, “ingiustamente penalizzati dalla procedura informatizzata e anche le famiglie degli alunni diversamente abili che ci stanno segnalando situazioni di disagio e ci chiedono assistenza e supporto”.

La senatrice Mantovani (M5S): “Mancano professionalità al ministero dell’Istruzione”

“Posso dire che mancano professionalità al ministero dell’Istruzione”, commenta a Key4biz, la senatrice M5S Maria Laura Mantovani. “Se fosse una azienda”, ha aggiunto, “questi errori si conteggerebbero in perdite e qualche provvedimento verrebbe preso. Magari salterebbero anche delle posizioni apicali. Sicuramente chi gestisce questi dati non ha una competenza sufficiente per continuare a farlo“. “C’è anche il mio disegno di legge”, ha concluso la senatrice, “che prevede una società informatica in house al ministero che potrebbe risolvere anche questi problemi“.

Il preside Giuliano: “Errori non solo dall’algoritmo”

“In realtà circa il 90% dei ‘presunti’ errori nell’attribuzione delle supplenze, non è dipeso dall’algoritmo”, ci ha spiegato Salvatore Giuliano, preside dell’Istituto ‘Majorana’ di Brindisi e già sottosegretario al ministero dell’Istruzione, “ma da errato inserimento preferenze sedi da parte dei docenti o un errato popolamento del database con le cattedre disponibili, da parte dell’Ambito Territoriale Provinciale, sommato a numerosi errori di punteggio nelle GPS”. 

“La commistione di errori”, ha concluso Giuliano, “ha generato errate attribuzioni di cattedre che, nei successivi decreti di correzione e nel tentativo di ripristinare la legalità, ne ha innescati di ulteriori. La teoria del caos trova piena applicazione nell’attuale status quo! Inevitabile in alcuni casi limite, l’intervento di un legale e specifico ricorso”.

Oggi il Ministero dell’Istruzione ha convocato con urgenza le organizzazioni sindacali per cercare di risolvere il caos.

Uil Scuola Rua Lazio: “Abbandonare l’algoritmo”

Per Saverio Pantuso, Segretario generale della Uil Scuola Rua Lazio, “è ora di abbandonare la procedura informatizzata per tornare a quella in presenza, unica modalità per ripristinare tutte le situazioni di legittimità e rimediare così ai numerosi errori fin qui commessi”.

L’Istruzione ai nostri figli non può dipendere, in gran parte, dalle scelte di un algoritmo, perché può anche essere fallace o generare errori se si basa su dati non corretti.

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