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Scuola d’Europa, la risposta delle Istituzioni sulle proposte per il futuro dell’Europa

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Si chiudono i laboratori dell’edizione romana della Scuola d’Europa, percorso di formazione alla cittadinanza europea ideato dell’Associazione La Nuova Europa, e gli studenti hanno incontrato il 31 marzo alcuni rappresentanti delle istituzioni per fare il punto su idee e proposte inviate alla Conferenza sul futuro dell’Europa, la piattaforma installata da Commissione, Parlamento e Consiglio europeo, il cui iter si concluderà il 9 maggio a Strasburgo.

Si chiudono i laboratori dell’edizione romana della Scuola d’Europa, percorso di formazione alla cittadinanza europea ideato dell’Associazione La Nuova Europa, e gli studenti hanno incontrato il 31 marzo alcuni rappresentanti delle istituzioni per fare il punto su idee e proposte inviate alla Conferenza sul futuro dell’Europa, la piattaforma installata da Commissione, Parlamento e Consiglio europeo, il cui iter si concluderà il 9 maggio a Strasburgo.

Un’iniziativa inedita rivolta alla società civile per disegnare, appunto, l’Europa del futuro cui hanno partecipato anche i ragazzi della Scuola d’Europa – provenienti da dieci scuole romane appartenenti alla Rete “Laboratorio di Cittadinanza”- sulle tematiche del Green Deal, della Transizione digitale, delle Migrazioni, dell’Hate Speech, della Comunicazione e dei Giovani.

Tra le loro esigenze più sentite, confluita nel testo di una delle proposte caricate sulla piattaforma, c’è quella di favorire una comune coscienza europea. Citano Gianni Agnelli, i ragazzi: “Per essere italiani nel mondo, dobbiamo essere europei in Italia”, auspicando una scuola capace di curare la loro istruzione con più viaggi e metodi didattici inclusivi. Una scuola che recuperi il suo vero scopo, la stimolazione del pensiero critico, e sia attenta alla salute anche mentale dei suoi studenti, perché, tra Covid-19 e guerra, in molti necessitano di un supporto psicologico. Per favorire la consapevolezza di una comune coscienza europea e un impegno politico dei giovani che acceleri il processo d’integrazione, chiedono di promuovere opportunità di scambio culturale, sportivo e professionale, con attenzione anche ai ragazzi costretti a fuggire dalla guerra, cui l’Unione europea potrebbe riservare parte dei fondi destinati ai Ministeri dell’istruzione dei vari Paesi di accoglienza, per facilitare lo scambio dei giovani con i bambini e gli adolescenti accolti.

Ad ascoltare le proposte e rispondere alle domande dei giovani, in un dibattito molto partecipato coordinato da Roberto Sommella, presidente dell’Associazione La Nuova Europa, Diana Agosti, capo Dipartimento Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Antonio Parenti, capo Rappresentanza della Commissione europea in Italia, Claudio Di Maio in rappresentanza di Europe Direct dell’Università Roma Tre. Proprio dal Report di febbraio della Commissione sull’utilizzo della piattaforma, illustrato dalla Consigliera Agosti, è emerso un dato importante: l’Italia è tra i primi 4 Stati membri in termini di volume dei contributi inseriti in piattaforma tra idee avanzate, proposte, eventi, eccetera. In particolare, dal 4 novembre 2021 al 20 febbraio 2022, l’attività sulla piattaforma ha registrato complessivamente 14.772 contributi, composti da 6.977 idee , 5.226 commenti, 2.569 eventi. L’analisi del volume contributi, a livello di Paese, indica la Germania al primo posto (1.290), l’Ungheria al secondo (1.244), la Spagna (1.119) al terzo, l’Italia al quarto (1.036), mentre la Francia si classifica al quinto posto con 1.012 contributi caricati finora.