L’Antitrust europeo ha avviato un’indagine formale per determinare se, durante l’esame dell’acquisto da parte di Kkr della rete di accesso di Tim, l’azienda abbia fornito informazioni fuorvianti alla Commissione. Il rischio è una sanzione, anche grossa, in base al fatturato delle imprese interessate, come definito dal regolamento comunitario 139/2004 sul controllo delle concentrazioni.
Lo si legge in un comunicato dell’autorità antitrust europea, che l’anno scorso aveva approvato senza condizioni la vendita della rete di accesso di Tim al fondo statunitense, un’operazione del valore fino a 22 miliardi di euro.
KKR: Fibercop continua a rispettare gli impegni con i clienti e la regolamentazione Agcom
“In qualità di amministratori di infrastrutture pubbliche, prendiamo molto sul serio la nostra responsabilità nei confronti di coloro che serviamo, della Commissione europea e delle autorità di regolamentazione italiane”, dice Kkr in una nota, in cui si precisa che il fondo Usa collaborerà pienamente con la Commissione per affrontare qualsiasi preoccupazione e lavorare alla completa risoluzione della questione.
“Come parte dell’autorizzazione della transazione, abbiamo collaborato in buona fede con la Commissione europea e fornito informazioni specifiche e accurate; FiberCop continua a rispettare gli impegni nei confronti dei clienti e la regolamentazione economica disciplinata dall’AGCOM, l’autorità italiana indipendente di regolamentazione delle comunicazioni”, ha detto un portavoce.
Nel comunicato della Commissione, Bruxelles ricorda come il via libera incondizionato, concesso lo scorso 30 maggio, fosse seguito ad un’indagine sull’impatto della transazione sul mercato dell’accesso all’ingrosso, concludendo che il soggetto scorporato da Tim, denominato Fibercop, non avrebbe deteriorato le condizioni di accesso ai servizi passivi (fibra spenta), né li avrebbe terminati, grazie agli accordi in essere con diversi operatori, tra cui Fastweb e Iliad.
Indagine odierna separata dalla procedura che ha autorizzato l’operazione KKr/NetCo
“Nell’ambito dell’indagine avviata oggi, la Commissione valuterà se KKR abbia fornito informazioni errate o fuorvianti in merito a tali accordi. L’indagine odierna è distinta dalla procedura che ha portato all’approvazione incondizionata dell’operazione KKR/NetCo ai sensi del Regolamento UE sulle concentrazioni.
La Commissione ha informato KKR dell’avvio di un’indagine formale e ora la svolgerà. L’avvio di un’indagine formale non ne pregiudica l’esito”.
L’esito dell’operazione non è messo in dubbio.
Indagine formale
In base alle norme Ue, le società che forniscono informazioni scorrette o fuorvianti durante l’esame di un’operazione possono incorrere in multe. La Commissione potrebbe anche revocare una decisione basata su informazioni errate se sussistono una serie di condizioni.
“Le nostre norme in materia di controllo delle concentrazioni impongono alle parti di comunicare alla Commissione informazioni complete e accurate in sede di valutazione dell’operazione – ha commentato Teresa Ribera, Vicepresidente Esecutiva per una Transizione Pulita, Giusta e Competitiva – Prendiamo molto seriamente qualsiasi violazione di questo obbligo. In questa fase, la Commissione ha raccolto elementi sufficienti per avviare un’indagine formale volta a determinare se KKR abbia rispettato tale obbligo”.