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Scontro tra Trump e il governatore della California, La Spagna supera per la prima volta l’Italia in termini di Pil pro capite, Brexit

Usa, scontro tra il presidente Trump e il governatore della California su mobilitazione Guardia nazionale al confine col Messico

20 apr 10:55 – (Agenzia Nova) – Il presidente Donald Trump ha minacciato oggi di mandare all’aria l’accordo preliminare tra la California e la Autorita’ federali per mobilitare la Guardia nazionale verso il confine con il Messico. Su Twitter, riferisce il quotidiano “Washington Post”, Trump ha annunciato che la sua amministrazione non paghera’ per il trasferimento. Ieri il governatore Jerry Brown aveva dichiarato che il suo Stato aveva raggiunto un accordo con il Pentagono ed il dipartimento per la Sicurezza nazionale (Dhs) per unirsi al piano di Trump di rafforzare militarmente il controllo del confine a patto che le truppe californiane, 400 uomini, fossero esenti dall’applicare regole anti-immigrazione, e si limitassero al contrasto del traffico di stupefacenti e della criminalita’. Brown non ha ancora commentato. Intanto la nuova provocazione di Trump ha colto di sorpresa anche il segretario del Dhs che, sempre su Twitter, aveva gia’ ringraziato il governatore e confermato l’accordo.

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Usa-Nord Corea, presidente Trump impegnato per la liberazione dei tre americani detenuti

20 apr 10:55 – (Agenzia Nova) – I tre cittadini statunitensi trattenuti nella carceri nordcoreane saranno, tra gli altri temi, oggetto dell’incontro tra il presidente Donald Trump e il leader nordcoreano Kin Jong-un. Lo ha annunciato l’inquilino della Casa Bianca menzionando il “duro trattamento” riservato ai tre prigionieri e assicurando: “Abbiamo parlato di loro. Stiamo negoziando. Stiamo facendo del nostro meglio. Stiamo lottando diligentemente per far rientrare i cittadini americani. Abbiamo buone possibilita’ di riuscirci”. E’ quanto riporta il quotidiano “New York Times”. I tre uomini, tutti di origini sudcoreane, sono stati condannati per diverse accuse. Uno deve scontare dieci anni ai lavori forzati dal 2015 per spionaggio, mentre gli altri due sono studiosi di economia e agricoltura e sono stati arrestati nel 2017 perche’ sospettati di “atti ostili”.

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Fmi, la Spagna supera per la prima volta l’Italia in termini di Pil pro capite

20 apr 10:55 – (Agenzia Nova) – Il prodotto interno lordo (Pil) pro capite dei cittadini spagnoli, misurato in dollari e a parita’ di potere d’acquisto, nel 2017 ha superato per la prima volta nella storia quello dei cittadini italiani, secondo quanto riferito ieri dal Fondo monetario internazionale (Fmi). La notizia e’ stata riferita da tutti i principali quotidiani spagnoli che specificano come attualmente il Pil della Spagna sia si 38.286 dollari, mentre quello dell’Italia e’ di 38.140 dollari, indicatore che si e’ gradualmente avvicinato tra i due paesi nell’ultimo decennio. L’istituzione guidata da Christine Lagarde ha anche previsto che la Spagna diventera’ il 7 per cento piu’ ricca dell’Italia nei prossimi cinque anni, sempre sulla base di questo indicatore, che elimina la distorsione causata dalle differenze di prezzo tra i diversi paesi. Questa tendenza macroeconomica evidenziata dal Fmi ha due possibili letture: il successo della ripresa dell’economia spagnola, che crescera’ del 2,8 per cento quest’anno, quattro decimi in piu’ rispetto a quanto calcolato dal Fmi a gennaio; e la stagnazione dell’Italia, che avanzera’ dell’1,5 per cento nel 2018, secondo le stesse previsioni. Il rapporto evidenzia infatti come la Spagna sia ora uno dei paesi in piu’ rapida crescita tra le principali economie dell’Unione europea, mentre l’Italia si colloca tra gli ultimi posti.

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Spagna, Eta riconosce il danno causato alle vittime

20 apr 10:55 – (Agenzia Nova) – L’organizzazione terroristica basca, Euskadi Ta Askatasuna (Eta) che significa letteralmente “Paese basco e liberta’”, ha riconosciuto per la prima volta nei suoi quasi sei decenni di esistenza e attivita’, “il danno causato durante il percorso armato” e ha espresso rispetto per i morti a causa delle azioni dell’organizzazione. La notizia e’ stata riferita e commentata da tutti i principali quotidiani della stampa spagnola, che sottolineano come questo sia un ennesimo passo dell’Eta verso lo scioglimento definitivo, efficace dalla prima settimana di maggio. “Siamo consapevoli che in questo lungo periodo di lotta armata abbiamo causato molto dolore, tra cui molti danni che non hanno soluzione. Vogliamo mostrare rispetto per i morti, i feriti e le vittime delle azioni dell’Eta, nella misura in cui sono stati colpiti dal conflitto. Siamo davvero spiacenti”, questo quanto si legge nella lettera scritta dall’organizzazione criminale e inviata lo scorso 8 aprile al giornale “Gara”.

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La Regina Elisabetta consacra il figlio Charles per la successione alla guida del Commonwealth

20 apr 10:55 – (Agenzia Nova) – La Regina Elisabetta ha fugato ogni residuo dubbio sul fatto che il principe di Galles, le succedera’ alla guida del Commonwealth: la notizia e’ riportata in prima pagina dai quotidiani tradizionalisti “The Times” e “The Telegraph”, che riferiscono come la sovrana d’Inghilterra abbia espresso al figlio Charles il suo esplicito appoggio nel corso della cerimonia tenutasi ieri giovedi’ 19 aprile per l’apertura formale del vertice dell’organizzazione dei paesi dell’ex impero britannico. Parlando ai 53 capi di Stato e di governo convenuti nella residenza reale ufficiale di Buckingham Palace a Londra, la regina ha detto che e’ “suo sincero desiderio” che il lavoro iniziato da suo padre, re Giorgio VI, possa essere continuato da suo figlio Charles: la scelta del principe di Galles e’ stata quindi consacrata dal caloroso applauso che hanno accolto le parole di Elisabetta II. Fino a ieri, notano gli osservatori, la successione di Charles alla guida del Comminwealth non era mai stata garantita, perche’ l’organizzazione non ha una regola chiara per la scelta del suo capo; tuttavia la scelta del principe di Galles non era neppure mai stata apertamente messa in discussione, anche se esponenti politici repubblicani di diversi paesi membri avevano espresso perplessita’ sulla continuita’ “monarchica” e privatamente avevano detto di preferire l’opzione di un presidente eletto alla testa del Commonwealth. La Regina Elisabetta ne suo discorso ha anche annunciato che sin da subito iniziera’ a ridurre i suoi impegni quale capo dell’organizzazione, delegando appunto il compito al figlio Charles.

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Brexit, l’Ue respige la soluzione proposta dalla Gran Bretagna per la frontiera in Irlanda

20 apr 10:55 – (Agenzia Nova) – L’Unione europea ha completamente respinto la soluzione proposta dalla premier britannica Theresa May finalizzata ad evitare che dopo la Brexit un nuovo muro sorga nuovamente a dividere l’Irlanda, mettendo cosi’ in dubbio la stessa possibilita’ che la Gran Bretagna sia libera di lasciare l’unione doganale europea: lo rivela oggi venerdi’ 20 aprile il quotidiano conservatore “The Telegraph”, riferendo il risultato di un incontro svoltosi l’altroieri mercoledi’ 18 a Bruxelles tra negoziatori britannici ed europei. Secondo le fonti diplomatiche citate dal giornale, i funzionari Ue hanno fatto presente al capo negoziatore britannico sulla Brexit, Olly Robbins, che la soluzione immaginata dalla May per mantenere aperta la frontiera tra l’Ulster (l’Irlanda del Nord che fa parte del Regno Unito) e la Repubblica d’Irlanda (paese membro dell’Unione Europea) si presterebbe ad essere attaccata nei tribunali e non resisterebbe al giudizio di nessuna corte. Nella riunione in oggetto le obiezioni europee sono state “un sistematico annientamento legale” della proposta britannica, hanno riferito al “Telegraph” le stesse fonti: “E’ stato messo in chiaro che nessuna delle opzioni che la Gran Bretagna propone (per la frontiera inter-irlandese) potrebbe funzionare. Nessuna”. La questione del regime doganale da riservare alla frontiera tra l’Ulster (l’Irlanda del Nord che fa parte del Regno Unito) e la Repubblica d’Irlanda (paese membro dell’Unione europea) e’ l’ultimo serio scoglio che si frappone a un accordo definitivo tra Gran Bretagna e Unione europea sul dopo-Brexit, ma potenzialmente e’ in grado di far deragliare l’intero processo negoziale: tutte le soluzioni immaginate da Londra infatti, come ricorda il “Telegraph”, aprirebbero la strada a un diluvio di cause legali sia davanti ai tribunali britannici che alla Corte europea, con il rischio di creare un caos normativo potenzialmente capace di far esplodere il Regno Unito. A questo punto, come ammette anche il quotidiano conservatore, l’unica strada rimasta percorribile per il governo britannico sembra proprio essere quella di mantenere la Gran Bretagna pienamente all’interno dell’unione doganale europea: un esito, sottolinea il “Telegraph”, che sarebbe l’esatto contrario di quanto si proponevano i sostenitori della Brexit nel referendum del giugno 2016 e una sconfitta, forse irreparabile, per la premier Theresa May.

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Francia, le proteste si indeboliscono mentre il governo si mostra sempre inflessibile

20 apr 10:55 – (Agenzia Nova) – In Francia la mobilitazione dei vari settori lavorativi contro le riforme intraprese dal governo del presidente Emmanuel Macron sta subendo una lieve flessione, mentre l’esecutivo si mostra “inflessibile” dinnanzi a scioperi e proteste. Secondo il ministero dell’Interno, ieri 120mila persone sono scese in strada per manifestare in tutto il paese. Lo scorso 22 marzo i sindacati ne hanno annunciati 320mila. “Libe’ration” ricorda che in questo momento i tre principali dossier riguardano le ferrovie, l’evacuazione dell’area occupata a Notre-Dame-des-Landes e le proteste studentesche. Secondo un sondaggio pubblicato dall’istituto Ifop mercoledi’ scorso, il 68 per cento degli intervistati approva le operazioni di polizia nella zona occupata vicino Nantes, il 59 per cento la riforma del sistema ferroviario e il 55 per cento quella dell’universita’. Un sostegno dell’opinione pubblica che aiuta Macron nel suo processo di trasformazione del paese. “Bisogna continuare, perche’ i risultati delle riforme arriveranno tra tre o quattro anni” ha detto un rappresentante della Re’publique en marche, il partito del presidente Macron. Questo clima “elettrizza” una maggioranza mossa “dall’idea del fare”. Il processo intrapreso, pero’, pone il governo in “un processo di brutalita’”. Il termine “autoritario” e’ quello piu’ associato a Macron secondo il 73 per cento degli intervistati.

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Germania, ancora polemiche sugli assistenti dei parlamentari di AfD

20 apr 10:55 – (Agenzia Nova) – In Germania e’ di nuovo polemiche sui collaboratori dei parlamentari di Alternativa per la Germania (AfD). Il parlamentare Jan Nolte, infatti, avrebbe ingaggiato come portaborse “T.” un “complice” del militare Franco A., arrestato lo scorso anno con l’accusa di essersi finto un rifugiato siriano e di aver pianificato attentati contro politici tedeschi, accusa, quest’ultima, che nel frattempo pare essere decaduta. La Procura federale starebbe ancora indagando sul collaboratore del parlamentare, per chiarire i suoi rapporti con il militare arrestato. Nolte dal canto suo ha dichiarato alla “Zeit online” di conoscere l’uomo come un “giovane cauto e prudente”, ribadendo poi: “Sono convinto che sia innocente”. Ha anche messo in chiaro fin dall’inizio che il rapporto di lavoro sarebbe terminato immediatamente nel caso che anche una sola delle accuse a carico del suo portavoce trovasse riscontro. T. sarebbe un militare del battaglione dei cacciatori 291, che appartiene alla brigata franco-tedesca. Secondo un portavoce delle Forze armate tedesche, l’uomo e’ ancora in servizio, perche’ ha fatto regolarmente domanda ai suoi superiori per un secondo impiego.

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Germania, “Handelsblatt”: il piu’ grande nemico della democrazia non e’ il terrorismo, ma la risposta della politica a esso

20 apr 10:55 – (Agenzia Nova) – Il ministro dell’Interno della Baviera, il cristiano sociale Joachim Herrmann (Csu), in occasione della pubblicazione del Rapporto bavarese sulla protezione costituzionale 2017, ha dichiarato che “la piu’ grande minaccia per la nostra democrazia e’ il terrorismo islamico”. In un editoriale, il quotidiano “Handelsblatt” contesta questa affermazione: il vero rischio democratico, sostiene l’editoriale, non e’ il terrorismo in se’, ma determinate risposte adottate dalla politica in risposta a tale fenomeno. Il tema della sicurezza interna e’ dibattuto come nai prima d’ora, in Germania e nell’Occidente in generale. L’accordo del nuovo governo di coalizione vanta il “rafforzamento della sicurezza per la Germania”. Tale rafforzamento, pero’, e’ giunto secondo il quotidiano al prezzo di una significativa erosione dei margini di liberta’ personale e collettiva. Lo Stato deve far rispettare la legge e l’ordine, riconosce l’editoriale, ma sempre piu’ spesso dietro tale esigenza pare nascondersi una erosione dei diritti e delle tutele della Legge costituzionale. Solo negli ultimi anni, la Corte costituzionale tedesca ha dovuto richiamare all’ordine lo Stato a questo proposito in circa 20 occasioni. Le democrazie occidentali, avverte “Handelsblatt”, sono divenute cio’ che sono per la forza e la consapevole adozione dei valori che esprimono, non per l’efficacia dei loro apparati coercitivi di polizia. I rischi di attacchi terroristici ci sono, ma sono relativamente bassi e le difese sono alte. Si tratta, secondo il quotidiano, di un pericolo “piu’ percepito che reale”. Il demone peggiore e’ la paura: quella “degli estranei, della poverta’, della vecchiaia, della globalizzazione e dell’Europa”, che si presta alla strumentalizzazione. In questo clima, scrive ancora il quotidiano, tendono ad essere adottate nuove misure che danneggiano i cittadini rispettabili nei loro diritti fondamentali, che vengono compressi per colpe non loro. E’ il caso della sorveglianza informatica ed elettronica generalizzata, che e’ una realta’ di fatto impostasi non tramite un dibattito democratico, ma per effetto dello stato di emergenza. Chiunque assolutizzi la sicurezza, conclude l’editoriale, dimentica che essa si presta a divenire una comoda giustificazione di qualunque abuso o deriva autoritaria, se non e’ bilanciata dal culto e dalla consapevole valorizzazione della liberta’.

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Ue, le difficolta’ del presidente Macron a Berlino dal cancelliere Merkel

20 apr 10:55 – (Agenzia Nova) – Ieri il presidente francese, Emmanuel Macron, e’ stato ricevuto a Berlino dal cancelliere tedesco, Angela Merkel. Ne parla la stampa francese, sottolineando le difficolta’ che il capo di Stato francese dovra’ affrontare in questo momento per riuscire a convincere l’interlocutrice tedesca. “Le Figaro” scrive che, “nonostante le divergenze, i due leader hanno riaffermato il loro obiettivo di una road map per la riforma dell’Unione europea a giugno”. Per riuscire, il quotidiano scrive che Macron e Merkel “dovranno sormontare le divergenze di vedute e di interessi dei loro paesi”. “I nostri punti di partenza certe volte sono differenti” ha detto il cancelliere, sottolineando l’importanza degli “scambi aperti” e dei “compromessi”. Per il momento le proposte di Macron sono state accolte con “freddezza” da Berlino. “Les Echos” mette in evidenza i due “approcci”. Secondo la Francia, la zona euro “deve riequilibrare il cursore in favore della solidarieta’” per avere una maggiore convergenza economica, mentre la Germania “insiste sulla responsabilita’, la stabilita’ e la competitivita’. “Libe’ration” ricorda che il cancelliere e’ “politicamente strattonato”: il suo partito cristiano-democratico, la Cdu, e’ contrario al progetto di riforma di Macron, cosi’ come la Csu.

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