L’accordo sullo scambio transatlantico dei dati fra Usa e Ue, siglato due anni fa dall’ex presidente Joe Biden e dalla presidente Ue Ursula von der Leyen, resta valido così com’è. La conferma arriva dalla Corte di Giustizia Ue, che respinge il ricorso per l’annullamento del Data Protection Framework (subentrato dopo tre anni di vuoto normativo al Privacy Shield, a sua volta annullato dalla stessa Corte Ue) lasciando di fatto le cose come stanno.
L’accordo sul trasferimento dati tra la Ue e gli Stati Uniti, noto come “Data Privacy Framework”, è stato adottato nel 2022-2023: obiettivo, sostituire i meccanismi precedenti, tra cui il “Privacy Shield” in vigore dal 2016 al 2020, a sua volta invalidato dalla Corte di giustizia europea a seguito dei ricorsi presentati dall’attivista austriaco per la protezione dei dati Max Schrems. Latombe, deputato centrista (Modem), aveva chiesto l’annullamento di questo accordo sostenendo che non fosse pienamente conforme alla normativa europea in materia di dati e che, in definitiva, favorisse i Gafam (Google, Apple, Facebook, Amazon, Microsoft).
Respinto il ricorso
Respinto il ricorso di un paio di anni fa da parte del deputato francese Philippe Latombe, cittadino francese, utente di diverse piattaforme informatiche che raccolgono i suoi dati personali e li trasferiscono negli Stati Uniti, che aveva contestato davanti al Tribunale la mancanza di indipendenza della DPRC, vale a dire della Data Protection Review Court (la corte incaricata del controllo della protezione dei dati Usa).
Di conseguenza, secondo il Tribunale, “non si può ritenere che la raccolta in blocco di dati personali effettuata dalle agenzie di intelligence americane non soddisfi i requisiti derivanti dalla sentenza Schrems II al riguardo e che il diritto degli Stati Uniti non garantisca una tutela giuridica sostanzialmente equivalente a quella garantita dal diritto dell’Unione”.
Alla luce di tali elementi, il Tribunale respinge il motivo concernente la raccolta in blocco dei dati personali e, pertanto, il ricorso nel suo insieme.
Trasferimento dati Usa-Ue, firmato l’accordo dopo tre anni di vuoto normativo