Key4biz

Satelliti LEO e servizi Direct-to-Device: la sfida Ue tra autonomia, sicurezza e governance dello Spazio

Orbita terrestre bassa (LEO) e connettività europea

Il futuro digitale dell’Europa si gioca su un’infrastruttura di connettività resiliente, ubiqua e sicura. Secondo il “Reflection Paper on LEO Satellite Connectivity di Connect Europe, l’Unione europea deve affrontare una doppia sfida: completare la copertura terrestre ad alta velocità (fibra e 5G) e integrare in modo strategico i servizi satellitari in orbita terrestre bassa (LEO) per garantire continuità, resilienza e sicurezza delle comunicazioni.

Gli obiettivi fissati dal Decennio Digitale Europeocopertura Gigabit per tutti entro il 2030 e 5G in tutte le aree popolate – richiedono un approccio multilivello. A fine 2024, la copertura 5G ha raggiunto l’87% della popolazione europea, mentre la fibra il 70,5%. Tuttavia, per colmare i divari residui, in particolare nelle aree isolate, le reti non terrestri (NTN) diventano essenziali.

LEO e l’infrastruttura critica per resilienza e continuità

I satelliti LEO, posizionati tra 500 e 1.000 km di altitudine, garantiscono latenze ridotte e maggiore qualità del segnale, caratteristiche indispensabili per applicazioni di comunicazione avanzata.
Ma l’espansione delle mega-costellazioni genera due rischi di governance globale:

Il tema non è solo tecnologico ma di sicurezza nazionale ed europea, poiché chi controlla le orbite basse e i punti di interconnessione controlla parte rilevante delle comunicazioni del continente.

Direct-to-Device: l’innovazione che cambia il mercato

La frontiera più promettente è la connettività diretta ai dispositivi (D2D): la possibilità per smartphone standard e dispositivi IoT di connettersi direttamente a un satellite, senza terminali dedicati, quando la rete cellulare terrestre non è disponibile.

Questa tecnologia è già oggetto di alleanze strategiche:

Gli scenari applicativi spaziano dalle comunicazioni di emergenza in zone montane e insulari, fino alla resilienza di rete in caso di disastri naturali o blackout. Un ulteriore ambito è quello dell’IoT industriale: agricoltura, logistica e monitoraggio energetico in aree isolate.

Lo spettro: la partita cruciale al WRC-27

Uno degli elementi più delicati riguarda la politica dello spettro.

Oggi questa possibilità non è prevista dalle Radio Regulations dell’ITU: la decisione sarà discussa alla World Radiocommunication Conference 2027 (WRC-27).

Nel Paper è precisato che qualsiasi apertura dovrà garantire la priorità assoluta delle reti terrestri e richiedere accordi tra operatori mobili e satellitari titolari delle licenze, per evitare conflitti regolatori e distorsioni di mercato.

Autonomia tecnologica e strategica

Il documento mette in guardia: il dominio attuale degli operatori extraeuropei nel mercato LEO crea rischi di lock-in geopolitico. Affidare servizi essenziali – come comunicazioni di emergenza, difesa o infrastrutture critiche – a operatori non europei significa esporsi al rischio di interruzioni in caso di conflitti internazionali o di divergenze normative.

L’iniziativa europea IRIS² rappresenta la risposta politica e industriale: una costellazione multi-orbita da 290 satelliti, sostenuta da un investimento da oltre 10 miliardi di dollari, con la partecipazione di Orange e Deutsche Telekom.

Il programma IRIS2 mira a garantire autonomia strategica, resilienza cibernetica e sicurezza delle comunicazioni governative e aziendali.

Governance e level playing field

Secondo il documento, è fondamentale garantire un level playing field regolatorio:

La governance dello spazio e il monitoraggio della saturazione delle orbite LEO diventano elementi chiave per preservare opportunità di mercato e garantire pluralismo industriale.

Connettività come asset geopolitico

La connettività è un bene strategico per la competitività e la sicurezza europea.
L’analisi di Connect Europe evidenzia che la partita non riguarda soltanto l’infrastruttura digitale, ma la capacità dell’Europa di mantenere sovranità tecnologica in un settore dominato da attori globali.

Se l’Unione vuole davvero conseguire gli obiettivi del Decennio Digitale e rafforzare la propria autonomia strategica, dovrà agire su tre fronti:

  1. investire nelle proprie costellazioni e infrastrutture (IRIS² e oltre);
  2. garantire regole eque per l’accesso allo spettro e la concorrenza;
  3. definire una governance spaziale europea che metta sicurezza, resilienza e sovranità al centro.

La sfida LEO non è soltanto tecnologica, è soprattutto geopolitica.

Space & Underwater, il videoreportage della 1^ edizione della Conferenza internazionale dedicata ai domìni Spazio e Subacqueo, promossa e organizzata dal giornale Cybersecurity Italia.
La 2^ edizione si terrà il 3 dicembre 2025.

Exit mobile version