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Satelliti e aree protette marine. Lerario (e-GEOS): “Preservare il mare per le prossime generazioni”. Comparini (Leonardo): “L’osservazione della Terra dallo spazio infrastrutture strategica”

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Un avanzato sistema di monitoraggio satellitare, sviluppato da e-GEOS per il MASE nell’ambito del PNRR, rende possibile una tutela continua e intelligente delle aree marine protette italiane.

Mediterraneo, come i satelliti di e-GEOS rendono più efficace la tutela delle aree protette marine

Le aree marine protette (Amp) italiane rappresentano uno dei patrimoni naturali più preziosi del nostro Paese. Con 231.000 ettari di mare tutelato e oltre 700 km di costa protetta, questi ecosistemi custodiscono un’incredibile ricchezza biologica, fatta di fondali unici, praterie di fanerogame, tra cui la celebre Posidonia oceanica, specie carismatiche e micro-habitat che esistono solo nei nostri mari e quindi di particolare interesse e importanza ecosistemica.

Ecosistemi di inestimabile importanza per la vita acquatica che sono sempre più sotto pressione: traffico nautico, ancoraggi, pesca ricreativa e un turismo in crescita costante, mettono a serio rischio il fragile equilibrio naturale marino.

Per proteggere efficacemente questi luoghi non bastano più i metodi tradizionali. È necessario un monitoraggio continuo, capillare e basato su tecnologie di osservazione avanzate. E qui entra in gioco e-GEOS, società partecipata da Agenzia spaziale italiana (20%) e Telespazio (80% – Gruppo Leonardo), leader globale nei servizi di geoinformazione satellitare.

Un nuovo modello di protezione dell’ambieente: l’accordo tra ministero dell’Ambiente e e-GEOS

Nell’ambito del PNRRMissione M2C4, Investimento 3.2 “Digitalizzazione dei parchi nazionali e delle aree marine protette”, il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Mase) ha avviato un progetto d’avanguardia affidando a e-GEOS il monitoraggio operativo delle Amp italiane e delle loro coste.

L’obiettivo è chiaro: creare un sistema integrato di sorveglianza digitale che affianchi le attività tradizionali della Guardia Costiera e consenta un controllo continuo del territorio marino.

Il progetto copre oltre 3.000 km² di aree protette e punta a identificare le zone congestionate dal traffico nautico; monitorare ancoraggi rischiosi per i fondali; individuare comportamenti anomali delle imbarcazioni; analizzare il rapporto tra condizioni meteo-marine (vento, onde) e flussi di traffico.

Si tratta di un salto di qualità nella tutela ambientale: dalla vigilanza manuale a una sorveglianza intelligente, predittiva e basata sui dati.

Lerario (e-GEOS): “Il nostro obiettivo è preservare il mare come risorsa vitale, economica e culturale, anche per le generazioni future

L’Osservazione della Terra, dominio considerato strategico anche da Leonardo, rappresenta un settore concreto e cruciale, le cui potenzialità sono tangibili nel supporto alle politiche ambientali e alla gestione sostenibile delle risorse naturali. La collaborazione tra pubblico e privato è essenziale per valorizzare queste capacità e tradurle in benefici reali, tutelando una biodiversità fragile e preziosa. e-GEOS conferma la volontà di mettere le proprie competenze tecnologiche al servizio di un obiettivo comune: preservare il mare come risorsa vitale, economica e culturale, per consegnarlo integro alle generazioni future”, ha dichiarato Milena Lerario, Amministratore Delegato di e-GEOS.

Milena Lerario, Amministratore Delegato di e-GEOS

Comparini (Leonardo): “Trasformare dati in informazioni utili a supporto di decisioni consapevoli rafforza la capacità strategica di conoscenza e presidio, anche del mare

Elaborare e trasformare dati in informazioni utili a supporto di decisioni consapevoli permette di rafforzare la capacità strategica di conoscenza e presidio, anche del mare, a beneficio delle istituzioni e dei cittadini. L’osservazione della Terra dallo spazio e le tecnologie digitali di Leonardo, che consentono di estrarre l’informazione utile per le diverse comunità di utenti, costituiscono una infrastruttura strategica su cui continuiamo a investire – ad esempio con l’investimento su una nuova  costellazione proprietaria – per garantire continuità, affidabilità e autonomia nel monitoraggio del territorio e degli ecosistemi, a supporto  della sostenibilità, della sicurezza e della competitività nazionale”, ha commentato Massimo Claudio Comparini, Managing Director, Divisione Spazio di Leonardo.

Massimo Claudio Comparini, Managing Director, Divisione Spazio di Leonardo

Come funziona il monitoraggio digitale delle aree protette marine

Il cuore di questa rivoluzione è la capacità di combinare e interpretare enormi quantità di dati provenienti da diverse fonti.

Di seguito alcuni sistemi utilizzati da e-GEOS.

1. Dati satellitari SAR (radar)

Grazie alla costellazione COSMO-SkyMed di prima e seconda generazione – un’eccellenza italiana – i satelliti radar osservano il mare in qualsiasi condizione meteo e anche di notte. Questo permette di:

  • individuare imbarcazioni anche senza trasponder attivo;
  • seguire spostamenti sospetti;
  • identificare aree di possibile ancoraggio.

2. Immagini satellitari ottiche

Ideali per analisi visuali ad alta risoluzione, utili soprattutto per osservare fondali, coste, movimenti ripetuti e presenza di unità da diporto.

3. Dati AIS (Automatic Identification System)

Ogni nave dotata di AIS trasmette la sua posizione. Integrando questi dati con i satelliti, è possibile verificare:

  • se un’imbarcazione staziona troppo a lungo in una zona vietata;
  • eventuali discrepanze tra posizione dichiarata e rilevata;
  • flussi di traffico nelle zone di massima tutela (zone A).

4. Dati RF (Radio Frequency)

Permettono di intercettare segnali radio e identificare imbarcazioni che cercano di eludere i sistemi ufficiali.

SEonSE: la piattaforma che trasforma i dati in intelligenza ambientale

Tutti i dati raccolti vengono elaborati attraverso SEonSE (Smart Eyes on SEas), la piattaforma proprietaria di e-GEOS dedicata al monitoraggio marittimo.

Grazie a algoritmi di machine learning e analisi automatica, SEonSE: riconosce pattern di movimento; individua comportamenti anomali; produce report in near real-time; evidenzia congestioni in aree sensibili; genera alert per le strutture di controllo.

In altre parole, SEonSE rende possibile una vigilanza continua e intelligente, impossibile da ottenere con sole pattuglie fisiche.

Perché le aree protette marine sono vitali per il nostro futuro

Oltre al loro valore biologico, le AMP svolgono funzioni essenziali:

  • proteggono la biodiversità e gli habitat riproduttivi;
  • garantiscono la sostenibilità della pesca;
  • contrastano l’erosione costiera;
  • favoriscono la mitigazione climatica grazie alle praterie di posidonia;
  • sostengono un turismo compatibile e di qualità.

Tuttavia, sono ecosistemi fragili. Il solo ancoraggio non regolamentato può distruggere in pochi secondi praterie che impiegano decenni a ricostituirsi. La pesca ricreativa praticata con tecniche distruttive – come lo strascico illegale – può alterare equilibri complessi.

Per questo un monitoraggio avanzato, costante e capace di vedere ciò che l’occhio umano non può cogliere, è un elemento fondamentale per la conservazione.

Satelliti, AI e cooperazione tra autorità competenti per un modello innovativo di protezione ambientale

L’accordo tra Mase ed e-GEOS rappresenta un modello innovativo di protezione ambientale, in cui la tecnologia satellitare garantisce osservazione continua e imparziale, l’intelligenza artificiale trasforma i dati in decisioni, le autorità competenti ricevono strumenti rapidi e oggettivi per intervenire e i cittadini vedono rafforzata la tutela di un patrimonio che appartiene a tutti.

È un esempio concreto di come i fondi PNRR, la ricerca italiana e le tecnologie spaziali possano generare un impatto ambientale positivo e misurabile

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