L'iniziativa

Salvini e Borgonzoni annunciano interventi governativi sull’Intelligenza Artificiale: prevale ottimismo

di |

Apprezzabile sensibilità “politica” governativa, sebbene non si comprenda ancora come possa tradursi in atti concreti, in assenza di dati ed analisi adeguate sulle conseguenze dell’IA nella socio-economia italiana.

Quest’oggi – come abbiamo segnalato con enfasi ieri su queste stesse colonne – 3 iniziative tre si sono svolte in materia di “Intelligenza Artificiale”, in assurda contemporaneità: che si tratti di una dispersione di energie è evidente (vedi “Key4biz” del 18 settembre 2023, “Intelligenza artificiale. Il dibattito italiano: molte parole, ma nulla di concreto”), ma certamente va apprezzato che il “livello istituzionale” stia mostrando sensibilità.

Nessuna traccia (ricaduta stampa o web), fino a questa mattina, dell’iniziativa promossa dalla Sottosegretaria leghista alla Cultura Lucia Borgonzoni sui media (ne ha scritto soltanto “Key4biz” giustappunto ieri), ma oggi è stata concessa al quotidiano confindustriale “Il Sole 24 Ore” una piccola intervista in esclusiva…

La kermesse “Intelligenza Artificiale: Creatività, Etica, Diritto e Mercato”, organizzata nella sede del Ministero della Cultura al Collegio Romano, arricchita finanche da un palco “scenografico”, è stata affollata, circa duecento persone ed altrettante hanno seguito l’evento sul canale YouTube del Ministero…

Come segnalavamo – lamentavamo – sono state avviate in assurda contemporanea, questa mattina, in Commissione X della Camera dei Deputati, presieduta dal leghista Alberto Luigi Gusmeroli, anche le audizioni di esperti sempre in tema di Intelligenza Artificiale, nell’ambito dell’Indagine Conoscitiva “Intelligenza artificiale: per il sistema industriale e produttivo”

La stessa Sottosegretaria ha ricordato l’iniziativa del collega leghista, in apertura del convegno, non ponendosi però – evidentemente – il problema della sovrapposizione degli eventi.

Premesso che la kermesse del Ministero della Cultura si è sviluppata anche nell’arco del pomeriggio, rimandiamo un eventuale resoconto e qui ci limitiamo a proporre alcune considerazioni, a mo’ di impressioni…

Approccio complessivamente positivo: prevale ottimismo

Molta carne al fuoco, interventi di livello tecnico medio-alto, approccio complessivamente positivo: in sostanza, ottimismo.

D’altronde, cosa altro ci si sarebbe potuto attendere da una politica di professione, qual è l’effervescente Sottosegretaria, che è nota per il grande entusiasmo che pone in tutte le sue attività? Basti osservare che Lucia Borgonzoni ha approfittato dell’iniziativa per ribadire il (suo) convincimento che il cinema in sala stia riprendendo quota in Italia, allorquando una analisi oggettiva dei dati contraddice in modo inequivocabile questa tesi: oggi ha sostenuto – incredibile ma vero! – che il “theatrical” in Italia “sta andando benissimo, oltre ogni nostra aspettativa e speranza”. A proposito delle presenze del pubblico nelle sale cinematografiche e dei prossimi scenari ha dichiarato all’agenzia AdnKronos: “abbiamo fatto questa grande campagna di ‘Cinema Revolution’ che ora si chiude con il ‘Cinema in Festa’, che il primo giorno ha fornito dati incredibili con un +70 % rispetto all’inizio dello scorso anno. Daremo tutte le cifre durante la ‘Festa del Cinema’ di Roma. Ma sicuramente siamo riusciti a riportare la gente nelle sale e questo è veramente un grosso risultato, perché rappresentava l’anello debole del cinema e dell’audiovisivo”. Francamente riteniamo ardita tesi sostenere, finanche con orgoglio, “siamo riusciti a riportare la gente nelle sale”. Ieri è stata pubblicata l’ultima edizione di “CineNotes”, la newsletter dell’Agis Anec (esercenti), e segnaliamo alla Sottosegretaria alcuni dati che certamente conosce.

Cinema in sala in Italia: nel 2023, -26 % di spettatori rispetto al 2019

Cinema in Italia: analisi relativa al “mese”. Dal 1° al 17 settembre 2023,si sono incassati 27,1 milioni di euro, corrispondenti a +197 % sull’anno 2022, ma a -7 % sul 2019 (anno pre-Covid). I biglietti venduti sono 3,91 milioni,ovvero +190 % sul 2022, ma -11 % sul 2019.

Cinema in Italia: analisi relativa all’“anno”. Dal 1° gennaio al 17 settembre 2023, sono stati incassati dai cinematografi italiani 330,5 milioni di euro, ovvero +79 % rispetto al 2022, ma -19 % sul 2019. I biglietti venduti nello stesso periodo sono stati 48,8 milioni, con +74% sul 2022, ma con un -26 % sul 2019. Insomma, senza dubbio – grazie ai fenomeni “Barbie” ed “Oppenheimer”, e soltanto in minima parte alla tanto decantata campagna del Mic “CinemaRevolution” – gli spettatori sono certamente aumentati, tra il 2022 ed il 2023. Ma nel 2023 si osserva che 1 spettatore su 4 di quelli che andavano al cinema nel 2019 non frequenta più le sale. Ciò basti. Insomma, con quale coraggio – intellettuale e politico – si possono usare aggettivazioni come “benissimo” (andamento del cinema in sala) e finanche “dati incredibili” (quali dati?)? Incredibile è questo entusiasmo. Infondato.

Ma torniamo all’affascinante tema dell’Intelligenza Artificiale.

Non è questa la sede per un resoconto dettagliato del convegno odierno, che ha proposto interventi di indubbio interesse, e qualche nota stonata, con l’“archistar” Massimiliano Fuksas che ha sostenuto in modo convinto che “il diritto d’autore andrebbe abolito”, perché non servirebbe a nulla… Stendiamo un velo di penoso silenzio su simili sparate.

Ci limitiamo a segnalare che, complessivamente, negli interventi della mattinata s’è registrato un approccio propositivo (pro-positivo), sia dai rappresentanti delle istituzioni (Commissione Europea ed Ocse), sia da parte di alcuni esponenti dell’industria e della creatività: ci limitiamo a evidenziare la posizione non particolarmente preoccupata di Enzo Mazza, Presidente della Federazione dell’Industria Musicale Italiana (Fimi), così come quella di Matteo Fedeli, Direttore Generale della Società Italiana Autori e Editori (Siae)…

Lucia Borgonzoni (Mic): “non possiamo lasciare a una macchina la creatività”. Il “tax credit” soltanto “a registi che siano registi” (non computer/software)

La posizione della Sottosegretaria è netta: tutelare l’uomo e le creatività è l’obiettivo primario. “Di Intelligenza Artificiale, spesso se ne parla solo dal punto di vista strettamente tecnico, del brevetto, di come difendere i dati; c’è invece un altro tema poco discusso, che deve andare in parallelo, ovvero quello del diritto d’autore e della creatività – ha sostenuto Lucia Borgonzoniquando riconoscere il diritto d’autore e quando non riconoscerlo. Non possiamo lasciare a una macchina la creatività… Penso che come Italia, per quanto riguarda la creatività e la cultura, abbiamo il dovere di mettere questo tema al centro delle discussioni… Dalle tante opportunità, ci saranno lavori che si perderanno, ma anche nuovi lavori che nasceranno, è quindi necessario dare nuovi strumenti al Parlamento e al Governo, per capire dove intervenire. Come Dg Cinema, stiamo valutando di fare in modo che il tax credit arrivi solo a registi che siano registi; dove interagisce la macchina deve sempre esserci dietro l’uomo. Dobbiamo riuscire a utilizzare le grandissime opportunità di questo strumento e allo stesso tempo tutelare l’uomo e la creatività”.

Il Direttore Generale del Cinema e dell’Audiovisivo (Dgca Mic) Nicola Borrelli: “non dobbiamo avere un approccio particolarmente preoccupato, ma dobbiamo capire, studiare, valutare, gestire e confrontarci con quello che succede in giro per il mondo… In alcuni ambiti strumenti di intelligenza artificiale sono utilizzati correntemente. Tuttavia, si tratta di uno strumento composito e variegato che va conosciuto e poi gestito e regolato. Presenta tanti vantaggi e tanti rischi”. In alcuni casi l’uso delle IA “è estremamente efficace”, il che significa “ripensare sia i modelli di business degli operatori del settore sia il sistema di regole che c’è dietro. Come tutti gli strumenti che aumentano in modo clamoroso l’efficienza dei processi creativi e produttivi possono comportare anche conseguenze negative in termini di posti di lavoro. Allo stesso tempo abbattono barriere in entrata, ma possono costituire nuove barriere da parte degli operatori più piccoli”. La questione più importante – ha sottolineato Borrelli – “è quella del diritto d’autore: si vanno a pescare contenuti prodotti da un autore, ma bisogna vedere come questi contenuti debbano essere riconosciuti e anche remunerati. C’è poi il tema del deep fake che in astratto può presentare aspetti problematici”…

In termini concreti? È probabile che il Ministero imporrà ai produttori di indicare “se” e “quale” e finanche “quanta” Intelligenza Artificiale è stata utilizzata nel processo ideativo-realizzativo dell’opera cinematografica, audiovisiva, multimediale.

Sarà molto difficile soprattutto definire il “quantum” (in quanta “percentuale” l’umano ed in quanta la macchina?!), e porre quindi barriere all’accesso alle sovvenzioni pubbliche, “tax credit” in primis. Il tema è comunque senza dubbio molto stimolante e l’avvio di un dibattito è apprezzabile.

Il Vice Premier Matteo Salvini: “la sfida di deve accettare, non possiamo essere neo-luddisti… ma sarà una sfida conveniente anche per il doppiatore o lo sceneggiatore?”

L’intervento politicamente più importante è stato – senza dubbio – quello del Vice Premier Matteo Salvini (peraltro da sempre convinto “supporter” della Sottosegretaria): non era annunciato nella scaletta, e quindi si è trattato di un vero e proprio “fuori programma”.

Il leader leghista aveva già affrontato il tema “intelligenza artificiale” in quel del raduno di Pontida, qualche giorno fa, ed oggi ha ironicamente ricordato che il suo staff ha prodotto un video-messaggio in lingua francese, realizzato anche grazie a tecniche di IA… Un intervento prodotto dall’Intelligenza Artificiale “è certamente meno sgrammaticato di un mio discorso a braccio e magari può essere anche più efficace, ma io preferisco scriverlo personalmente, con la penna e sulla carta”, ha sostenuto…

Questa mattina, in un intervento appassionato e convincente, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha sostenuto che “ritengo che si debba accettare la sfida, non si può dire no pregiudizialmente al futuro. Ovviamente, il futuro va capito, accompagnato e va normato… È una sfida eccezionale. Ma sarà una sfida conveniente anche per il doppiatore o lo sceneggiatore? Il mondo dell’audiovisivo deve poter accogliere questa sfida. In alcuni settori produttivi, può non avere ricadute negative sull’occupazione”, tuttavia per il “mondo della creatività, in primis, l’IA fa quasi esattamente il lavoro di produzione intellettuale che fanno i costruttori di cinema, di bellezza, di storie e di sceneggiature”. Per questo, per l’Intelligenza Artificiale “applicata all’arte ho una preoccupazione in più. Mentre accetto la sfida” su altri settori, “sul tema della creatività, il fattore umano è fondamentale e dirimente. È assolutamente insostituibile”.

Stupisce che un segnale di allarme – pur tenue (“non dobbiamo essere neo-luddisti” ha precisato Salvini) – sia venuto soprattutto (o quasi esclusivamente) dal Vice Presidente del Consiglio, e che nessun particolare timore sia emerso dalla quasi totalità degli intervenienti. Insomma, per dirla à la Umberto Eco, tutti “integrati”, questa mattina al Collegio Romano, e nessun “apocalittico”.

Al Mic, tutti (o quasi) sereni e fiduciosi, insomma, rispetto alle “magnifiche sorti e progressive” dell’Intelligenza Artificiale

Citata da diversi relatori, ma sostanzialmente lontana, l’iniziativa degli attori americani, come se quello scontro non riguardasse anche il sistema europeo: Marco Bassetti, Amministratore Delegato di Banijai Group, ha segnalato che, in occasione di sue sortite negli Usa, gli è stato domandato “ma come mai gli attori in Europa non scioperano come negli States?”… Il manager della potente multinazionale francese (130 società in 21 Paesi, è considerato il più grande produttore al mondo) ha evidenziato, con onestà, che paradossalmente i produttori del Vecchio Continente beneficiano, a livello di business, dallo scontro in atto in America, ma ha – anche lui – sostenuto che si deve cercare “il lato positivo” delle prospettive dell’IA. Tecnica che peraltro Banijai sta utilizzando da tempo. Bassetti, curiosamente, non ha ricordato (forse temeva di avventurarsi in un terreno minato?) che qualche settimana fa il gruppo che guida (che produce format di grande successo come “Grande Fratello” e “L’isola dei famosi”), ha annunciato un “fondo creativo” per l’Intelligenza Artificiale (denominato “IA Creative Fund”). Finanzierà format televisivi che fanno utilizzo delle IA generative: “vogliamo creare programmi che abbraccino la tecnologia… il futuro dell’intrattenimento è qui”, ha dichiarato il 23 agosto scorso.

Nessuna particolare preoccupazione, quindi, dal fronte ministeriale…

Nessun allarme per le professioni culturali, da parte del Ministero della Cultura? Eppure i primi ad essere travolti dal “tornado” IA sono giornalisti, traduttori, interpreti, sceneggiatori, attori, creativi…

Eppure, secondo alcune previsioni, le occupazioni culturali saranno le prime ad essere colpite da questo “tornado”: giornalisti, traduttori, interpreti, sceneggiatori, attori, creativi, ricercatori…

Un esempio, tra i tanti? Un caso sintomatico: nel giugno 2023, il colosso tedesco “Bild”, appartenente al gruppo mediale Axel Springer (che pubblica anche “Die Welt”) ha annunciato che avrebbe avviato il taglio di circa 200 posizioni lavorative attualmente occupate da giornalisti, e che le sedi regionali della testata da 18 sarebbero state ridotte a 12. Dal 1° gennaio 2024, “Bild” seguirà infatti una strategia “digital only”, secondo la quale la carta stampata è business secondario rispetto al digitale. In un passaggio di una comunicazione della direzione giornalistica, firmata da Marion Horn e Robert Schneider, e dalla direzione manageriale, Christopher Eck-Schmidt e Claudios Senst, viene dichiarato a chiare lettere: “purtroppo dovremo separarci da colleghi che hanno compiti che possono essere sostituiti dall’intelligenza artificiale o dai processi del mondo digitale”. E, ancora: “le funzioni di caporedattore, redattore, correttore di bozze, segreteria e photo editing non esisteranno più come oggi”. L’Associazione Tedesca dei Giornalisti (Deutsche Journalisten-Verband, Djv) ha denunciato questa prospettiva come decisioni “impersonali, senz’anima, assolutamente tecnocratiche”.

Nessuno, nel nostro Paese, ha dedicato particolare attenzione al problema.

Non ci sono dati, peraltro, sul nostro Paese, se non quelli – generici e certamente non focalizzati sulle industrie culturali e creative – delle solite multinazionali della revisione e della consulenza, da McKinsey ad Ambrosetti passando per Goldman Sachs, etc. Multinazionali che portano comunque l’acqua al mulino delle multinazionali digitali, da Google a Meta passando per Netflix

Ci si augura che una qualche preoccupazione emerga dal convegno che semiclandestinamente ha organizzato l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni per dopodomani giovedì 21, a Roma, dal titolo “Pluralismo e diritto d’autore al tempo dell’intelligenza artificiale”. Ma, dal “panel” previsto da Agcom, si comprende che nessuna voce critica e “dissidente” – rispetto allo strapotere delle multinazionali digitali – sembra essere coinvolta…

Ci sarà nell’iniziativa Agcom un po’ di quell’approccio umanistico che andiamo invocando da tempo, anche su queste colonne?! Prevalgono ancora, in Italia, tecnicismo ed economicismo, allorquando l’Intelligenza Artificiale sta per scardinare paradigmi storici del sistema sociale tutto.

Chiudiamo queste noterelle riproponendo il sottotitolo dell’articolo che abbiamo scritto ieri per “Key4biz”: “Possibile che nessuna istituzione sente l’esigenza di uno studio di scenario accurato sulle conseguenze socio-economiche della I.A. nel nostro Paese?”.

Proprio… a proposito di quel “capire, studiare, valutare”, auspicato questa mattina anche dal Dg Nicola Borelli.

[ Nota: questo articolo è stato redatto senza avvalersi di strumenti di “intelligenza artificiale. ]

(*) Angelo Zaccone Teodosi è Presidente dell’Istituto italiano per l’Industria Culturale – IsICult (www.isicult.it) e curatore della rubrica IsICult “ilprincipenudo” per “Key4biz”.