La ricerca

Safer Internet Day: adolescenti ‘digital addicted’, genitori non da meno

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Allarme di Telefono Azzurro sulla dipendenza dei ragazzi iperconnessi da smartphone e social media

Un adolescente su quattro è sempre connesso, due su dieci non riescono a staccarsi da social e smartphone, uno su due si connette alla rete più volte al giorno, quattro su cinque chattano costantemente su WhatsApp, uno su cinque è vittima di ‘vamping’, cioè si sveglia nel cuore della notte per controllare i nuovi messaggi sullo smartphone. In tutto questo, i genitori sembrano alquanto inconsapevoli della realtà virtuale in cui sono immersi i figli: tre genitori su quattro non conoscono il significato della parola ‘sexting’ e uno su 10 non sa cos’è il cyberbullismo, però quattro su cinque usano i social per comunicare con i figli, sette su dieci usano WhatsApp e uno su quattro soffre a sua volta di ‘vamping’.

Sono questi alcuni dati che emergono dall’indagine “Tempo del web. Adolescenti e genitori online”, realizzata da SOS Il Telefono Azzurro Onlus in collaborazione con Doxakids, in occasione del Safer Internet Day (SID) 2016, la giornata europea della sicurezza in Rete dedicata ai ragazzi.

La ricerca, che si basa sulle risposte di 600 ragazzi dai 12 ai 18 anni e 600 genitori dai 25 ai 64 anni, è stata presentata oggi.

Età. Uno degli allarmi lanciati dalla ricerca è quello dell’età in cui gli adolescenti italiani accedono alla rete. Uno su 2 (48%) dichiara di essersi iscritto a Facebook prima dei 13 anni, età minima consentita per poterlo fare, mentre il 71% riceve uno smartphone mediamente a 11 anni, troppo presto, addirittura prima delle chiavi di casa che arrivano a 12.

 

Siti porno. Quattro ragazzi intervistati su 5 (73%) dicono di frequentare costantemente siti pornografici e il 28% di loro teme di diventarne dipendente, mentre 1 su 10 (11%) conosce qualcuno che ha fatto sexting: invio di messaggi sessualmente espliciti o immagini inerenti al sesso.

 

Cyberbullismo. Più di 1 adolescente su 10 (12%) dichiara di essere stato vittima di cyberbullismo, il 32% ha paura di subirlo, mentre il 30% teme il contrario: postare qualcosa che offenda qualcuno senza accorgersene.

Acquisti. Un intervistato su 10 ammette di aver proceduto a un acquisto senza accorgersene, ma quello che salta all’occhio è che più di 2 su 3 (38%) compra regolarmente con carta dei genitori (63%) o con propria (22%).