La legge

Russia, dal 2020 si venderanno solo device con software nazionale preinstallato. Sicurezza o sorveglianza di massa?

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Mosca ha giustificato la misura con la necessità di unire la sicurezza nazionale alle esigenze di tutela e promozione della tecnologia russa, gli oppositori di Putin parlano apertamente di uno strumento per il controllo e la sorveglianza digitali di massa.

Sovranismo tecnologico o sorveglianza di massa di Stato che sia, secondo la BBC in Russia è passata una legge molto controversa, in cui si stabilisce che non potrà essere venduto nessun dispositivo tecnologico su territorio nazionale senza la presenza di un software preinstallato approvato dal Cremlino.

Sostanzialmente, Mosca vuole che oltre al software aziendale, presente in uno smartphone, in un tablet, in un Mac o in uno smart tv (che sia Android o iOS), ci sia anche un software russo.
Non c’è ancora una lista di quali prodotti dovranno preinstallare tale programma “Made in Russia, di cui peraltro non si sa molto, ma le opposizioni hanno già alzato un vespaio di polemiche e di accuse, attorno a questo provvedimento, considerato poco democratico e una vera e propria minaccia alla libertà di espressione.

E’ solo un’alternativa allo strapotere delle multinazionali estere, “in questo modo l’utente russo avrà la libertà di scegliere se usare il software straniero o quello nazionale”, ha spiegato uno dei cofirmatari della legge, Oleg Nikolayev.

Se il Governo russo ha giustificato la misura con la necessità di unire la sicurezza nazionale alle esigenze di tutela e promozione della tecnologia di casa, gli oppositori del presidente Vladimir Putin bollano la legge come liberticida, mero strumento di controllo di massa, di sorveglianza della popolazione, nonché antieconomica, perché molte aziende potrebbe decidere di non vendere più in Russia, come sostenuto dalla federazione Ratek (Association of Trading Companies and Manufacturers of Electrical Household and Computer Equipment) .

Negli ultimi anni Mosca ha avuto un confronto a tratti duro con le grandi multinazionali tecnologiche, come Google ed Apple, ad esempio, la prima è stata messa sul banco degli imputati per aver favorito la promozione di eventi di massa non autorizzati, soprattutto tramite YouTube, la seconda accusata dall’Antitrust russo di abuso di posizione dominante, e questa legge potrebbe causare ulteriori attriti con le Big Tech planetarie.

Un aspetto questo che rimanda direttamente alle grandi guerre commerciali in atto, su scala geopolitica ed economica globale, e la prossima pubblicazione della lista delle aziende e dei prodotti a rischio bando, dal territorio russo, potrebbe farci capire qualcosa di più sui veri destinatari del provvedimento.