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Robot, nel 2030 sostituiranno 800 milioni di lavoratori in tutto il mondo

Ben 800 milioni di lavoratori in tutto il mondo potrebbero perdere il lavoro per colpa dei robot e l’automazione entro il 2030, ovvero l’equivalente a più di un quinto della forza lavoro globale di oggi.

Lo studio che ha preso in considerazione 46 nazioni e più di 800 occupazioni ha dichiarato inoltre che saranno coinvolti sia i paesi sviluppati che quelli emergenti.

Operatori di macchine industriali, lavoratori nelle grandi catene di fast-food e impiegati al back-office sono coloro tra quelli che ne risentiranno maggiormente se l’automazione si iniziasse a diffondere rapidamente nei luoghi di lavoro.

Secondo Bloomberg, il rapporto dice chiaramente che per non rimanere senza lavoro i lavoratori dovranno abbracciare la riqualificazione in diversi settori. Ma i governi e le aziende dovranno contribuire a facilitare quella che potrebbe essere una transizione lavorativa molto difficile.

Gli autori ritengono che potremmo assistere ad una massiccia transizione su una scala che non si vede dai primi anni del 1900, quando i lavoratori passarono dalle fattorie alle fabbriche. Tale piano includerebbe un grande investimento da parte del settore privato e pubblico in nuovi programmi di formazione e programmi di transizione della forza lavoro.

Il modello in cui le persone vanno a scuola per i primi 20 anni di vita e lavorano per i prossimi 40 o 50 anni si è rotto”, ha dichiarato Susan Lund, partner del McKinsey Global Institute e coautore del rapporto. Inoltre ha aggiunto che“Stiamo vivendo in un epoca in cui dovremo pensare all’apprendimento e alla formazione nel corso della tua carriera.”

Nonostante le sfide incombenti, il rapporto ha rivelato che i lavoratori che sono disposti a sviluppare nuove competenze dovrebbero essere in grado di trovare nuovi posti di lavoro.

“Le terribili previsioni secondo cui i robot stanno prendendo il nostro lavoro sono esagerate”, ha detto Lund. “Sì, il lavoro sarà automatizzato, (ma) ci saranno abbastanza posti di lavoro per tutti nella maggior parte delle aree”.

Gli autori non si aspettano che l’automazione sostituirà i lavori che coinvolgono la gestione delle persone, le interazioni sociali o l’applicazione delle competenze. I giardinieri e gli idraulici, per esempio, possono restare tranquilli.

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