la nuova DG Connect

Roberto Viola: ‘Ecco la DG Connect 2.0. Così porteremo a termine il Digital Single Market’

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Una nuova organizzazione più orientata agli stakeholder e che rappresenta 'il giusto mix culturale di policy e innovazione per evitare di guardare al futuro dallo specchietto retrovisore'.

È operativa da venerdì primo luglio la nuova struttura organizzativa della DG CONNECT, che continuerà a essere guidata da Roberto Viola.

Nasce la DG Connect 2.0 che, come scrive lo stesso Viola in un post sul Blog della Commissione, è stata concepita per rispondere meglio alle sfide del Digital Single Market. L’ultimo Consiglio europeo del 28 giugno, in pieno ciclone Brexit, lo ricordiamo, ha adottato un’agenda che richiede progressi rapidi e decisi verso il raggiungimento del mercato unico, anche ma non solo in ambito digitale.

La Ue intende accelerare sulla portabilità transfrontaliera; l’eliminazione degli ostacoli al commercio elettronico e quindi anche del geoblocking; l’eliminazione dei sovrapprezzi del roaming; il raggiungimento degli obiettivi del piano d’azione per l’eGovernment; le riforme dei quadri normativi sul diritto d’autore e sugli audiovisivi; la creazione di condizioni idonee a stimolare nuove opportunità commerciali mediante: la garanzia di una connettività a banda larga fissa e senza fili ad altissima capacità in tutta Europa; il riesame del quadro normativo sulle telecomunicazioni; un miglior coordinamento delle modalità di assegnazione dello spettro in vista del 5G; il coordinamento delle iniziative dell’UE in materia di calcolo ad alte prestazioni.

La nuova organizzazione della DG Connect, spiega Viola, si concentrerà quindi sui “servizi online, il copyright e i media. Ma nella nuova struttura saranno preminenti anche i temi della digitalizzazione dell’industria, dell’economia data-driven e della guida connessa e automatizzata”.

Ecco come cambia la DG Connect

Le direzioni (directorate) diventeranno 10.

Il Directorate A ‘Components & Systems’ diventa ‘Digital Industry’: “La digitalizzazione dell’industria – spiega Viola – è una della maggiori sfide per il futuro dell’economia europea e uno dei temi centrali della strategia adottata ad aprile, in cui viene sottolineata l’importanza di coordinare le iniziative nazionali e regionali in materia di digitalizzazione dell’industria mantenendo un dialogo continuo a livello europeo con tutte le parti coinvolte.

Come sottolineato nelle scorse settimane anche dal Commissario Gunther Oettinger, Viola ha quindi ribadito l’importanza, per l’Europa, della robotica e dei supercomputer, spiegando che i progressi in questi settori possono migliorare in modo significativo la nostra vita attraverso nuovi sviluppi nella scienza medica, in ambito ambientale e della sicurezza.

“Lavorare in partnership con gli Stati membri, l’industria e le regioni sui temi della robotica, della microelettronica e dei laser, dell’intelligenza artificiale e dello smart manufacturing (stampa 3D), è il cuore della nostra missione”, ha aggiunto Viola,

Il Directorate B ‘Electronic Communications Network and services’ mantiene la sua vecchia denominazione, ma ci saranno cambiamenti nelle unità sottostanti: quella prima chiamata ‘Broadband’ diventerà ‘Investment in high-capacity networks’ e sarà sempre guidata da Anna Kryzanowska. Il cambiamento indica la volontà di accelerare gli investimenti nelle infrastrutture a banda larga e nelle reti veloci di nuova generazione. L’unità denominata ‘Spectrum’ diventerà ‘Radio spectrum policy’.

Il Directorate C ‘Excellence in Science’ cambia nome in ‘Digital Excellence & Science Infrastructure’. La direzione D ‘Cooperation’, diventerà ‘Policy Strategy & Outreach’.

Il Directorate E ‘Net Future’, guidata da Mario Campolargo diventa ‘Future Networks’ e, in base al nuovo organigramma, vedrà una riduzione delle unità da 5 a 4, ma con importanti novità in termini di focus sulle tecnologie. L’unità E1 ‘Network Technologies ‘ diventa ‘Future Connectivity Systems’; l’unità E2 ‘Software & services, Cloud’, diventa ‘Cloud & Software’.

L’unità ‘Net Innovation’ diventa ‘Next Generation Internet’ mentre viene creata un’unità ad hoc per l’Internet of Things.

Cambiamenti, spiega Viola, che rispondono alla necessità di “fare in modo che l’Europa sarà in prima linea nella prossima generazione di tecnologie mobili – 5G ma anche di lavorare, coinvolgendo  tutte le parti interessate, per definire gli scenari per l’Internet del futuro”.

Il Directorate F ‘Digital economy & Coordination’ è stato ribattezzato ‘Digital Single Market’, prendendo quindi il nome di quella che prima era l’unità F1. Viene quindi creata un’unità ad hoc per ‘eCommerce & online platform’ mentre l’unità dedicata a ‘Innovation’ diventa ‘Startup & Innovation’.

Questa direzione avrà l’importante compito di “coordinare l’attuazione della strategia di DSM. Coordinerà le attività e gli eventi locali e aggiornerà sullo stato di avanzamento del DSM attraverso relazioni sui progressi compiuti è attività di monitoraggio. Guiderà l’attuazione delle politiche sull’eCommerce e coordinerà le attività legate alle start-up alle competenze digitali”, ha aggiunto Viola.

Il directorate H  – ‘Digital Society, Trust & Cybersecurity’ – si concentrerà sui temi della Cybersecurity e Digital Privacy; della Smart Mobility & Living, dell’eHealth e dell’eGovernment.

 “…Non possiamo avere un mercato unico digitale funzionante senza attenzione ad applicazioni e servizi. Noi continueremo a lavorare per migliorare l’efficienza dei sistemi sanitari utilizzando le tecnologie digitali. Suggeriremo la trasformazione digitale dei servizi pubblici e collaboreremo con gli Stati membri e i cittadini per l’attuazione del piano d’azione eGovernment”, ha scritto ancora Viola.

Altra novità è la divisione in due direzioni separate del Directorate G ‘Media & Data’ in due direzioni separate, ‘Data’ e  ‘Media Policy’ perché – ha detto il Dg – “…sono consapevole che dobbiamo fare di più per sostenere le industrie creative”

“Il nuovo look della DG Connect risponde pienamente all’impegno della Commissione di fare più con meno”, ha affermato infine Viola, spiegando che la nuova organizzazione è maggiormente orientata agli interessi degli stakeholder e rappresenta “il giusto mix culturale di policy e innovazione per evitare di guardare al futuro dallo specchietto retrovisore”.