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Roaming zero, Strand Consult: Un danno per le telco e la concorrenza

“Roam like at home”, un modello che rischia di danneggiare seriamente l’industria europea del mobile, restringere la concorrenza, ridurre l’offerta di servizi e far lievitare i prezzi in diversi paese della Ue. La pensa così John Strand, secondo cui l’azzeramento del roaming sarà un danno per tutti, operatori e consumer.

Fra le conseguenze negative dello zero roaming, secondo l’analista Strand Consult, che qualche tempo fa aveva già criticato il concetto di fair use:

  1. L’aumento dei prezzi in diversi paesi Ue, in particolare quelli dove questi sono più bassi come ad esempio la Danimarca e gli operatori non hanno grossi ricavi.
  2. Diminuzione delle tipologie di contratto. In alcuni paesi, i contratti con 10, 20, 50 o più GB in alcuni stati diminuiranno.
  3. La concorrenza nel mercato degli Isp diminuirà, perché gli operatori mobili che offrono prodotti a banda larga mobile che oggi fanno concorrenza ai fornitori di banda larga fissa potrebbero riitrarsi dall’arena degli Isp.
  4. Gli operatori mobili virtuali (Mvno) e altri player che acquistano traffico nazionale dagli operatori mobili rischiano di andare incontro ad un netto aumento dei prezzi all’ingrosso, con un danno alla concorrenza.
  5. Nascerà un nuovo mercato degli arbitraggi per sfruttare la nuova regolazione. Gli OTT che non investono in infrastrutture avranno ottime opportunità di business.
  6. Nuovi modelli di consumo avranno conseguenze strutturali in Europa, dove il commissario Margrethe Vestager non sembra propensa ad accettare il consolidamento degli operatori nazionali.
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