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Roaming zero, la Ue al banco di prova sulle tariffe wholesale

L’Unione Europea sta lavorando per raggiungere un compromesso condiviso da tutti gli stati membri sulle tariffe all’ingrosso del roaming in vista della discussione in programma oggi.

Gli europarlamentari vorrebbero tariffe wholesale sensibilmente più basse, vicine a quelle riservate al segmento retail, al contrario gli stati membri temono di creare problemi al mercato delle Tlc e per questo hanno proposto tariffe wholesale sensibilmente superiori, che dovrebbero poi calare gradualmente, per sostenere gli operatori nel periodo di transizione verso lo zero roaming.

Il commissario europeo per l’Agenda Digitale Andrus Ansip è preoccupato, e per questo ha chiesto agli Europarlamentari e agli stati membri di trovare in tutti i modi un accordo, per consentire di rispettare la promessa dello zero roaming a partire dal 30 giugno.

Ansip ha scritto alle parti la scorsa settimana, chiedendo di mostrare “flessibilità” per raggiungere un accordo finale in tempi stretti.

Secondo quanto riporta la Reuters, la distanza sulle tariffe wholesale fra Europarlamento e Stati membri è grande, con il primo che punta ad un tetto iniziale di 4 euro per gigabyte e gli stati membri che hanno proposto invece di fissare un tetto di 8,5 euro per gygabyte.

Il dibattito si è ingarbugliato ancor di più dopo la Brexit e la fine del roaming diventa così un banco di prova tangibile per testare la volontà degli Stati di continuare a marciare uniti nonostante le molte forze centrifughe che stanno spingendo per lo sbriciolamento dell’Unione.

No time to waste. We need compromise on wholesale #roaming Tuesday to end roaming charges in June. I rely on both @Europarl_EN & @EUCouncil pic.twitter.com/s40mAXyIM6

— Andrus Ansip (@Ansip_EU) 27 gennaio 2017

Trovare la quadra non sarà facile, le tariffe all’ingrosso del roaming sono le somme che ogni operatore pagherà agli operatori esteri per permettere ai loro clienti di mantenere invariato il loro piano tariffario anche quando si trovano in un altro paese della Ue in trasferta.

Tra l’altro, il conflitto sotterraneo vede contrapposti gli stati europei a maggior vocazione turistica, che spingono per tetti wholesale più alti, e paesi più piccoli (in particolare del Nord Europa) che sostengono invece la necessità di abbattere al massimo i tetti, per favorire le trasferte all’estero dei loro concittadini.

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