Finestra sul mondo

Riuscita l’operazione ‘Exodo 2018’ in Colombia, Russiagate, Accordo tra Puigdemont e Rovira per l’incarico di presidente

di Agenzia Nova |

Poteri, economia, finanza e geopolitica nelle ultime 24 ore.

Finestra sul mondo è una rubrica quotidiana con le notizie internazionali di Agenzia Nova pubblicate in collaborazione con Key4biz. Poteri, economia, finanza, lette in chiave di interdipendenza con un occhio alla geopolitica. Per consultare i numeri precedenti, clicca qui.

Colombia, maxi trasferimento di truppe nella provincia battuta da 14 organizzazioni criminali

10 gen 11:01 – (Agenzia Nova) – Le Forze armate colombiane hanno portato a termine in tempi record l’operazione “Exodo 2018”, il “maggior spostamento di truppe in un solo giorno realizzato nel paese”, scrive il quotidiano “El Tiempo”. Grazie a sette aerei, che hanno volato ininterrottamente per 18 ore, 2000 tra ufficiali, sottufficiali e soldati dell’esercito sono stati trasferiti dalla base di Tolemaida (non lontano dalla capitale Bogota’) a Tumaco, citta’ della costa pacifica, cuore della difficile provincia sudoccidentale di Narino. Al termine del viaggio gli effettivi sono stati integrati nella missione “Hercules”, piano straordinario messo a punto dal governo per contrastare la criminalita’ centrata sul narcotraffico. La missione Hercules ha come obiettivo prioritario quello della messa in sicurezza non solo della cittadina portuale, ma anche degli altri comuni adagiati sul segmento meridionale della costa pacifica colombiana. Una provincia “battuta” da almeno quattordici organizzazioni criminali, per cui il presidente Juan Manuel Santos ha promesso interventi straordinaria. La zona – anche in virtu’ della sua conformazione fisica, della sua collocazione strategica e della fitta vegetazione -, e’ da sempre terreno soggetto al controllo di organizzazioni criminali e zona di coltura di stupefacenti. Secondo l’ultimo rapporto del Sistema di monitoraggio delle coltivazioni illecite delle Nazioni Unite (Simci), solo nella provincia di Narino si trova il 43 per cento delle piante di cocaina coltivate nel paese: 42.627 ettari, 23.148 dei quali a Tumaco. Un quadro aggravato dal tasso di omicidi pari al doppio della media nazionale e una disoccupazione vicina al 70 per cento. Tra le presenze criminali nella zona si registrano quelle del famigerato “Clan del Golfo”, la potente organizzazione dedita al traffico degli stupefacenti. Ma ci sono anche cellule dell’Esercito di liberazione nazionale (Eln), la potente guerriglia paramilitare oggi in trattativa con il governo per un accordo di pace e le frange delle ex Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia) che non hanno aderito ai trattati di pace di fine 2016. Gli scontri tra queste sigle per il controllo del territorio e delle piantagioni hanno avuto spesso ricadute sulle popolazioni indigene, ora vittime di estorsioni, ora legate a doppio filo alla produzione e al commercio di stupefacenti. Il difficile controllo di queste violenze e le vittime mietute tra la popolazione civile sono alcuni dei punti piu’ delicati nell’applicazione degli accordi di pace voluti dal governo per mettere fine a oltre 50 anni di guerre intestine. La missione avra’ un totale di 9.800 effettivi: 6.000 dell’esercito, 2.000 della Marina oltre 1.000 della polizia e piu’ di cinquecento dell’aviazione. Per il trasferimento dei militari sono stati utilizzati tre apparecchi C-295, due Hercules C-130, un Boeing 727 Vulcano e un C-40 Cronos. L’aeroporto di Cali, a meta’ strada tra Bogota’ e Tumaco, e’ servito da base per il trasbordo degli effettivi dai Boieng agli apparecchi di dimensioni piu’ piccole, in grado di fronteggiare agevolmente l’ultimo pezzo di tragitto. Il resto delle truppe verra’ trasferito nei prossimi giorni.

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Russiagate, resa pubblica audizione del Congresso su dossier sul presidente Trump

10 gen 11:01 – (Agenzia Nova) – La senatrice del Partito democratico statunitense, Dianne Feinstein, ha reso pubblica oggi la trascrizione dell’audizione del Congresso di Glenn Simpson che si e’ tenuta in agosto 2017. Lo rivela il quotidiano “Washington Post”. Simpson e’ co-fondatore di Fusion Gps, compagnia dietro la quale ci sarebbe un controverso dossier su presunti legami tra il presidente Donald Trump e i russi. Lo stesso Simpson aveva chiesto che la trascrizione fosse resa pubblica, ma alcuni leader del Partito repubblicano avevano finora rifiutato. La senatrice Feinstein, che fa parte della commissione Giustizia del Senato, ha oggi dichiarato che il popolo americano ha “diritto di conoscere cosa e’ emerso da quella audizione” cosi’ da farsi una sua idea. Le allusioni e la cattiva informazione sulla trascrizione sono parte, ha aggiunto, di uno “sconcertante tentativo di minare l’inchiesta” del procuratore speciale Robert Mueller sulle presunte ingerenze russe nelle presidenziali. La pubblicazione riportera’ la verita’ sull’accaduto.

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Usa, amministrazione del presidente Trump temporeggia nel processare sospetto terrorista di al Qaeda

10 gen 11:01 – (Agenzia Nova) – L’amministrazione del presidente Donald Trump sta prendendo tempo nel decidere se e dove processare Abu Khaybar, un cittadino sudanese sospettato di essere un terrorista di al Qaeda. Il caso si e’ subito presentato come un test, sottolinea il quotidiano “New York Times”, della promessa del presidente di riprendere a spedire prigionieri nel carcere Usa nella baia di Guantanamo a Cuba. In campagna elettorale aveva anche aggiunto di voler ripristinare tecniche vietate per gli interrogatori, come il waterboarding (affogamento). Il cittadino sudanese e’ da oltre un anno in prigione in Yemen sotto il controllo degli Emirati Arabi Uniti. Solo dieci anni fa Khaybar sarebbe stato il candidato perfetto ad occupare il carcere di Guatanamo, dove nessuno e’ piu’ stato incarcerato dal 2008. Il carcere e’ ormai il simbolo delle torture statunitensi dopo l’attacco alle torri gemelle dell’11 settembre 2001. Riprendere ad inviare detenuti in quel carcere equivarrebbe, sostiene il “Nyt”, a compromettere le relazioni con gli alleati Usa che combattono il terrorismo. L’istruttoria federale nel confronti di Khaybar sarebbe pronta e il Federal Bureau of Investigation (Fbi) sperava di poter processare il cittadino sudanese in un Corte civile, dati gli scarsi successi dei tribunali militari negli ultimi dieci anni. Il procuratore generale Jeff Sessions, invece, e’ un convinto sostenitore del tribunale militare di Guantanamo, ma lo stesso Trump ha ammesso, con riferimento all’attentatore di New York, che un processo militare sarebbe molto piu’ lungo che uno civile. Khaybar resta al momento in un limbo finche’ non si decide dove debba essere processato.

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Spagna, accordo tra Puigdemont e Rovira per l’incarico di presidente

ì10 gen 11:01 – (Agenzia Nova) – Carles Puigdemont, ex presidente della deposta Generalitat catalana e candidato di Junts per Catalunya (JpCat), ha raggiunto ieri un accordo politico con Marta Rovira, numero due del partito Sinistra Repubblicana di Catalogna (Erc), durante una cena a Bruxelles. Lo riferiscono oggi i principali quotidiani spagnoli che rivelano come il tema centrale dell’accordo sia il sostegno di Erc all’investitura di Puigdemont come presidente della futura Generalitat catalana e la formazione di una coalizione parlamentare catalana indipendentista. Stando a quanto dichiarato da alcune fonti interne all’Erc, Puigdemont avrebbe proposto un’investitura telematica, probabilmente vai Skype, a cui seguirebbe un discorso ufficiale letto in Catalogna da un rappresentante. Le parti negoziali sono al momento al lavoro per studiare appunto le varie possibilita’ di un’investitura telematica o delegata e gli avvocati dell’Erc stanno vagliando tutte le possibili clausole tecnico legali per la nomina di Puigdemont. L’ex presidente catalano e Rovira hanno accettato di iniziare una legislatura con la votazione di una Mesa del Parlamento con quattro membri divisi equamente tra JpCat ed Erc.

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Gran Bretagna, l’esercito cerca nuove reclute dicendo che “e’ ok piangere”

10 gen 11:01 – (Agenzia Nova) – Stanno suscitando polemiche in Gran Bretagna gli spot commerciali diffusi ieri mercoledi’ 9 gennaio dall’Esercito su YouTube come parte della campagna di reclutamento per il 2018: lo scrive il quotidiano tradizionalista “The Times”; i filmati di animazione, intitolati “Army Belonging 2018” (“Appartenere all’Esercito 2018”, ndr), in sostanza secondo il giornale puntano sul concetto che nell’Esercito britannico non e’ peccato mostrare emozioni, pregare e persino piangere. Fonti dell’Esercito sentite dal “Times” difendono la campagna pubblicitaria per il reclutamento, che sara’ ufficialmente presentata dopodomani sabato 12 gennaio, spiegando che il suo scopo e’ di attrarre piu’ donne e piu’ membri delle minoranze etniche del paese: un bacino da cui i vertici militari sperano di attingere per colmare i vuoti nei ranghi; al momento infatti mancano 4 mila soldati per raggiungere l’obbiettivo di 82 mila effettivi. Ma diversi ex militari sentiti dal “Times”, come pure alcuni militari in servizio la cui opinione e’ riferita in forma anonima, hanno criticato ferocemente il tono della campagna di reclutamento accusandola di essere “ridicola”: oltre a voler rassicurare le possibili reclute di orientamento omosessuale e coloro che sono molto religiosi, gli spot in questione sottolineano come non sia neppure necessario essere fisicamente in forma per fare il soldato. Insomma, nota il giornale, l’Esercito ha decisamente abbandonato lo slogan “Be the best” (“Essere i migliori”, ndr) che aveva caratterizzato per molti anni le sue campagne di reclutamento. Sul quotidiano un ex ufficiale riassume le critiche dicendo che gli spot sembrano rivolgersi piu’ ai seguaci del politicamente corretto che a persone pronte a battersi per il propri paese: “La gente sembra voler dimenticare a cosa serve in pratica un Esercito”, dice, “e cioe’ a combattere e ad uccidere”.

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Francia-Cina, il presidente Macron cerca di riequilibrare i rapporti economici

10 gen 11:01 – (Agenzia Nova) – Il presidente francese Emmanuel Macron e il suo omologo cinese Xi Jinping si sono mostrati uniti dinnanzi alle “sfide mondiali”. Lo scrive “Le Figaro”, parlando della visita che il capo di Stato francese sta effettuando in questi giorni in Cina. “I fattori di instabilita’ sono sempre piu’ palpabili” ha affermato il leader cinese, aggiungendo che e’ compito dei due paesi compiere una “missione storica”. Pechino e Parigi hanno deciso di “rinforzare la cooperazione internazionale” e “preservare il multilateralismo. “Les Echos” spiega che per riequilibrare i rapporti commerciali, Macron ha proposto alla potenza orientale l’apertura del mercato francese in cambio della possibilita’ per le aziende d’oltralpe di investire in Cina. “Con Xi Jinping abbiamo detto di riequilibrare questa situazione di asimmetria dall’atro” ha affermato il capo dell’Eliseo, aggiungendo che bisogna “incoraggiare un maggiore investimento cinese” in Francia. “Non bisogna dire che la Francia e’ in vendita” ha avvertito il presidente francese, mentre il ministro dell’Economia, Bruno Le Maire, ha spiegato che verranno accettati “investimenti a lungo termine e non degli investimenti a saccheggio”. La Francia potra’ appoggiarsi sul decreto Montebourg del 2014, secondo il quale lo Stato ha il diritto di intervenire e regolamentare gli investimenti stranieri in diversi settori.

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Francia, comincia la “battaglia” per la leadership del Partito socialista

10 gen 11:01 – (Agenzia Nova) – La battaglia per la guida del Partito socialista e’ iniziata. Lo afferma “Les Echos”, facendo riferimento alle prime candidature annunciate in questi ultimi giorni in vista delle elezioni previste per i 29 marzo. Tra i leader che concorreranno per il posto da segretario generale ci sono Ste’phane Le Foll, Olivier Faure e Luc Carvounas. Il quotidiano economico sottolinea che, anche se “non appassionano le folle” queste elezioni sono importanti per il partito, che dopo le ultime presidenziali e legislative ha perso elettori e credibilita’. Secondo il politologo Pascal Perrineu, la sfida per la sinistra francese e’ quella di “ritrovare una credibilita’” in vista delle elezioni municipali del 2020, anche se prima ci saranno le europee. Secondo “Libe’ration”, i “quadri del partito si dividono per prendere il controllo della nave”. Il quotidiano ricorda la sorpresa generale quando, pochi giorni fa, l’ex ministro dell’Istruzione, Najat Vallaud-Belkacem, ha annunciato che non avrebbe presentato la sua candidatura. La corrente maggioritaria del partito, dopo essersi liberata dell’ex premier Manuel Valls, contava sulla sua vittoria per mantenere un peso. Il compito e’ stato raccolto dal 57enne Stephane Le Foll, ex ministro dell’Agricoltura nel precedente governo di Hollande.

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Germania, il bilancio federale scoppia di salute

10 gen 11:01 – (Agenzia Nova) – Lo scorso anno il bilancio federale tedesco ha nuovamente registrato un surplus elevato, pari a 3,7 miliardi di euro, riferisce il quotidiano “Handelsblatt”. Inoltre, ci saranno 6,7 miliardi di euro non utilizzati nel 2017. Cio’ sara’ ovviamente argomento di discussione tra l’Unione e l’Spd durante i colloqui esplorativi per la prossima coalizione di governo. Il ministro delle Finanze ad interim, il cristiano democratico Peter Altmaier (Cdu) aveva preventivato un fabbisogno finanziario nei precedenti colloqui dai 40 ai 45 miliardi di euro in totale per i prossimi quattro anni. Nel calcolo, pero’, i 6,7 miliardi erano gia’ inclusi. I dati includono anche i quasi sette miliardi di euro restituiti dall’Ue perche’ il denaro non e’ stato speso. Inoltre, nel bilancio federale esistono fondi di investimento inutilizzati per oltre due miliardi di euro. Tuttavia, questi attivi sono compensati da una serie di voci di spesa speciali. Nel 2017, la Corte costituzionale federale ha costretto la Confederazione a rimborsare alle societa’ di servizi pubblici le entrate derivanti dalle tasse sul combustibile nucleare, pari a sette miliardi di euro. Inoltre, la Bundesbank ha trasferito un profitto insolitamente basso, di soli 400 milioni di euro, al governo federale. Per il quarto anno consecutivo la Germania ha ridotto l’emissione di debito. Nel 2014 si era arrivati al pareggio di bilancio, mentre il disavanzo primario nel 2015 e’ stato di 12,1 miliardi di euro e di 6,2 nel 2016. Di fronte alle costanti eccedenze di bilancio, la richiesta di riduzioni della pressione fiscale sta diventando sempre piu’ forte. L’Unione e l’Spd prevedono di ridurre le imposte sui redditi bassi e medi e di ridurre gradualmente la sovrattassa di solidarieta’. Il sindacato vuole alleggerire le famiglie con un sostegno per i figli superiore di 25 euro e l’Spd vuole garantire l’accesso gratuito agli asili nido. L’Unione chiede piu’ denaro per la Difesa, mentre l’Spd vuole stabilizzare il livello delle pensioni e spendere di piu’ per l’istruzione: il denaro disponibile non bastera’ a finanziare tutte queste misure.

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Germania, Corte costituzionale: no a rimpatri verso paesi dove e’ praticata la tortura

10 gen 11:01 – (Agenzia Nova) – La Corte costituzionale federale di Karlsruhe ha dato parzialmente ragione, con una decisione pubblicata martedi’, ad un cittadino turco che aveva fatto ricorso contro il proprio rimpatrio forzato. Prima di rimpatriare l’islamista condannato in patria, le autorita’ competenti e le corti devono assicurarsi che la persona interessata non sia minacciata di tortura o di condizioni disumane di detenzione in tale Paese. Ci sono state “indicazioni serie di un rischio di tortura” che non sono state adeguatamente esaminate, hanno rilevato i giudici. Nato e cresciuto in Germania, l’uomo e’ stato condannato a tre anni e mezzo di prigione dalla Corte Superiore di Berlino nel 2015. Secondo i giudici, era entrato nei circoli salafiti e aveva sostenuto, tra le altre cose, l’organizzazione terroristica Junud al Sham con ingenti somme di denaro. Quando e’ stato espulso, ha presentato ricorso e domanda di asilo a causa di minacce di procedimenti penali in Turchia. Aveva inoltre inviato una lettera all’organizzazione per i diritti umani Amnesty International. Ora il tribunale amministrativo competente dovra’ riesaminare il caso.

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Silvio Berlusconi adesca gli elettori italiani con la promessa di una flat tax

10 gen 11:01 – (Agenzia Nova) – Il risorto centro-destra italiano guidato dall’ex primo ministro Silvio Berlusconi ha messo la promessa di una “flat tax” al centro del suo programma in vista delle elezioni parlamentari del 4 marzo prossimo: ne riferisce il quotidiano economico britannico “The Financial Times” dando voce alle preoccupazioni sulle conseguenze che questa promessa potrebbe avere per le impoverite finanze del paese. “La flat tax e’ semplice e giusta perche’ rende l’evasione fiscale non conveniente” ha spiegato Berlusconi in un’intervista radio: “Meno tasse per le famiglie, per le aziende e per i lavoratori dipendenti significa piu’ consumi, piu’ produzione, piu’ occupazione e piu’ fondi per le casse dello Stato per aiutare i cittadini in difficolta’”, si e’ detto convinto. Il partito di Berlusconi Forza Italia e gli alleati euroscettici della Lega nord sono molto ottimisti in vista delle elezioni, nota il “Financial Times” ricordando come, secondo i sondaggi, se riusciranno a rimanere insieme potrebbero sconfiggere sia il Partito democratico (Pd) guidato da Matteo Renzi che l’anti-establishment Movimenti 5 stelle (M5s). Sebbene tuttavia l’idea di una flat tax sia parte del pensiero economico conservatore da decenni, fa notare il quotidiano britannico, essa e’ stata raramente realizzata ed i principali esempi della sua applicazione vengono da paesi dell’Europa centro-orientale. Lo stesso Berlusconi e’ sempre stato un fan della flat tax sin dalla sua campagna elettorale del 1994, ma non e’ mai riuscito a realizzarla nelle tre volta che da allora ha guidato il governo dell’Italia: e questo da’ spago ai suoi critici, secondo cui la sua proposta manca di credibilita’. L’idea e’ molto attraente per i contribuenti italiani, gravati da un peso fiscale tra i maggiori del mondo sviluppato, ma rischia di scavare un baratro nei conti pubblici dello Stato in un momento in cui il debito pubblico dell’Italia resta tra i piu’ alti dell’eurozona ed il paese e’ ancora vulnerabile ad una eventuale crisi del debito: secondo uno studio dell’Istituto Bruno Leoni citato dal “Financial Times”, una flat tax al 25 per cento farebbe mancare ai conti pubblici almeno 27 miliardi di euro all’anno. “Il punto cruciale e’ proprio come dare copertura alle minori entrate statali”, commenta Nicola Rossi dell’Istituto Bruno Leoni: “E quindi i dettagli della proposta sono essenziali”, conclude. Finora pero’ il centro-destra italiano non ha ancora messo a punto il suo piano, limitandosi a dire che gli effetti della flat tax sui redditi piu’ bassi sarebbero mitigati dall’innalzamento della “no tax area” a 13 mila euro annui.

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