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Riscaldamenti, le 10 regole per evitare sprechi e brutte sorprese in bolletta

L’autunno italiano, dopo una falsa partenza a settembre, sembra di nuovo piombato in una lunga tarda estate mediterranea, caratterizzata da temperature calde di giorno e piuttosto miti di notte.

Un quadro climatico che se da una parte penalizza tragicamente le nostre riserve idriche, favorendo inoltre la concentrazione di agenti inquinanti in atmosfera, dall’altra ci consente di non accendere ancora i riscaldamenti e di non contribuire così al peggioramento dei dati relativi alle emissioni di gas climalteranti, tra cui la CO2 e le polveri sottili (PMx).

In vista di un possibile cambio circolatorio a ridosso della festa di Ognissanti e del ritorno di temperature più consone al periodo, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea) offre a famiglie e imprese una guida con le 10 regole per evitare sprechi e conti salati.

Il vademecum per un riscaldamento efficiente e sostenibile contiene le seguenti indicazioni:

1 – effettuare la manutenzione degli impianti;

2 – controllare la temperatura degli ambienti;

3 – attenzione alle ore di accensione;

4 – installare pannelli riflettenti tra muro e termosifone;

5 – schermare le finestre durante la notte;

6 – fare il check-up alla propria casa per verificare il livello di isolamento;

7 – impianti di riscaldamento innovativi;

8 – evitare ostacoli davanti e sopra i termosifoni;

9 – installare cronotermostati;

10 – applicare valvole termostatiche.

Come ricorda l’Agenzia, dal 15 ottobre è possibile accendere i riscaldamenti in oltre la metà degli 8mila comuni italiani, vale a dire quelli della cosiddetta zona climatica “E”, che comprende grandi città come Milano, Torino, Bologna, Venezia, ma anche zone di montagna dove il clima è già rigido.

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