Il Rapporto

Rinnovabili, da fonti pulite 90% della nuova energia elettrica in Europa

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Nuovo Rapporto di Wind Europe: il vento ci ha coperto oltre il 10% della domanda di energia elettrica nel 2016. L’Italia fanalino di coda, da noi investiti solo 500 milioni di euro nell’eolico, contro i 12,6 miliardi del Regno Unito.

Durante il 2016, la nuova capacità energetica aggiunta dell’Unione europea per l’86% è stata ottenuta dalle fonti energetiche rinnovabili (nel 2014 il 79%). Sono i dati del nuovo Rapporto “Wind in power: 2016 European statistics pubblicato ieri da Wind Europe, associazione europea delle aziende dell’eolico, dove si evidenzia che 21,1 gigawatt di nuova potenza installati in Europa nello scorso anno (su 24,5 gigawatt complessivi) sono stati generati grazie al vento, il sole, l’idroelettrico e le biomasse.

Più del 10% della domanda di energia elettrica nei Pasi Ue è stata coperta dagli impianti eolici, che rappresentano il 17% di tutti gli impianti per generare energia da fonti rinnovabili.

Nel 2016 sono stati investiti nell’eolico 27,5 miliardi di euro (+5% sul 2015), soprattutto da Paesi come il Regno Unito (12,6 miliardi di euro), Germania (5,3 miliardi di euro, ma è il Paese che ha la maggiore capacità energetica installata) e Belgio (2,3 miliardi di euro).

Il 46% dei nuovi investimenti nell’eolico riguardano proprio la Gran Bretagna.

In Italia la penetrazione dell’eolico non va oltre il 5,5% (la Danimarca è in testa col 36,8%), per una capacità complessiva di 282 megawatt (la Germania per intenderci raggiunge i 5440 Mw). Il nostro Paese lo scorso anno ha investito poco più di 500 milioni di euro.

Il numero di installazioni per ora sembra buono, e il numero di investimenti è ottimo – si legge nel commento riportato dall’Ansa e rilasciato al quotidiano The Guardian dal ceo di WindEurope, Giles DicksonMa sul lungo periodo, solo 7 dei 28 paesi della Ue hanno politiche e volumi chiari sull’eolico per il periodo oltre il 2020. Fra gli stati membri oggi vediamo meno ambizioni politiche per le rinnovabili di quelle che vedevamo cinque o anche tre anni fa“.

Nel nuovo “Investment Plan for Europe”, presentato dalla Commissione europea martedì scorso, su 168 miliardi di investimenti programmati, il 23% saranno destinati al progetto dell’Unione energetica, sia per l’ammodernamento delle infrastrutture, sia per migliorare l’efficienza energetica dei Paesi membri.