Low carbon economy

Rinnovabili, coprono il 20% dei consumi energetici nazionali per 120 mila occupati

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Cresce l’efficienza energetica nazionale e calano gli oneri in bolletta: l’Italia dell’energia pulita migliora i suoi risultati durante l’anno passato, è più competitiva in Europa e crea posti di lavoro. Ma il gap con l’Europa è ancora pesante.

Cresce l’Italia delle fonti energetiche rinnovabili e nel 2017 circa il 20% dei consumi energetici nazionali è stato coperto con energia pulita. Ogni 100 kWh consumati nel settore termico, elettrico e dei trasporti, ce ne sono 18 a zero impatto ambientale.

È quanto emerso dal nuovo Rapporto dell’Attività del Gestore servizi energetici in Italia, illustrato oggi dal presidente del Gse, Francesco Sperandini, e dal responsabile Studi, Luca Benedetti, alla presenza del Ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, che traccia il cammino del nostro Paese verso l’economia a basso consumo di carbonio e una maggiore efficienza energetica, evidenziandone ricadute economiche e sociali.

Un livello di rinnovabili che pone l’Italia ai primi posti in Europa, anche grazie agli incentivi erogati al settore, solo per quello elettrico 14,2 miliardi, di cui 1,7 miliardi recuperati per la vendita di energia ritirata (per un netto di incentivi in bolletta di 12,5 miliardi di euro, nel 2016 erano stati 14,4 miliardi).

Buono anche il dato occupazionale, con 38.000 lavoratori stabili nel settore delle rinnovabili elettriche e circa 34.000 nel settore delle rinnovabili termiche, a cui dobbiamo aggiungere 16.000 lavoratori temporanei nel settore elettrico e 31.000 per il settore termico (installazione di pompe di calore, stufe e termocamini e solare termico).

Rispetto al 2016, il dato occupazionale nel settore delle fonti rinnovabili è migliorato del 40%.

Per quanto riguarda l’efficienza energetica, dopo che Calenda ha ricordato il ruolo fondamentale giocato dalla Strategia energetica nazionale (Sen), a fronte di 5.695 richieste, il Gestore servizi energetici ha riconosciuto 5,8 milioni di certificati bianchi, dei quali il 62% in ambito industriale e il 31% in ambito civile, consentendo così un risparmio di quasi 5 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio.

Per quanto riguarda la riqualificazione energetica degli edifici pubblici e privati, con il Conto termico il GSE ha ricevuto 43.227 richieste, che corrispondono a circa 180 milioni di euro di incentivi, dei quali 62 milioni di euro relativi a interventi di efficienza a energetica della Pubblica Amministrazione.

Sul fronte della lotta ai cambiamenti climatici, infine, il Gestore, in qualità di responsabile del collocamento delle quote di CO2 italiane, ha messo all’asta sulla piattaforma comune europea circa 95 milioni di quote di emissione, con un ricavo totale destinato al bilancio dello Stato di 550 milioni di euro.