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Rigenerazione urbana, le città italiane nei progetti di Urbact III

A più di un mese di distanza dalla presentazione in Italia del programma Urbact III dell’Unione europea, il Monitoring Committee ha approvato i 20 Action planning networks che saranno sviluppati nei prossimi mesi. Tra i centri urbani capofila dei progetti, le città italiane sono in maggior numero rispetto alle altre.

Troviamo Napoli capofila del network “Second Chance (2C)”, San Dona di Piave a capo del network “City Centre Doctor”, Genova per “Interactive cities”, Piacenza per “MAPS (Disarmed Cities)”.

Come ha spiegato Simone d’Antonio di Cittalia-Fondazione Anci Ricerche e punto di contatto per l’Italia di Urbact III: “è possibile notare come le città italiane – le più presenti nel programma anche per questa edizione – abbiano approfittato delle possibilità metodologiche offerte dall’iniziativa per ripensare il proprio sviluppo futuro a partire dalla collaborazione con i cittadini o con particolari fasce della popolazione”.

Tra le altre realtà italiane che hanno preso parte ai progetti Urbact, ci sono anche Novara, Torino, Milano, Reggio-Emilia, Bologna, Cesena, Ancona, Roma, Pescara, Lecce, Messina e Catania.

Ad esempio, nel caso di San Donà di Piave, Comune veneziano capofila del network “City Centre Doctor”, ha evidenziato d’Antonio in una nota sul sito dell’Anci, i giovani sono stati protagonisti della fase iniziale di progettazione partecipata che condurrà la città a “riqualificare l’unica struttura sopravvissuta in città alla distruzione della Prima Guerra Mondiale, ovvero la vecchia cisterna d’acqua che sarà trasformata in centro culturale e ricreativo multimediale grazie anche ai fondi già attivati dai locali distretti del commercio”.

Al centro del nuovo bando Urbact, lanciato lo scorso 22 marzo (call aperta fino al 22 giugno 2016), c’è proprio la creazione di Implementation Networks, reti di città che lavorano per realizzare strategie integrate e piani d’azione per lo sviluppo e l’innovazione del territorio.

Ogni network sarà finanziato complessivamente tra i 600mila e i 750mila euro, a seconda del numero dei partner, mentre un massimo di 127mila euro potrà essere assegnato all’expertise esterna.

Urbact III, finanziato dall’Unione europea con circa 75 milioni di euro complessivi, è un programma pluriennale di scambio e apprendimento, che promuove lo sviluppo urbano sostenibile e le best practice in tema smart city. Tale iniziativa consentirà alle città europee di collaborare allo sviluppo di soluzioni alle sfide urbane più urgenti e di contribuire al raggiungimento obiettivi della strategia Europa 2020, offrendo ai soggetti coinvolti nell’elaborazione e nell’attuazione della politica urbana un meccanismo per accrescere conoscenze e competenze.

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