Riforma Rai, ecco la proposta del M5S

di Il documento |

Presentata la riforma Rai del M5S. Cda snello con 5 consiglieri scelti sulla base dei curricula inviati all'Agcom. Sparisce la Commissione di Vigilanza. Roberto Fico: 'Liberiamo la Rai dal giogo dei partiti'. Documento a piè di pagina.

Il M5S presenta la propria riforma della governance Rai. Mentre ancora si discute se per cambiare le regole della tv pubblica si interverrà con un decreto d’urgenza o si lascerà al Parlamento il compito di decidere su una materia così importante quale il servizio pubblico, il grillino Roberto Fico, presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza, offre la sua soluzione.

Il Movimento ha, infatti, depositato in Parlamento una proposta di legge (disponibile a piè di pagina) per cambiare i meccanismi di nomina del Cda, per renderlo, come spiega lo stesso Fico, “finalmente indipendente dal potere politico e governativo”.

“Finora il Cda – dice Fico su Facebook – è stato appannaggio dei partiti che hanno lottizzato la principale azienda culturale del Paese, scegliendosi i propri rappresentanti, in barba al merito e all’interesse dei cittadini, i veri proprietari della Rai. È ora di cambiare, chiudiamo un’epoca”.

 

Cambia anche l’Agcom

Nella nomina avrà un ruolo centrale – ‘di regia, non discrezionale’ – l’Agcom su cui la proposta del M5S interviene modificandone le modalità di elezione dei componenti: si introduce la maggioranza qualificata dei 2/3; si impedisce la nomina di soggetti che nei sette anni precedenti abbiano ricoperto cariche politiche.

Tutto – precisa Fico – questo per assicurare l’indipendenza dell’Autorità”.

 

Nuovi criteri di nomina per il Cda Rai

I componenti del Cda vengono ridotti passando dai nove membri attuali a cinque, inclusi presidente e amministratore delegato. Saranno scelti con una procedura pubblica e trasparente.

L’Agcom predisporrà un avviso pubblico per sollecitare l’invio dei curriculum dei candidati alla carica di consigliere Rai che dovranno presentare anche un elaborato sulla propria visione strategica del servizio pubblico radiotelevisivo.

L’Autorità pubblicherà sul proprio sito internet i nomi dei soggetti in possesso dei requisiti stabiliti dalla legge.

Fra questi ne sorteggerà cinque.

Queste persone dovranno discutere il proprio progetto in un’audizione pubblica dinanzi alle commissioni parlamentari competenti che potranno eventualmente esprimere, con una maggioranza qualificata dei 2/3, un parere sfavorevole sui soggetti auditi se non ritenuti all’altezza. In tal caso l’Agcom dovrà fare un altro sorteggio. La fase di audizioni ed eventuali pareri non potrà comunque protrarsi per oltre 30 giorni.

Per Fico, questa procedura, “sottrae il Cda, un organismo che deve essere strategico e indipendente, al giogo dei partiti: devi essere competente per il tuo lavoro ma non devi essere indicato dalla politica”.

 

Consiglieri divisi per aree di competenza

I consiglieri verranno inoltre ripartiti in tre aree di competenza: due provenienti dai settori dell’audiovisivo e delle reti di comunicazione elettronica con competenze giuridico-economiche; un componente, proveniente dai medesimi settori, con competenze tecnico-scientifiche; due componenti provenienti dal mondo degli autori, dei capi-progetto e degli ideatori di programmi radiotelevisivi.

 

Ecco chi non potrà fare il consigliere Rai

Non potranno essere nominati consiglieri tutti coloro i quali abbiano ricoperto, nei sette anni precedenti la nomina, cariche di governo, politiche elettive e ruoli nei partiti, ma anche interdetti dai pubblici uffici, condannati per delitti societari, contro la Pubblica amministrazione, il patrimonio, in materia tributaria o per qualsiasi altro delitto non colposo per un tempo superiore a due anni.

Fico sottolinea che “il principio dell’incompatibilità sarà rigido per evitare i conflitti di interessi ma anche un impegno solo part-time dei consiglieri. Non si potrà far parte del Cda e allo stesso tempo ricoprire qualsiasi incarico pubblico o privato, ma anche avere interessi nelle imprese operanti nei settori della comunicazione, dell’audiovisivo, della pubblicità o in qualunque altro settore relativo alla fornitura e alla somministrazione di beni e servizi alla Rai o alle società collegate”.

Nuove regole anche per i dirigenti

La proposta di legge M5S sulla Rai prevede anche il principio della trasparenza nella individuazione dei dirigenti: il Cda dovrà rendere conoscibili i posti dirigenziali disponibili, gli obiettivi e i criteri di scelta; in un secondo momento, accertata la disponibilità degli interessati, procederà alla scelta fra i soggetti in possesso di comprovata competenza. I dirigenti esterni, invece, dovranno necessariamente decadere assieme al Cda.

Sparisce la Commissione di Vigilanza

Il parlamentare pentastellato conclude annunciando che “Tenendo fuori la politica dalla Rai infine scomparirà la Commissione di Vigilanza. Lo avevo detto appena insediato: mi auguro di essere l’ultimo presidente della Vigilanza”.

Riforma della governance Rai del M5S