Key4biz

Riforma Rai, la Lega pronta a presentare mille emendamenti

Rai

Pronta la roadmap per la riforma Rai. Il governo intende accelerare e il timing sarà serrato per consentire di approvare il ddl entro l’estate che, come ha ricordato qualcuno ieri alla Camera, finisce il 21 settembre.

Per poter rispettare questo calendario occorre però che le Commissioni alla Camera fissino sedute continue, al mattino e al pomeriggio, con la possibilità, se occorresse, di ridurre al minimo gli appuntamenti e ‘usare’ i pareri già raccolti al Senato nelle audizioni sull’audiovisivo.

Si potranno rispettare questi tempi?

Il Sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, ci spera ma precisa che molto dipende da cosa deciderà la presidenza della Camera.

Una cosa è certa, il governo di Matteo Renzi non intende rinnovare i vertici di Viale Mazzini ricorrendo alla Legge Gasparri.

E il Cda va rinnovato e anche in fretta visto che l’attuale è scaduto a maggio ed è ancora in regime di prorogatio.

La roadmap del governo

A Palazzo Chigi sembra che la roadmap cominci a essere più chiara e si procede in triangolazione con Camera e Senato. Ma molto dipenderà dalle decisioni di Renzi, se intende accelerare sulla riforma Rai o preferisce cedere il passo ad alti dossier urgenti che restano ancora sul tavolo. Uno fra tutti quello che riguarda la messa in pratica del Piano Nazionale per la Banda Ultralarga.

Il timing prevede che il Senato dia il via libera la prossima settimana, forse già mercoledì. La prossima seduta per il ddl è fissata per martedì mattina.

Poi il testo arriverà alla Camera, in Commissione.

“Noi siamo pronti a sfruttare tutti gli spazi parlamentari“, ha commentato Vinicio Peluffo, capogruppo del Pd in Vigilanza

In altre parole questo significa che ci sarà un ritmo serrato di sedute in Commissione con la possibilità forse di eliminare qualche audizione, acquisendo i pareri già raccolti in Senato o quelli che la Commissione Trasporti ha già ricevuto nell’indagine sul sistema audiovisivo.

L’obiettivo resta quello di concludere i lavori prima della pausa estiva, ma resta una mission davvero difficile visto che l’ultimo giorno di lavoro alla Camera sarà il 6 agosto.

Tecnicamente arduo, anche perché il passaggio in una Commissione non può essere compresso più di tanto. Bisogna lasciar spazio alla discussione e le opposizioni non staranno certo a guardare.

Il governo ha già tenuto conto di questo, tant’è che si comincia a pensare di far riprendere i lavori dell’Aula anticipatamente, i primi di settembre, cercando di piazzare la riforma Rai su una corsia preferenziale.

Le tappe sono chiare, ma bisognerà vedere cosa farà l’opposizione che ha già promesso battaglia con il M5S pronto a fare ostruzionismo mentre Forza Italia appare un po’ più morbida sebbene non nasconda che questo decreto presenta numerose criticità.

Ieri la riforma Rai è approdata al Senato e gli animi erano molto accesi. Anche la Lega è intervenuta pesantemente nel dibattito.

Jonny Crosio (Lega): ‘Li sotterreremo di emendamenti’

Il senatore della Lega Nord Jonny Crosio, capogruppo nella Commissione trasporti e comunicazioni e componente della Commissione di vigilanza, ha riferito a Key4biz che “tutti i senatori della Lega sono iscritti a parlare nella discussione generale”.

“Sarà una battaglia dura”, considerato anche che la Lega è pronta a presentare “diverse centinaia di emendamenti”. Si parla di circa 800-1000 emendamenti.

“Vogliono trasformare il carrozzone Rai in Tele-Renzi”, ha dichiarato Crosio, aggiungendo che “La riforma del governo è solo un piano di lottizzazione. Altro che ‘fuori la politica dalla tv di stato’ secondo il piano sarà direttamente il premier a nominare l’amministratore delegato che avrà pieni poteri decisionali”.

“Fino ad oggi – ha sottolineato Crosio – il nostro atteggiamento in Commissione è stato costruttivo, con 50 emendamenti seri e di merito. Inoltre avevano presentato una nostra proposta di legge molto chiara che avrebbe trasformato la Rai in una tv moderna, pluralista, europea, libera dalle ingerenze dei partiti con un consiglio composto da un componente deciso dalla conferenza stato-regioni, uno dell’Agcom e uno nominato dall’associazione dei consumatori. Renzi ha deciso di allontanare ancora di più la Rai dai cittadini. Noi dal canto nostro non molliamo, li sotterreremo di emendamenti, forse così – ha concluso Crosio – arriveranno a più miti consigli”.

Il Pd fa il punto

Ieri intanto alla Camera c’è stata una riunione del gruppo del Pd per fare il punto sul ddl. Presente ovviamente il Sottosegretario Giacomelli e il capogruppo in Vigilanza Peluffo che ha illustrato il provvedimento ai deputati.

Due ore di discussione. Al termine Giacomelli ha commentato: “Una volta scelto il percorso parlamentare, è giusto che i deputati si interroghino su come migliorare il testo“.

Su tutto pesano però i dubbi di costituzionalità avanzati da Enzo Cheli in audizione in Vigilanza.

La riunione è stata aggiornata a quando il ddl verrà incardinato alla Camera.

Exit mobile version