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Riforma del Fascicolo Sanitario Elettronico. In attesa del decreto, ecco i nuovi servizi attivabili

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Il governo è al lavoro per scrivere il decreto di riforma del FSE, un tassello fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi indicati dal PNRR: l’85% dei medici di base dovranno, infatti, alimentare il Fascicolo entro il 2025 e tutte le Regioni e Province Autonome dovranno adottare e utilizzare il Fascicolo entro il 2026. Ma per farlo l'FSE dovrà essere davvero utile, ecco come.

Sarà successo anche a voi di arrivare in ospedale al reparto in cui effettuare una visita e poi sentirsi dire o leggere “Passare prima dal CUP per pagare il ticket”. E si ricomincia con la gimcana. 

Il pagamento del ticket senza passare, fisicamente, dal CUP ma effettuarlo, direttamente, nel nuovo Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE). Questo potrebbe essere uno dei servizi utili e attivabili con l’FSE 2.0, il cui decreto di riforma è stato annunciato di recente dal Sottosegretario all’Innovazione tecnologica Alessio Butti, viene scritto proprio in queste ore dai ministeri competenti, Salute e Ministero dell’Economia e delle Finanze, insieme al Dipartimento per la Trasformazione Digitale. Il decreto fa tesoro del primo parere positivo del Garante Privacy espresso lo scorso 8 giugno sullo schema di decreto sul Fascicolo Sanitario Elettronico del Ministero della salute, da adottare assieme al Dipartimento per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze.

Nel nuovo FSE, previsto dal PNRR con 1,3 miliardi di euro, si potrebbe anche attivare la funzione di prenotare la stessa visita ed avere una refertazione continuamente alimentata da parte di medici e strutture sanitarie titolate a farlo.

2 nuovi servizi che potrebbero, finalmente, rendere utile ai cittadini il Fascicolo Sanitario Elettronico, che ha avuto il suo massimo utilizzo durante la pandemia, perché era uno degli strumenti per scaricare il green pass. 

Il nuovo FSE interoperabile su tutto il territorio nazionale grazie anche al Gateway

Il nuovo Fascicolo Sanitario Elettronico favorirà, finalmente, l’interoperabilità dei dati sanitari e il suo utilizzo da parte dei cittadini su tutto il territorio nazionale, grazie a una piattaforma nazionale, e non più limitato, come oggi, ai confini regionali. Inoltre, sarà introdotto il Gateway, un software-filtro, a garanzia che tutti i FSE regionali siano interoperabili e per fare in modo che le Regioni rispettino lo standard unico definito dallo Stato.

I nuovi servizi attivabili nel nuovo FSE

Il nuovo FSE può e dovrà fornire, dal nostro osservatorio:

  1. servizi che sulla base di modelli predittivi e di analisi integrata dei dati, possono supportare i Medici Specialisti nella scelta della terapia verso trattamenti più mirati e utili a ridurre il rischio d’insorgenza di complicazioni in soggetti fragili e/o affetti da patologie croniche.
  • servizi di alerting e monitoraggio specifici rivolti al medico di medicina generale, medici specialisti e paziente, con i dati per patologia per i cronici 
  • servizi di tipo farmacologico e farmaceutico che possono coinvolgere contestualmente assistiti e farmacisti.
  • Le linee guida del 2022 prevedono attraverso l’FSE “la consultazione in tempo reale del foglio informativo della terapia e la verifica della terapia erogata al paziente; la registrazione di allergie e reazioni avverse ai farmaci; il supporto alla valutazione dell’aderenza terapeutica”
  • servizi ai cittadini, di accesso, di assistenza farmacologica e sanitaria che possono essere intermediati dal farmacista. Si dovrebbe prevedere un ruolo ‘forte’ delle farmacie a supporto dell’FSE, integrando la distribuzione del farmaco con altri servizi.
  • servizio CUP per le prenotazioni elettroniche delle visite e degli esami in farmacia, già molto apprezzato dai cittadini

I piccoli esami di controllo possono essere svolti direttamente dal farmacista attraverso l’uso del nuovo FSE. Il servizio oggi più apprezzato è il ritiro del farmaco prescritto dal medico con la sola tessera sanitaria di identificazione. L’assistito può autorizzare il farmacista a leggere il dossier farmaceutico presente nel Fascicolo e a verificare la compatibilità del nuovo farmaco prescritto o acquistato autonomamente. La stessa gestione del FSE da parte del cittadino potrebbe avere l’utile supporto del farmacista se convenzionato e formato per questa funzione dalla Asl.

Il servizio più importante contenuto del fascicolo è la possibilità di consultare in tempo reale i dati clinici e di condividerli con un medico curante. Tutto ciò che concerne l’informazione sulla salute del corpo e sulle patologie, sul percorso di cura, costituisse, se organizzato efficacemente in servizi personalizzati e di facile accesso, un aspetto centrale del percorso di empowerment del cittadino.

I servizi di accesso alla Sanità sono il secondo pilastro del sistema FSE:prenotazione, pagamenti prestazioni, erogazione farmaci, telemedicina, emergenza-urgenza sono le porte di accesso che sfruttano la combinazione tra dati personali e dati amministrativi del Fascicolo.

Mentre i servizi amministrativi (ritiro certificati e referti, variazione della posizione del cittadino rispetto al SSN, scelta e revoca del medico di famiglia, gestione deleghe a minori, ecc) sono già presenti nel Fascicolo.

I medici di famiglia, i pediatri e i medici specialisti dovranno poter utilizzare le informazioni cliniche dell’FSE dei loro assistiti – previo consenso del paziente – non con nuovi e complicati strumenti informatici, ma come servizio direttamente fornito tramite la loro cartella clinica elettronica. Come peraltro già avviene, e non da oggi, in alcune Regioni. Non soltanto per la ricerca e consultazione dei documenti e dei dati clinici dei propri assistiti, ma per la condivisione e collaborazione con altri professionisti per finalità di cura.

La possibilità di aggregare questi dati nei profili sanitari sintetici (Patient Summary) e in funzione dei PDTA, costituisce un servizio ai medici notevolissimo che va però realizzato sulla base delle loro esigenze cliniche e della loro esperienza.

I servizi del FSE interessano, come si sa, non solo i cittadini ma anche le Istituzioni sanitarie, i programmatori e i gestori della Sanità. Già le linee guida indicano che il fascicolo deve fornire “una base di conoscenza utile a governare le politiche regionali e nazionali in materia di sanità pubblica, anche attraverso l’attuazione di strategie di assistenza basate sul valore (Value Based Healthcare), ovvero sull’efficacia ed effettivo beneficio generato sull’assistito dalle prestazioni sanitarie erogate.”

Per la programmazione sanitaria l’FSE può fornire dati, in formato anonimo, per l’analisi e il monitoraggio della domanda e la pianificazione dell’offerta di prestazioni a supporto della prevenzione.

Infine, per la ricerca, utilizzando dati anonimizzati o pseudo-anonimizzati, si possono costruire modelli predittivi rivolti alla diffusione e studio di patologie e alle rispettive terapie con un livello di informazioni assolutamente non paragonabile alle disponibilità degli anni precedenti.

Come stabilito dalle linee guida, l’FSE, inoltre, “sarà arricchito di dati omici, genetici ed epigenetici ed abiliterà la ricerca orientata alla medicina personalizzata e alla value-based healthcare.”

Tale estensione di dati potrà permettere ai centri di ricerca “lo sviluppo di algoritmi per servizi di medicina personalizzata che potranno adattare automaticamente piani terapeutici, suggerire o prescrivere in automatico digital therapeutics, sviluppare e supportare la prevenzione della salute a tutti i livelli in modo personalizzato”. 

Gli obiettivi del PNRR: l’85% dei medici di base dovranno alimentare il Fascicolo entro il 2025 e tutte le Regioni e Province Autonome dovranno adottare e utilizzare il Fascicolo entro il 2026

L’adozione delle Linee Guida, che inaugura l’utilizzo degli investimenti previsti dal PNRR, fornisce, a livello nazionale, un indirizzo strategico unico per le iniziative di evoluzione del FSE e dei sistemi integrati con esso. Si tratta di un tassello fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi indicati dal PNRR: l’85% dei medici di base dovranno, infatti, alimentare il Fascicolo entro il 2025 e tutte le Regioni e Province Autonome dovranno adottare e utilizzare il Fascicolo entro il 2026.