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Riconoscimento facciale, dai pagamenti con il sorriso al Pc che suggerisce il menù

Come nella vita reale anche sul web e nelle tecnologie il viso è il nuovo passe-partout, al posto della digitazione e del touch. Grazie al riconoscimento facciale è possibile accedere al sistema operativo Windows 10 senza scrivere la password, effettuare un pagamento (con il sorriso) con Alipay, il sistema di pagamento “Smile to pay” di Alibaba, che è l’evoluzione di  ApplePay con il touch ID. E ancora su Facebook, chi ha subìto un furto d’identità può autenticarsi con FacioMetrics, una tecnologia che ti riconosce facendo il confronto con le fotografie postate sul profilo. L’ultimo utilizzo dell’algoritmo del riconoscimento facciale arriva dalla Cina.

L’esperimento cinese

A Pechino, è possibile ricevere consigli da un computer sul menù da ordinare. La macchina è in grado di farlo grazie al riconoscimento facciale, ossia dalle espressioni facciali dei clienti riesce a intuire i loro gusti e suggerirli. Il test è iniziato in un ristorante smart realizzato da Baidu, il motore di ricerca più usato in Cina, e dalla catena di fast food Kfc. Ad esempio, per un cliente sui 20 anni il sistema prevede un ordine-standard: crispy chicken hamburger, alette di pollo arrosto e una coca-cola per pranzo. Per una donna sui 50 anni invece si permetterà di suggerire un porridge e una tazza di latte di soia come colazione.

Pensate quanto possa essere utile sia per gli stranieri che non parlano il cinese sia per le persone sordomute. Logicamente questa tecnologia ha anche il rovescio della medaglia rappresentato da gravi problemi di privacy. Per questo motivo c’è chi ha iniziato una battaglia personale contro questo trend, come l’artista Adam Harvey ideatrice di questo look anti-riconoscimento facciale.

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