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Ricerca, sviluppo e innovazione, l’Italia aumenta le risorse e scala il ranking Ue

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Il Ministero dello Sviluppo economico pubblica l’edizione 2018 della “Relazione sugli interventi di sostegno alle attività economiche e produttive”: bene R&S&I, cresce il sostegno alle PMI.

Pubblicata dal Ministero dello Sviluppo economico l’edizione 2018 della “Relazione sugli interventi di sostegno alle attività economiche e produttive. Un’attenta attività di valutazione delle politiche pubbliche utile a sostenere i processi decisionali delle Istituzioni, dei policy maker, degli investitori e altre figure chiave per la nostra economica, frutto di un’esigenza reale di monitoraggio costante delle diverse forme di intervento pubblico, della loro efficacia e del loro impatto sul territorio.

La Relazione serve proprio a censire tutti gli interventi pubblici agevolativi destinati al tessuto produttivo nazionale dal 2012 al 2017, col fine di tracciarne lo stato dell’arte e l’evoluzione nel tempo.

Un modo per diffondere nella maniera più ampia possibile e i risultati operativi degli strumenti di intervento attuati, sia a livello di amministrazioni centrali che regionali.

Una delle voci più interessanti, tra le tante contenute nel documento, è quella delle azioni di sostegno alle attività di Ricerca, sviluppo e innovazione in Italia (R&S&I).

In questo settore, quello fondamentale della ricerca e dell’innovazione, il nostro Paese risulta tra i primi posti in Europa.

Sulla scorta dei dati dello State Aid Scoreboard 2017, rapportando la spesa in aiuti di Stato al Prodotto Interno Lordo nazionale, nel 2016, la posizione dell’Italia (con circa 3 miliardi di euro, 0,18% circa del PIL) si colloca ben al di sotto della media europea (0,65%). Rispetto ai principali competitor europei, la Germania, con circa 40 miliardi di euro, presenta la spesa in aiuti (in valore assoluto) più elevata con l’1,27% rispetto al PIL, mentre la Francia, con una spesa dello 0,63%, è molto vicina alla media EU-28.

Dall’analisi di dettaglio della ripartizione della spesa in aiuti per obiettivi orizzontali, però, emerge che la principale voce di spesa per l’Italia è orientata al sostegno delle attività di R&S&I, che assorbe circa il 36,5% delle risorse complessive (0,065% del PIL), ed in crescita costante dal 2013.

Tale dato appare ancor più significativo se confrontato con gli altri paesi europei: la percentuale di spesa destinata a R&S&I rispetto al PIL, infatti, risulta più elevata della media EU-28 e, rispetto ai principali competitor, ad eccezione del solo Regno Unito.

Nel 2017, l’ammontare di agevolazioni concesse resta sui medesimi livelli registrati nel 2016. Nell’ultimo anno di rilevazione, infatti, il sistema italiano di sostegno al tessuto produttivo si assesta a circa 4,6 miliardi di euro.

Il sistema agevolativo italiano (amministrazioni centrali e regionali) conferma una maggiore focalizzazione delle risorse impegnate ed erogate verso le Piccole e medie imprese (PMI).

Queste, infatti, assorbono il 70% delle agevolazioni complessive riferite al periodo esteso (2012-2017), mentre le grandi imprese (GI) risultano destinatarie del 30%.

Il Fondo di Garanzia per le PMI, con 617 mila operazione tra il 2012 ed il 2017, ha deliberato garanzie concesse per complessivi 57 miliardi di euro (12,2 miliardi di euro nel solo 2017, che rappresenta il 21,4% del totale) che hanno abilitato finanziamenti garantiti per oltre 89 miliardi di euro (17,4 miliardi di euro nel solo 2017, corrispondente a quasi il 20% del totale, con un incremento rispetto al 2016 del 4,5%).