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Revenge porn: in Inghilterra 2 anni di carcere a chi diffonde foto e video porno per vendetta

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Una legge difende le vittime di questa odiosa forma di vendetta, nella maggior parte dei casi donne e si estende anche alla diffusione offline di immagini di natura sessuale scattate per restare private.

Pubblicare su internet immagini o video porno per vendetta sta per diventare un reato punibile con due anni di carcere in Inghilterra e Galles e potrebbe esserlo presto anche in Scozia e Irlanda del Nord.

Una nuova legge definisce ‘revenge porn’ tutte quelle fotografie o video “che mostrano persone impegnate in attività sessuali o in pose sessualmente esplicite con i genitali esposti e in cui quello che si vede non era stato ritratto per essere mostrato in pubblico”.

Con questa misura, il legislatore intende rispondere alle difficoltà che le vittime di questa odiosa forma di vendetta – per la maggior parte si tratta di donne – incontrano nell’ottenere la rimozione delle immagini incriminate dal web: senza una normativa specifica, infatti, il più delle volte sono stati adoperati degli escamotage per far togliere foto e video dal web. Tra questi, il ricorso alla legge sul copyright, dal momento che in molti casi le immagini fatte circolare per vendetta sono selfie scattati dalla stessa vittima e inviati all’ex partner.

Ma la legge non si ferma solo al mondo ‘virtuale’, poiché si estende a tutte le immagini condivise online e offline senza il permesso del soggetto ritratto e con l’obiettivo di danneggiarlo e anche alla distribuzione di immagini sessualmente esplicite inviate via mms dai cellulari.

Molte delle vittime di questo crimine hanno riferito agli psicologi che l’impatto della diffusione su larga scala di immagini scattate per essere private può essere paragonato a quello di una vera e propria violenza sessuale. Ma c’è anche chi è contrario a una nuova legge che potrebbe finire per interferire con la libertà di espressione: secondo l’associazione Article 19, non è con l’introduzione di un nuovo reato che risolve il problema visto che ci sarebbero già abbastanza leggi per proibire queste azioni.