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Reti tlc transeuropee: al via bandi Ue per 38,7 mln di euro

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I bandi riguardano le aree dell’eDelivery, ’eInvoicing, i dati pubblici aperti, internet più sicuro ed Europeana per uno stanziamento di circa 38,7 milioni di euro.

Sarà pubblicata il prossimo 17 novembre la seconda tornata di bandi nell’ambito del programma di lavoro per le sovvenzioni in materia di reti transeuropee di telecomunicazione nel quadro del Piano ‘Connecting Europe Facility’ (CEF) per il periodo 2014-2020.

Il piano CEF prevede uno stanziamento complessivo di 1,04 miliardi per gli investimenti in reti a banda larga veloci e ultraveloci e in servizi digitali paneuropei (una cifra drasticamente ridimensionata rispetto ai 9,2 miliardi di euro previsti inizialmente dalla Commissione europea).

Una prima tornata di bandi è stata pubblicata il 30 ottobre e andrà in scadenza il 19 gennaio 2016 e riguarda le aree dell’eDelivery (Emissione elettronica di documenti),  l’eInvoicing (Fatturazione elettronica), i dati pubblici aperti, internet più sicuro ed Europeana per uno stanziamento di circa 38,7 milioni di euro.

Bruxelles ritiene che affinché l’Europa raggiunga il pieno potenziale in termini di crescita e coesione, dovranno essere investiti all’incirca 970 miliardi di euro nelle infrastrutture transeuropee nell’ambito dei trasporti, delle telecomunicazioni e dell’energia entro il 2020.

Il CEF riguarda proprio le reti di questi tre settori ed è quindi stato ideato per contribuire a questo obiettivo con un meccanismo di finanziamento che prevede sovvenzioni sotto forma di sovvenzioni, appalti, strumenti finanziari e supporto ai progetti. Secondo la Ue, il piano potrà attrarre altri finanziamenti privati e pubblici, dando credibilità ai progetti infrastrutturali e riducendone i profili di rischio.

Tra aprile 2014 e marzo 2015 sono già stati pubblicati bandi relativi a Safer Internet, Europeana e Identificazione elettronica per un totale di 28,4 milioni di euro.

I finanziamenti CEF in ambito tlc, in particolare, includono il supporto a progetti di interesse pubblico quali la realizzazione di collegamenti mancanti tra infrastrutture per i servizi digitali: contribuiranno quindi a incrementare l’interoperabilità, la connettività e l’implementazione di infrastrutture digitali trans-europee, oltre a supportare il flusso di investimenti pubblici e privati verso soluzioni in grado di migliorare la qualità dei servizi offerti a cittadini, imprese e amministrazioni e concorrere allo sviluppo del Digital Single Market.