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Reti elettriche: il digitale passa dalle utilities

Lo sviluppo della generazione distribuita, l’evoluzione della tecnologia dei microsistemi di accumulo e la prevista crescita del mercato dell’auto elettrica sono fenomeni in crescita nel nostro paese che impongono l’evoluzione in senso digitale delle modalità di gestione della rete elettrica, dalle prime fasi progettuali alla sua gestione operativa: è questo, secondo la società di servizi Accenture, il principale fenomeno da cogliere in Italia nel mondo delle Utilities, per garantire la crescita e l’efficienza del sistema elettrico e creare nuove opportunità di business con l’evoluzione delle Smart Grid verso un sistema “2.0”.

Secondo stime Accenture – che accompagnano la presentazione dell’Osservatorio di Agici 2016 – lo scenario al 2020 per le tecnologie di produzione distribuite e prosumers (consumatori che sono al tempo stesso produttori di energia) vede un raddoppio degli impianti cogenerativi di potenza inferiore ai 25MW, la crescita tra il 2,5% e il 5,5% degli altri impianti a fonti rinnovabili, il raddoppio dei prosumer dagli attuali 600.000 e l’incremento significativo della diffusione delle auto elettriche (7 volte il parco attuale).

Questo scenario in trasformazione avrà un impatto rilevante sulle reti di distribuzione, maggiormente interessate dallo sviluppo della generazione distribuita e del mercato dell’auto elettrica, determinando l’evoluzione dell’attuale catena del valore. Si tratta di un’opportunità che, secondo Accenture, il settore delle Utilities è chiamato a cogliere innovando l’attuale filiera, abilitando lo sviluppo di nuovi modelli di business e l’evoluzione del tradizionale ambito di intervento, consentendo al contempo agli utenti finali di accedere con maggior trasparenza e immediatezza al mercato dell’energia.

 

L’analisi di Accenture disegna un prossimo futuro in cui la Smart Grid 2.0 sarà caratterizzata dalla diffusione sulla rete elettrica (sia di trasmissione, sia di distribuzione) di sistemi “intelligenti” e “connessi”, aderenti al modello dell’Internet of Things (IoT): il mondo della distribuzione elettrica sarà infatti gestito con sistemi di monitoraggio e controllo aderenti a standard e protocolli aperti, basati su sistemi di Data Management e su soluzioni di Advanced Analytics, capaci di valorizzare l’ampio patrimonio informativo generato dai sistemi diffusi sulla rete, ma anche protetti da modelli e sistemi di Cyber Security specifici per le smart grid.

Le utilities dovranno essere in grado di coniugare questo upgrade tecnologico con nuovi meccanismi di mercato andando a modificare strategie, processi e capitale umano: la nascita di nuovi processi e responsabilità metterà in campo infatti nuove figure professionali con un set di competenze fondamentali da sviluppare sia nell’ambito delle funzioni di business, sia nei ruoli chiave dell’Information Technology. Quest’ultimo diventerà infatti un partner strategico nel supportare la trasformazione digitale.

Anche il ruolo del regolatore, evidentemente, rivestirà una importanza cruciale per supportare la spinta innovativa in questo ambito e i meccanismi di remunerazione degli investimenti, previsti dall’assetto regolatorio e normativo, dovranno stimolare l’interesse degli operatori ad investire nello sviluppo delle nuove tecnologie “capital intensive”, valorizzando anche le fasi di ricerca e sviluppo se finalizzate alla realizzazione di soluzioni condivise da più operatori.

La trasformazione delle reti elettriche tradizionali in Smart Grid, necessaria per il conseguimento degli obiettivi energetici ed ambientali del Paese, presenta anche un potenziale indotto per l’intera economia nazionale, dato che gli ingenti investimenti richiesti in Italia sono in grado di aprire nuovi mercati, aumentare la produttività delle aziende, accelerare la crescita ben oltre il settore delle utilities e creare nuovi posti di lavoro.

‘Lo sviluppo delle reti intelligenti rappresenta un’opportunità unica per il paese di dotarsi di un’infrastruttura strategica, che va ben oltre il solo settore elettrico’ spiega Pierfederico Pelotti, Responsabile Utilities di Accenture ‘Rispetto alla fase di diffusione dei contatori elettronici di qualche anno fa, infatti, le smart grid possono oggi rappresentare una vera infrastruttura generale di paese, ipotizzando di concepirne lo sviluppo in modo coordinato con gli investimenti previsti in altri settori. Il pensiero non può non andare al tema della rete broadband, e al coinvolgimento degli operatori di rete elettrica nelle attività di cablatura del segnale digitale su fibra ottica. Al di là dei progetti di realizzazione delle reti elettriche di nuova generazione, una eccezionale opportunità potrà venire dallo sviluppo di servizi a valore aggiunto veicolabili sulle reti esistenti’.

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