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Rete unica, tavoli in competizione tra Governo e Parlamento?

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Diversi appuntamenti in questi giorni sul fronte del progetto di rete unica voluto da Tim, che nei giorni scorsi ha registrato molte novità su molti aspetti rilevanti.

Patuanelli apre un secondo tavolo ‘governativo’ con gli operatori

Il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli ha parlato ieri di rete unica. “Un progetto così importante” come quella della rete unica in fibra “non può risolversi in poche settimane di lavoro. Le interlocuzioni continuano e questa settimana iniziamo un tavolo importante con tutti gli operatori del settore”, ha detto Patuanelli in collegamento con l’assemblea generale di Confindustria Brescia. “Il progetto Fibercop di Tim va avanti, così come la possibilità di Open Fiber di entrare in quel progetto”, ha spiegato.

“Credo che più che parlare di società della fibra bisogna parlare di società delle tecnologie e delle reti. Non è detto che sia la fibra che debba arrivare in tutte le zone del nostro Paese. Ci sono anche tante altre tecnologie, come il wireless o il 5G”, ha concluso Patuanelli.

Tavolo governativo vs tavolo parlamentare

L’apertura del tavolo “governativo” con gli operatori, secondo il Sole 24 Ore, raccoglierà al Mise in rapida successione (già a partire da oggi) le aziende ma anche le Authority interessate al dossier (Agcom e Antitrust). Ma l’iniziativa del ministro Patuanelli, di concerto con il ministro dell’Economia Gualtieri, sembrerebbe di fatto finalizzata a svuotare d’importanza l’altro tavolo di confronto, quello parlamentare che, con 5 mesi di ritardo dal via libera alla mozione del 16 luglio in tal senso, sta per concretizzarsi dopo la richiesta giunta nei giorni scorsi da un’ala del Pd composta da Graziano Del Rio (presidente del gruppo PD alla Camera dei Deputati), Marianna Madia (responsabile del Digitale nel PD) e Gian Paolo Manzella (sottosegretario allo Sviluppo Economico con una delega su alcuni aspetti delle tlc).

CDA di Tim e di Enel

Il primo appuntamento è fissato per domani, con il Cda dell’azienda guidata da Luigi Gubitosi. A seguire, dopodomani è fissato l’appuntamento più atteso, vale a dire il Cda di Enel, nel quale secondo le attese del mercato si dovrebbe sciogliere il nodo dell’offerta del fondo australiano Macquarie per la quota del 50% che la società guidata da Francesco Starace detiene in Open Fiber (l’altro 50% è in mano a Cdp).

Vedremo se effettivamente il Cda di Enel si esprimerà in materia e in che modo.

FiberCop, ok del Governo al fondo emiratino ADIA

Nel frattempo, il più grande fondo sovrano degli Emirati Arabi Uniti, ADIA, avrebbe ricevuto il via libera, pur con alcune condizioni da rispettare, dal Governo italiano per investire in FiberCop, la newco della rete secondaria di Tim.

L’operazione darebbe ad ADIA una partecipazione indiretta del 10,3% nella rete dell’ultimo miglio di TIM, secondo quanto riporta Reuters, per un valore di circa 500 milioni di euro.

La notizia era emersa per la prima volta un paio di settimane fa, a seguito delle operazioni del fondo americano KKR per cercare co-investitori nel veicolo tramite cui il fondo USA deterrebbe il 37,5% di FiberCop. KKR aveva informato il governo italiano della sua intenzione di vendere fino al 30% della quota che deterrà a Infinity Investments, una controllata dell’Abu Dhabi Investment Authority (ADIA).

Agcom pubblica consultazione pubblica su FiberCop

Ieri l’Agcom ha pubblicato la delibera e il testo della consultazione pubblica sulla richiesta di separazione volontaria della rete secondaria di TIM (Delibera 637/20/Cons). Ma “Tim sembra non abbia ancora trasmesso all’Autorità i documenti necessari per valutare gli accordi di coinvestimento con KKR e Fastweb e di partnership con Tiscali – dice Dario Denni, esperto di regolamentazione Tlc – il che di fatto impedisce all’Autorità una corretta valutazione della fattispecie e di conseguenza rende difficile anche agli operatori, rispondere alla consultazione pubblica”. Agcom ha infatti richiesto i documenti in questione, ed anche i due MoU con CdP perché si tratta di elementi necessari per valutare la proposta di separazione volontaria della rete secondaria da parte di TIM, ma a quanto risulta dai documenti posti in consultazione, non li ha ancora ricevuti o comunque non li ha resi disponibili – nelle parti accessibili – al momento della pubblicazione della consultazione pubblica.

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