Ancora un contributo al dibattito su Key4Biz, con interviste a parlamentari ed esperti di Tlc, per capire la fattibilità e nel caso i vantaggi della Rete unica con la fusione di FiberCop e Open Fiber. Oggi pubblichiamo il punto di vista di Giulia Pastorella, deputata di Azione.
Key4Biz. Quali prospettive per il progetto rete unica, viste le frizioni fra KKR e il Governo?
Giulia Pastorella. Mi auguro che continuino ad essere prospettive di realizzazione perché la rete unica ha senso per tutti: consumatori, investitori e governo Italiano. Si deve evitare che Open Fiber, benché nata dalle migliori intenzioni, finisca per essere una Alitalia 2.0 inefficiente che pesa sulle spalle dei contribuenti, 660 milioni di aiuti l’anno scorso in legge di bilancio e ora la segnalazione di KKR all’UE per 4.5 miliardi di aiuti di Stato illeciti.
Key4Biz. Come si dovrebbe risolvere a suo avviso il conflitto fra Fibercop e Open Fiber? Come bisognerebbe procedere?
Giulia Pastorella. ‘Conflitto’ è un termine improprio. Sono normali dinamiche proprie a qualunque operazione di M&A – forse solo un po’ distorte dal fatto che il governo è al contempo parte in causa e garante di queste operazioni. Forse la differenza maggiore però, e quello che sarebbe utile sottolineare nelle trattative, è la natura di pubblica utilità della potenziale fusione e ricordare – se mai ci fosse bisogno – la spada di Damocle delle scadenze oramai ravvicinatissime del PNRR.
Key4Biz. Dal punto di vista industriale ed economico e per la diffusione della banda ultralarga quali vantaggi porterebbe al sistema paese e alla diffusione del 5G la rete unica?
Giulia Pastorella. Mettendo fine ad inutili duplicazioni porterebbe a tempi più celeri di installazione, e consolidando dal punto di vista finanziario l’operatore unico, questo potrebbe concentrare i propri sforzi nel terminare la copertura nelle restanti aree del Paese, in particolare quelle bianche e grigie dove i ritardi sono più evidenti. I fondi pubblici, in altre parole, andrebbero ad essere usati solo laddove ci sia un vero fallimento di mercato.
Key4Biz. Quale dovrebbe essere il perimetro della rete unica? Con o senza le aree nere?
Giulia Pastorella. Se si decide di avere un modello di rete unica fondendo Fibercop e Open Fiber, ha senso applicarla a tutte le aree. A livello tecnico non mi risulta ci siano preclusioni sulle aree nere. Non vedo neanche a livello di mercato un problema di monopolio – ci sono comunque altri fornitori di fibra locali. Anzi, lavorando sul ridurre i vincoli e i costi amministrativi per la posa di fibra, potenziali nuovi operatori avrebbero convenienza a costruire una propria rete.
Key4Biz. Per quanto riguarda il take up della fibra, come incentivarne la diffusione?Giulia Pastorella. Sicuramente non tassando le connessioni ancora basate sul rame, come aveva proposto la maggioranza in un emendamento lo scorso anno – poi per fortuna ritirato. Più che punire chi ancora si accontenta per necessità o scelta della vecchia connessione, bisognerebbe assicurarsi che essi abbiano alternative, fibra o anche FWA, a prezzi competitivi. E lasciare il naturale evolvere delle scelte degli operatori, a cui conviene dismettere il rame energivoro e di difficile manutenzione (FiberCop ha dismesso 2055 centrali in rame proprio qualche mese fa).
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