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Rete Tim, Vivendi non arretra e chiede l’assemblea su offerta KKR

Vivendi non ha alcuna intenzione di tirarsi indietro sulla vicenda della rete. Lo ha puntualizzato ieri il direttore finanziario François Laroze, in occasione della trimestrale, dicendo a chiare lettere che il primo azionista di Tim con una quota del 23,75%, che ha formalizzato la richiesta di poter esprimere il suo parere suo parere sulla vendita di NetCo in assemblea.

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Rischio Vietnam sulla rete

Il rischio che la questione della rete si trasformi in un Vietnam legale c’è. Anche perché Vivendi, da quanto è emerso dalle parole di Laroze, non ha nulla da perdere e venderà cara la pelle. La priorità non è quella di rientrare dell’investimento fatto, anche perché le svalutazioni su Tim sono già state iscritte a bilancio. Non pare nemmeno che Vivendi abbia alcuna intenzione di uscire in fretta dalla partita, che si preannuncia quanto mai aperta.

“La nostra posizione è molto chiara – ha detto il manager – crediamo che l’offerta di Kkr, che questa volta è vincolante, sia una mossa importante per l’evoluzione del gruppo, e che la rete sia una parte importante di questa”. “Abbiamo affermato molte volte – ha sottolineato – che il suo valore è di 30 miliardi”, mentre il fondo Usa ha migliorato la propria offerta originaria, senza però salire molto sopra la soglia dei 20 miliardi. In settimana, KKR ha presentato un’offerta vincolante per NetCo e, secondo fonti vicine alla questione, il fondo Usa ha valutato la rete intorno ai €23 miliardi, includendo alcuni earn-outs.

“La nostra posizione oggi – ha aggiunto – è che come principali azionisti con oltre il 23% dei diritti di voto vogliamo esprimere ufficialmente la nostra posizione in un’assemblea ordinaria o straordinaria degli azionisti”. “Crediamo – ha sottolineato Laroze – che sia dovere della società dare l’opportunità a tutti gli azionisti di esprimere il proprio parere in assemblea”.

Giorgetti, Vivendi valuterà offerta Kkr in ogni aspetto

“Vivendi valuterà l’offerta in tutti i suoi aspetti, è un’offerta molto complicata e articolata perché sono centinaia e centinaia di pagine e non c’è solo il dato economico”. E’ quanto detto dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti a Bolzano rispondendo a una domanda circa la posizione dei francesi di Vivendi che hanno confermato l’interesse di un’assemblea straordinaria per valutare l’eventuale scissione della rete e l’offerta di Kkr. Giorgetti ha poi aggiunto che “per quanto riguarda il diritto commerciale, sono gli organi della società a decidere il luogo dove questa offerta dovra” essere valutata”.

Urso: Noi abbiamo il piano A e lavoriamo sul piano A’

Dal canto suo, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, a precisa domanda sul dossier NetCo, ha detto che “Noi abbiamo il piano A e lavoriamo sul piano A e siamo convinti che il piano A che il ministero dell’Economia ha messo in campo abbia successo”.

Vedremo come andrà a finire.

A proposito delle diverse partecipazioni detenute da Vivendi, fra cui quella in Mediaset (ora MFE), il Cfo del gruppo francese ha spiegato “non abbiamo fretta, siamo molto pragmatici, vedremo, dipende dall’evoluzione, dai risultati mese dopo mese, poi decideremo che cosa fare”.

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