sfida a distanza

Regole per la Gig economy, Zingaretti apripista nel Lazio per sfidare Di Maio

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La Giunta della Regione Lazio ha approvato la prima proposta di legge in Italia per la tutela e la sicurezza dei rider, i lavoratori della gig economy che consegnano il cibo. Il governatore Zingaretti, papabile candidato alla segreteria del Pd, punta ad approvare la legge prima che lo faccia Di Maio a livello nazionale.

La prima sfida a distanza tra il più papabile nuovo segretario del Pd e il capo politico del M5S si gioca su chi prima riesce a normare la Gig economy. Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio al suo secondo mandato e in corsa per diventare il leader del partito democratico, ha presentato la prima proposta di legge in Italia per la tutela e la sicurezza dei rider, i lavoratori di aziende digitali (Foodora, Uber Eats, Just Eat, Deliveroo, Glovo, Domino’s Pizza, Mooveda e Social Food) che consegnano il cibo a domicilio. La proposta di legge è stata prima approvata dalla giunta regionale e poi, per 20 giorni, è stata sottoposta a una consultazione pubblica online per dare la possibilità di migliorare il testo a tutti gli attori interessati: forze politiche, sindacati, cittadini, studiosi, lavoratori e imprese della Gig economy.

In particolare, gli aspetti della consultazione hanno mirato a designare diritti fondamentali come:

  • salute e sicurezza sul lavoro con forme di tutela compatibili con le norme nazionali (prerogative di natura assicurativa, previdenziale, maternità);
  • salario minimo garantito con contrattazione;
  • indennità per particolari giorni dell’anno, orari o condizioni di lavoro;
  • trasparenza nell’uso e nel funzionamento degli algoritmi che regolano turni, retribuzioni e premialità;
  • diritto a informazioni chiare sulle condizioni contrattuali.

Il primo risultato concreto della consultazione sarà la scrittura del Foglio dei diritti primari del lavoro digitale. Successivamente il testo della proposta di legge approderà nell’aula del consiglio regionale. Zingaretti spera in una rapida approvazione della legge regionale “Norme per la tutela e la sicurezza dei lavoratori digitali”, perché punta a bruciare sul tempo il suo potenziale rivale politico Luigi Di Maio, che ha aperto il dossier Gig economy appena è diventato ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico. Il Presidente della Regione Lazio proprio in queste ore ha ricevuto l’endorsement dall’ex ministro della Giustizia Andrea Orlando: “Nicola Zingaretti è il candidato segretario più forte per far ripartire il PD”.

Legge su Gig Economy, Zingaretti o Di Maio chi la spunterà prima

“Abbiamo inviato questa legge al premier Conte e al ministro Di Maio come contributo della seconda Regione italiana. Non so se la prenderanno in considerazione, ma mi auguro si possa lavorare di concerto”, ha detto il presidente della Regione Lazio, che vuole mettere la sua firma alla prima legge regionale italiana per riconoscere più diritti e più tutele in materia di salute e sicurezza a coloro che lavorano tramite app o piattaforme collaborative digitali, come i rider, indipendentemente dalla tipologia e dalla durata del rapporto di lavoro.

E qual è la risposta di Di Maio?

Il 27 giugno scorso ha incontrato i rappresentanti di alcune aziende digitali che si occupano della consegna di cibo nelle città italiane. “Lo scopo di questo incontro è arrivare a un tavolo dove ci siano loro e i riders per favorire i lavoratori e anche lo sviluppo di queste realtà”, ha scritto il ministro. Ecco la sua ricetta per normare il settore e garantire diritti e dignità ai lavoratori della Gig economy:

  1. Obblighi e responsabilità precise tra le parti.
  2. Requisiti di forma nel contratto per garantire la certezza del diritto.
  3. Previsione di un compenso minimo inderogabile.
  4. Rimborso spese forfettario per manutenzione del supporto tecnologico e meccanico (es. 50 euro al mese).
  5. Iscrizione obbligatoria Inps e Inail a carico del datore di lavoro.
  6. Ferie, riposo e diritto alla disconnessione.

 

“Sono fiducioso che lavorando insieme giungeremo a una soluzione che farà da apripista in Italia e nel mondo per i diritti dei nuovi lavoratori digitali e per la fine del precariato”, si augura Di Maio.

Ma anche Zingaretti corre per approvare prima la legge nella Regione Lazio e conquistare il primo punto di questa sfida a distanza tra il possibile nuovo segretario del Pd e il capo politico del M5S.

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