Redditodicittadinanza.gov.it

Reddito di cittadinanza, online il sito. Di Maio ‘Dalle domande sul web avremo milioni di cittadini con Spid’

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Presentato da Luigi Di Maio il sito per il Reddito di cittadinanza: ‘Dalle domande online avremo milioni di italiani con lo Spid, è un modo per digitalizzare le identità dei cittadini e fruire dei servizi digitali della Pa’. Chi vorrà compilare sul web la richiesta del beneficio dovrà dotarsi dello Spid. Il vicepremier ha anche presentato la card su cui sarà erogato il sussidio: è uguale alla PostePay.

È online il sito del reddito di cittadinanza (https://www.redditodicittadinanza.gov.it/). A presentarlo oggi è stato Luigi Di Maio, che ha spiegato, come già anticipato da Key4biz, l’obbligo dello SPID per chi vorrà compilare direttamente sul web la domanda di richiesta del beneficio, senza andare a fare le file agli sportelli postali o ai Caf autorizzati: in quest’ultimi due casi non è richiesta l’identità digitale.

“Dal 6 marzo sarà possibile inviare le domande e tutti coloro che la compileranno da questo sito dovranno dotarsi, obbligatoriamente, dello SPID. Alla fine coglieremo l’occasione per avere milioni di cittadini italiani con l’identità digitale”, ha detto Di Maio.

“Con il reddito di cittadinanza”, ha aggiunto, “digitalizzeremo le identità degli italiani anche per fruire di altri servizi della Pubblica amministrazione, in questo modo andremo verso un’Italia con l’identità digitale sempre più diffusa”.

Il video dell’evento di presentazione del sito Redditodicittadinanza.gov.it e della card

Il ministro del lavoro, insieme al premier Giuseppe Conte, ha presentato anche la card sui cui sarà erogato, da aprile, il reddito di cittadinanza, è stata realizzata da Poste italiane ed è uguale alla carta prepagata PostePay “sono state stampate circa 3 milioni di card e sono uguali alla PostePay, perché non abbiamo voluto creare discriminazioni, il cittadino beneficiario del sussidio non dovrà essere riconoscile quando paga con la carta”, ha sottolineato Di Maio, ricordando di nuovo il divieto di utilizzo per le spese relative al gioco d’azzardo.