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Reddito di cittadinanza, come funziona l’app del Mississippi che piace a Di Maio per far trovare lavoro

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Luigi Di Maio ha candidato Mimmo Parisi alla guida dell’Agenzia delle politiche attive del lavoro, ossia l’ente che dovrà cercare le proposte occupazionali per i 5 milioni di italiani del reddito di cittadinanza. Parisi ha messo in piedi il ‘Mississippi works system’, un’app che utilizzando big data, con tutte le informazioni statali e delle aziende, permette alle persone di trovare lavoro. Il Governo vuole replicarla in Italia. Ecco come funziona.

In questo momento nel Mississippi ci sono oltre 45mila offerte di lavoro e bastano pochi clic, da desktop o da mobile, per candidarsi a molti annunci. Leggiamo il dato, che si aggiorna in tempo reale, su Mississippi works, la piattaforma, ideata dal pugliese Domenico Parisi (detto Mimmo), che ha portato la disoccupazione nello Stato povero del Sud degli Usa a scendere dal 6,5 al 4,8%, secondo quanto racconta lo stesso professore della Mississippi State University. Parisi, da ieri, è candidato da Luigi Di Maio alla guida dell’Agenzia delle politiche attive del lavoro (Anpl), ossia l’ente cardine che dovrà cercare le proposte occupazionali per i 5 milioni di italiani beneficiari da aprile del reddito di cittadinanza. Con questa nomina, il Governo vuole replicare anche in Italia l’esperienza di successo del professore nato ad Ostuni, che nel Mississippi ha messo in piedi un centro per l’impiego 2.0, un’applicazione, che utilizzando big data, consente alle persone di cercare, gratuitamente e con facilità, lavoro.

Key4biz l’ha scaricata per provarla.

È una sorta di LinkedIn, l’app Mississippi Department of Employment Security (MS Works), ma a differenza del famoso social network e delle altre piattaforme per cercare lavoro online, è realizzata dallo Stato che utilizza i big data degli utenti non per fare business, ma per mettere in contatto chi cerca lavoro con le aziende alla ricerca di lavoratori. Nella versione desktop addirittura compare la foto del governatore Phil Bryant e una frase pronunciata nel discorso inaugurale: “il mio primo lavoro è assicurare a ogni cittadino del Mississippi, che vuole un lavoro, di trovarlo”.

Dunque chi cerca lavoro in questo Stato degli Usa può farlo con molta semplicità con la piattaforma MS Works, disponibile sia in versione desktop sia con un’app.

Smanettando un po’ con l’applicazione, vediamo che è possibile personalizzare la ricerca del lavoro, con la geolocalizzazione o con l’aggiunta del Cap (codice avviamento postale) per provare a cercare un annuncio di un’azienda il più possibile vicino la propria abitazione. L’utente può anche selezionare, per visualizzare gli annunci, la distanza massima, che è disposto a percorrere in caso di assunzione.

Come è possibile candidarsi? Con due modalità.

  • In molti casi è possibile rispondere alle offerte direttamente online, basta solo registrarsi gratuitamente all’app e aver completato il proprio profilo con le esperienze professionali e/o la formazione culturale.
  • Abbiamo notato che per rispondere a tante annunci le persone devono andare direttamente ai Job Center.

Dunque il Mississippi works system sembra essere vincente anche a noi che lo abbiamo testato, perché mette in contatto i disoccupati con il mercato del lavoro con un’app.

Un’ottima pratica che si può replicare subito anche in Italia, questa è l’idea di Di Maio scegliendo Mimmo Parisi a capo dei centri per l’impiego. La seconda modalità prevista dal MS Works per candidarsi a un annuncio (andare di persona ai Job center) può rilanciare i centri per l’impiego (Cpi). Il beneficiario del reddito di cittadinanza trova l’offerta di lavoro sull’applicazione, che il Governo eventualmente realizzerà, e per rispondere all’annuncio deve recarsi al centro per l’impiego più vicino casa.

Diciamo la verità, oggi chi si reca ai Cpi? “Il nodo della questione è che le aziende, quando cercano personale, non si rivolgono ai centri per l’impiego perché non ricevono alcun servizio. A un’azienda non interessa ricevere un elenco dei profili dei Cpi, bensì una preselezione di curriculum coerente con la domanda di professionalità”, a dirlo, all’Espresso, è Maurizio Del Conte, professore di Diritto del Lavoro alla Bocconi di Milano e presidente in uscita di Anpal, l’agenzia nazionale per il lavoro.

Se lo dice lui è arrivata l’ora di cambiare la regia dei centri per l’impiego e un’app come quella sviluppata nel Mississippi potrebbe sia dare un ruolo strategico ai Cpi sia ridurre la disoccupazione in Italia.

Dovrà essere davvero un’app miracolosa.