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Recovery plan, proposti 69 miliardi di euro per la transizione verde

Cresce la parte di risorse destinata dal Recovery plan italiano agli investimenti, con una stima preliminare di 147 miliardi di euro, secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore di oggi.

Nuova bozza

Al centro del Piano nazionale di ripresa e resilienza ci sono sempre la crescita economica e il rilancio delle imprese, ma meno sussidi (non più di 45 miliardi) e meno fondi al sistema produttivo (tra cui l’industria 4.0).

Un minor numero di progetti complessivi e una strategia di interventi più concentrata e mirata per una vera spinta alla crescita (obiettivo spinta del 3% al PIL nel 2026), almeno nelle intenzioni del Governo e in base a quello che si è letto nella nuova bozza sulle “linee di indirizzo inviata ai partiti di maggioranza.

Transizione verde

Il capitolo della transizione verde inizia a prender sostanza e al momento sembra che gli siano stati destinati 69 miliardi di euro, molto meno rispetto al 39% dei finanziamenti stabilito in precedenza.

La distribuzione territoriale degli investimenti di questa componente dedicherà una quota significativa di risorse, superiore al 34%, al Mezzogiorno.

Ricordiamo che la transizione green (in cui rientra anche l’energia) è uno dei motori principali del NextGenerationEU (l’altro è la transizione digitale).

Nel Piano nazionale la voce “green” si compone di diversi punti chiave, tra cui: le imprese verdi e dell’economia circolare, la tutela del territorio e della risorsa idrica, la transizione energetica e la mobilità locale sostenibile, a cui andrebbe una fetta di circa 17,5 miliardi di euro, l’efficienza energetica e la riqualificazione edilizia, a cui potrebbe destinarsi una quota di 30,4 miliardi di euro.

Smart mobility

Riguardo la mobilità di nuova generazione, che non inquina e utilizza risorse energetiche alternative agli idrocarburi, il Governo avrebbe destinato alle infrastrutture per una mobilità sostenibile quasi 32 miliardi di euro.

Anche qui, il capitolo si compone di varie voci, tra cui: alta velocità e rete di manutenzione stradale 4.0, con la digitalizzazione delle infrastrutture dei trasporti, e i sistemi logistici.

Il Piano nazionale

Il Piano italiano dovrebbe raggiungere una quota complessiva di risorse di oltre 222 miliardi di euro.

Cifra in cui, secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, è calcolato “un cuscinetto di sicurezza”, pensato per ammortizzare “le possibili bocciature di qualche progetto all’esame comunitario”.

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