Next Generation EU

Recovery plan, oggi il nuovo piano in CdM? Renzi: “Investire nel 5G con semplificazioni”

di |

Come ottenere e spendere 209 miliardi del Next Generation EU per l'Italia? Oggi o domani il Governo esamina la nuova bozza del Recovery Plan, sollecitata soprattutto da Italia Viva. Matteo Renzi: "Rinunciare al 5G è un po’ come se avessimo rinunciato alla ferrovia nel 1800".

Il Ministro Roberto Gualtieri ha presentato al Premier Giuseppe Conte il Recovery Plan, la bozza riveduta e corretta dal Tesoro che tiene conto delle proposte della maggioranza. Presenti alla riunione anche il ministro per gli Affari Ue, Enzo Amendola, e il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano.

Recovery Plan, testo non ancora inviato a ministri,

La nuova bozza del Recovery Plan non è stato ancora inviato al resto dei ministri. Si lavora, spiegano infatti fonti di governo alle ultime limature del testo prima dell’invio ai membri di governo. Intanto prende quota l’ipotesi di un Consiglio dei ministri domani, anche se al momento, viene precisato, non c’è alcuna convocazione e si tratta soltanto di un’ipotesi. Anche la riunione tra il premier Conte e i capi delegazione delle forze di maggioranza al momento non è stata ancora fissata.

Recovery Plan, raddoppiate le risorse per la Sanità

Nella nuova versione del Recovery sono raddoppiate le risorse per la Sanità a circa 18 miliardi, scrive Il Messaggero, dai 9 inizialmente previsti. Gli altri capitoli di spesa rivisti in aumento, aggiunge il quotidiano, vi sono infrastrutture sociali, istruzione e cultura. Saranno poi privilegiati tutti i progetti a favore del lavoro, delle donne e dei giovani e del Sud.

Quanto alla ripartizione, sembra che la nuova bozza punti al 70% di risorse dedicate agli investimenti, meno a bonus e sussidi, e sui progetti aggiuntivi che non sono già inclusi nella finanza pubblica e puntano ad accelerare la crescita. Tali progetti dovrebbero ammontare a circa 125 miliardi e verrebbero finanziati con sovvenzioni europee a fondo perduto per circa 68 miliardi, il resto con i prestiti, che impattano sul deficit.

Conte: “A breve selezione investimenti e riforme più utili a modernizzare il Paese”

Conte ha annunciato che il prossimo Consiglio dei Ministri esaminerà la bozza del Piano di Ripresa e Resilienza (Pnrr). “Non è mai venuta e mai verrà meno, da parte mia, l’apertura al confronto e all’ascolto delle forze che sostengono il governo. Ho sempre lavorato per raccogliere tutte le proposte migliorative su ogni tema o provvedimento sin qui adottato e così sarà anche in futuro, perché è questo che ci chiedono i cittadini. Questo vale, ovviamente, anche per il Recovery Plan”, ha scritto il Premier su Facebook.

“A breve ci ritroveremo con tutte le forze di maggioranza per operare una sintesi complessiva, che valga a selezionare gli investimenti e le riforme più utili a modernizzare il Paese”, ha chiarito Conte, indicando che dalle proposte delle forze di maggioranza sono arrivati “contributi utili ad arricchire ed a migliorare il Piano”.

209 miliardi per l’Italia, come ottenerli?

I 209 miliardi che arriveranno dall’UE sono “risorse ingenti”, ma “devono essere ben ponderate”, ha ricordato Conte, spiegando che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) “punterà con ancora maggior decisione sugli investimenti, soprattutto quelli ad alto impatto sulla crescita, sulla trasformazione dei settori e sulle filiere innovative. Maggiori risorse saranno destinate, in particolare, alla salute, ai giovani, al terzo settore, agli asili nido e alle persone con disabilità”.

Renzi: “Investire davvero nel 5G, non solo con stanziamenti, ma soprattutto con semplificazioni”

Si sa che Italia Viva (Iv) guidata da Matteo Renzi è stata la principale forza di maggioranza a chiedere di aggiornare la bozza del Recovery plan, perché la precedente, di 133 pagine, era stata ritenuta “senza visione”, e per evitare di “essere complici del più grande spreco di denaro pubblico”, il partito di Renzi, oltre alle critiche, ha avanzato molteplici proposte raggruppate nel progetto CIAO2030 (Cultura – Infrastrutture – Ambiente – Opportunità), pubblicato oggi sul quotidiano Il Foglio.

Su 5G Italia Viva scrive su : 

“Nel piano non si ha il coraggio di affrontare in modo netto un tema probabilmente divisivo nella maggioranza, ma vitale per la crescita del Paese: lo sviluppo del 5G. 

Investire davvero nel 5G non richiede solo stanziamenti, ma soprattutto semplificazioni per la realizzazione (proseguendo il percorso iniziato nel dl Semplificazioni), una revisione dei limiti alle emissioni elettromagnetiche e in generale una spinta dal governo nazionale anche rispetto a resistenze locali”.

Infatti con il decreto legge Semplificazioni sono stati velocizzati gli interventi di installazione e adeguamento di impianti di comunicazione sia fissa che mobile, prevedendo la semplificazione delle procedure autorizzative inerenti gli interventi di scavo, installazione e manutenzione di reti in fibra e degli impianti radioelettrici di comunicazione. 

I sindaci non possono più dire no alle antenne 5G

Inoltre, con il decreto Semplificazioni stop ai Comuni No 5G. I sindaci non potranno introdurre limitazioni alla localizzazione sul proprio territorio di stazioni radio base per reti di comunicazioni elettroniche di qualunque tipologia e non potranno fissare limiti di esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici diversi rispetto a quelli stabiliti dallo Stato.

“Rinunciare al 5G è un po’ come se avessimo rinunciato alla ferrovia nel 1800”

“Oggi rinunciare al 5G è un po’ come se avessimo rinunciato alla ferrovia nel 1800. Qui nel piano si fa solo riferimento a ‘promozione dei servizi 5G e safety del 5G“, evidenza il leader di Italia Viva.

“Manca visione sull’IA”

Inoltre, Renzi sottolinea la mancanza di visione, nella precedente versione del Recovery plan, sulle applicazioni dell’Intelligenza artificiale fino a quelle sulle smart city. Andrebbe valorizzato, scrive, il Cloud computing e supercalcolo. Infine, sulla cybersecurity anche Italia Viva boccia l’istituzione del centro di sviluppo e ricerca sulla cyber security.

Le condizioni per ricevere i 209 miliardi, l’erogazione non è automatica

Si spera che il Governo riesca ad elaborare il piano italiano per il Next Generation Eu, condiviso da tutta la maggioranza, in tempi stretti da presentare al Parlamento e poi a Bruxelles. Ricordiamo alcune condizioni degli accordi sul Recovery fund: 

  • L’erogazione dei fondi non è automatica: perché l’Unione europea si riserva il diritto di versare i soldi in base allo stato di avanzamento dei progetti. Dopo tre difficoltà, potremmo ricevere un no dall’Ue.
  • Secondo gli accordi europei, ciascuno Parlamento dei Paesi Ue può sollevare dei dubbi sul modo in cui altri Stati spenderanno i fondi.

Per cui è necessario elaborare attentamente il Recovery Plan italiano, è il documento più importante della legislatura: sarà determinante per il futuro sanitario, occupazionale, tecnologico e sociale dell’Italia.