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Recovery plan, “manca politica industriale e occupazione”. Scarica l’analisi di Luigi Paganetto

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Scarica il documento del prof. Luigi Paganetto che indica di inserire nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza “nuovi strumenti di sostegno per l'occupazione e per la formazione e riqualificare il capitale umano”.

Nell’analizzare il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRP), con il focus sul rilancio dell’occupazione, il professore emerito Luigi Paganetto, vicepresidente CDP, mette in evidenza “non emerge un progetto che dia conto del come impiegare i 12,6 miliardi previsti, di cui circa 6 di React EU, per le politiche attive del lavoro di long life learning, di reskilling e upskilling”. Per questo motivo consiglia al ministero dell’Economia e delle Finanze, a cui Draghi ha affidato la governance del Recovery plan, di “usare nuovi strumenti di sostegno per l’occupazione e per la formazione e riqualificare il capitale umano”.

“Non bonus, ma incentivi”

Paganetto indica anche i settori in cui occorre investire i fondi europei: 

“Basta pensare ai cambiamenti attesi con le fabbriche automatiche, il controllo a distanza dei trasporti, le città intelligenti, la medicina a distanza. È sulle politiche adatte a sostenere questi cambiamenti (non bonus, ma incentivi) che bisogna concentrare l’azione. È impressionante il divario tra le giovani imprese innovative negli Usa e in Europa e, ancor più, in Italia”.

Il documento di Luigi Paganetto “PNRR, politica industriale e lavoro”

L’analisi di Paganetto è leggibile nel documento ‘PNRR, politica industriale e lavoro‘, risultato delle recentissime attività del Gruppo dei 20 Revitalizing Anaemic Europe della Fondazione Economia – Università di Roma Tor Vergata. È un’attenta riflessione che condensa il lungo e articolato dibattito sul PNRR, sviluppatosi nel corso delle ultime riunioni del Gruppo dei 20 – How to Revitalize Anaemic Europe.

Il documento, che è stato condiviso con le principali autorità istituzionali italiane ed europee, ha beneficiato dei contributi di Andrea Bianchi, Patrizio Bianchi, Marco Bentivogli, Paolo Scudieri e delle osservazioni di Angelo Airaghi, Giampaolo Galli, Rainer Masera, Roberto Monducci, Luigi Nicolais, Salvatore Zecchini.