L'audizione

Recovery Plan, Avenia (Confindustria Digitale) ‘Inserire nel PNRR i capitoli delle riforme e della governance’

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L’intervento all’audizione presso la Commissione Trasporti di Cesare Avenia (Confindustria Digitale): 'Inserire nel documento il capitolo delle riforme e quello della governance'.

Nel corso dell’audizione presso la Commissione Trasporti, Cesare Avenia, presidente di Confindustria Digitale, ha avanzato alcune proposte di integrazione al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) presentato dal Governo Conte.

Fra i temi strategici per il rilancio del paese, secondo Avenia, ci sono le infrastrutture di comunicazione, le piattaforme strategiche previste nell’agenda digitale nazionale, il tema della transizione al digitale dei servizi della PA, i temi della sanità, della scuola e dell’università, quelli della trasformazione digitale delle imprese, il tema fondamentale del sostegno alla Ricerca e Sviluppo e all’innovazione sia pubblica che privata, e poi il tema annoso delle competenze digitali.

Tutti temi presenti nel documento prodotto dal Governo Conte e sottoposto alle Camere, che è tuttavia “mancante di diversi requisiti che le linee guida europee hanno imposto – ha detto Avenia – il nostro giudizio è sospeso in attesa che queste lacune vengano soddisfatte”.

Cosa manca nel PNRR

In primo luogo, nel documento mancano le riforme strutturali che al contrario è il capitolo centrale perché il Pnrr diventi davvero il piano Marshall per il nostro paese. Se mancano le riforme, mancano anche gli strumenti per misurarne l’efficacia, che andranno inseriti nel documento.

In secondo luogo, manca il capitolo della governance, prosegue Avenia, ricordando come questo tema fosse stato abbozzato in una prima versione del Pnrr per poi sparire. Un capitolo che va colmato, per superare il gap che vede l’Italia fra gli ultimi paesi per capacità di spesa die fondi europei. Ed è per questo che “dobbiamo dotarci di una governance che sia speciale, che sia particolare – ha detto Avenia – per riuscire a spendere una mole di risorse molto ingente”.

La governance, secondo il presidente di Confindustria Digitale, dovrà garantire inoltre continuità visto che il piano si svilupperà in sei anni, ed è per questo che serve un beneplacito il più ampio possibile da parte del Parlamento per garantire l’esecuzione del Pnrr.

Infrastrutture

Un tema centrale per la trasformazione digitale del paese è quello delle infrastrutture, già affrontato in audizione da parte di Asstel, che fa parte di Confindustria Digitale. Si sente l’esigenza di una allocazione di risorse molto più significativa di risorse. E’ necessario coprire tutte le aree del Paese, per non creare un nuovo digital divide. Servono quindi almeno 10 miliardi di euro per le infrastrutture digitali nel Pnrr.

C’è poi una “riforma a costo zero” che sarebbe l’adeguamento dell’Italia ai limiti europei di emissione elettromagnetica per superare lo svantaggio che abbiamo nei confronti del resto d’Europa.

Attenzione per le competenze digitali nella PA (un giorno di formazione all’anno in media non è sufficiente) e al ruolo del Cloud (serve una regia nazionale) sono altre sfide chiave per il Paese.