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Recovery fund, Francesco Starace (Enel): “Le 10 proposte al Governo per la green economy”

Nel dialogo con il Governo italiano abbiamo indicato dieci aree di intervento che riteniamo possano generare valore nel lungo termine e favorire un circolo virtuoso per lavoro, economia e società con investimenti sostenibili”. Il ruolo di Enel nell’indicare gli interventi sostenibili su cui investire i soldi del Recovery Fund viene evidenziato dal suo Amministratore Delegato, Francesco Starace, nell’intervista rilasciata all’Osservatorio Economico e Sociale “Riparte l’Italia” dove ha sottolineato le principali linee di azione:

I cluster di azioni ‘verdi’ individuati seguono tre linee guida: decarbonizzazione e crescita delle rinnovabili, sviluppo di reti sempre più intelligenti e resilienti e elettrificazione dei consumi finali. Le nostre proposte riguardano investimenti che accelerino l’uso delle rinnovabili, rafforzino le reti di distribuzione resilienti e digitali, promuovano le città sostenibili, la mobilità elettrica ed l’efficienza energetica: una serie di azioni in grado di favorire la ripresa e di generare nuove opportunità per il Paese“.

Il futuro a cui sta lavorando la società guidata da Starace si basa principalmente sulla sostenibilità: “Enel sta guidando la transizione energetica verso un modello più sostenibile, con la graduale sostituzione delle fonti fossili con quelle rinnovabili“, ha detto l’ad, anche a dispetto degli scettici che ritengono la sostenibilità troppo onerosa per una vera ripresa economica.  “Negli ultimi anni, l’esperienza di Enel ha dimostrato come l’adozione di una strategia e di un modello di business sostenibili non sia soltanto un bene per l’ambiente, ma anche per la creazione di valore di lungo periodo”, ha spiegato Starace.

Il mondo sta affrontando le conseguenze di una crisi che ha inciso fortemente sull’economia, e l’amministratore delegato di Enel ha sottolineato che “rafforzare gli investimenti sostenibili, che per un’azienda energetica significa decarbonizzazione, elettrificazione e digitalizzazione, è la strada più efficace per creare valore di lungo periodo, con ricadute esterne positive in termini economici e sociali“. 

Non tutti i settori industriali riescono ad affrontare il cambiamento e vivono questo momento con grande preoccupazione: “perché la transizione sia davvero un’opportunità per tutti“, ha ribadito Starace, “bisognerà dare risposte anche a queste istanze, ma in ogni caso la soluzione non passerà attraverso la ripetizione di modelli produttivi ed economici ormai superati, sarebbe un passo indietro per tutti».

L’Italia in questo percorso può avere un ruolo di primo piano, secondo Starace: “L’Italia ha una vocazione naturale per la sostenibilità e oggi la sfida per la ripartenza non può che mettere al centro soluzioni che vadano in questa direzione, improntate su economia circolare, rinnovabili e tecnologia“. Non mancano tuttavia gli ostacoli da superare, quindi “è opportuno lavorare su iter approvativi più rapidi“, ha concluso Starace,” per evitare, ad esempio, che siano necessari anni per realizzare nuovi impianti da fonti rinnovabili o che la transizione energetica abbia tempi più lunghi di quelli che la tecnologia permetterebbe“.

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