Ieri nel corso della riunione del Consiglio dei Ministri, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha svolto una informativa sulla “Strategia Italiana per le Realtà Virtuali e Aumentate come strumento di modernizzazione delle filiere produttive“. Un intervento con lo scopo di condividere l’approccio del Governo in materia di tecnologie immersive come delineato nel documento strategico approvato dal Comitato Interministeriale per la Transizione Digitale (CITD) e pubblicato lo scorso aprile 2025.
Una strategia nazionale per integrare VR e AR nell’economia reale
La Strategia Italiana si configura come un intervento strategico volto a promuovere la diffusione e l’integrazione delle tecnologie immersive nei settori produttivi e nei servizi pubblici.
Articolata in sei capitoli, che – a partire dall’analisi dell’evoluzione dell’ecosistema tecnologico e dei casi d’uso – la strategia definisce obiettivi chiari per valorizzare le imprese italiane, aumentarne la competitività e stimolare l’innovazione industriale. In modo particolare punta a:
- favorire l’adozione di soluzioni immersive da parte di imprese e pubblica amministrazione;
- rafforzare le competenze digitali e STEM (oltre 60.000 laureati all’anno);
- promuovere ecosistemi collaborativi tra imprese, università e centri di ricerca;
- garantire un quadro normativo moderno su interoperabilità, privacy, cybersicurezza e concorrenza.
VR AR per valorizzare l’infrastruttura a banda larga fissa e mobile
Uno dei capitoli più centrali della strategia, il paragrafo 5.3, è dedicato alla necessità di valorizzare l’infrastruttura a banda larga fissa e mobile. Le tecnologie immersive, soprattutto nella loro forma più avanzata (realtà mista, ambienti collaborativi, digital twin), richiedono reti ad altissima capacità, latenze ridotte e continuità operativa.
Per questo, la Strategia collega direttamente gli obiettivi immersivi alla diffusione del 5G, 5G standalone, della fibra ottica (FTTH) e, in prospettiva, del 6G. L’accesso a una connettività adeguata sarà essenziale per rendere fruibili esperienze immersive in tempo reale nei settori strategici: manifattura, sanità, smart mobility, difesa, PA e turismo culturale. Sono previsti:
- interventi per completare la copertura delle aree bianche e grigie;
- sviluppo di dorsali e nodi edge/cloud locali;
- standard per l’interoperabilità tra dispositivi e infrastrutture.
L’impatto economico previsto
Tra il 2020 e il 2023 si sono sviluppati 482 progetti italiani in realtà aumentata, mista e virtuale. Secondo una ricerca del Politecnico di Milano e Meta, l’impatto delle tecnologie immersive potrebbe superare i 25 miliardi di euro entro il 2029.
Le applicazioni spaziano dalla progettazione spaziale (Thales Alenia Space, ALTEC) ai gemelli digitali urbani (Roma, Bologna), dalla didattica inclusiva fino alla moda, il turismo, la sanità e la gestione industriale avanzata.
Il documento promuove un approccio whole of government, fondato sulla cooperazione tra istituzioni, regioni, università, centri di ricerca e imprese. Sviluppato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy nell’ambito di un gruppo di lavoro dedicato istituito presso la Segreteria Tecnico-Amministrativa del CITD, in collaborazione con il Dipartimento per la Trasformazione Digitale e con il contributo di numerosi enti: Ministero della Difesa, Ministero dell’Università e della Ricerca – ICSC, Fondazione Bordoni, Fondazione Formit, Ministero per gli Affari europei e il PNRR, Ministero dell’Economia, Ministero dell’Istruzione, Ministero della Giustizia, Interno, Affari Regionali e la Conferenza delle Regioni.