Allarme

Razionamento energetico, servizi di emergenza (come il 112) a rischio blackout?

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Allarme dell’EENA (European Emergency Number Association): ‘L'accesso ai servizi di emergenza si basa sull'infrastruttura delle telecomunicazioni, che non sarà necessariamente contrassegnata come infrastruttura critica’.

Cresce in Europa la preoccupazione per il rischio di razionamenti energetici che il prossimo inverno potrebbero toccare anche le reti di telecomunicazioni. La crisi energetica in atto mette in allarme anche L’EENA(European Emergency Number Association), l’organizzazione non governativa che raccoglie i servizi di emergenza europei fra cui in prima fila il 112, il numero di emergenza universale unico nella Ue.

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I governi, scrive l’EENA un post pubblicato sul sito, e le altre parti interessate a livello nazionale stanno pianificando di garantire il minor impatto possibile su infrastrutture e servizi critici (ad es. ospedali, stabilimenti industriali, servizi di polizia e impianti di produzione alimentare) qualora si verificassero tali blackout. L’EENA comprende, a seguito della consultazione con i servizi di emergenza europei, che la maggior parte dei punti di risposta di pubblica sicurezza (PSAP) sono già designati come infrastrutture critiche, il che significa che verrà adottata ogni misura ragionevole per garantire che non siano interessati da interruzioni di corrente.

Reti Tlc non sono ancora considerate infrastrutture critiche

“Tuttavia, l’accesso ai servizi di emergenza si basa sull’infrastruttura delle telecomunicazioni, che non sarà necessariamente contrassegnata come infrastruttura critica – si legge nella nota – Le torri cellulari per le comunicazioni mobili e le centrali locali per le comunicazioni su linea fissa potrebbero pertanto risentirne. Recenti resoconti dei media suggeriscono che potrebbe non essere possibile garantire l’alimentazione ininterrotta a queste strutture, in particolare se tali interruzioni sono per periodi prolungati. Ciò potrebbe influire sull’accesso ai servizi di emergenza per alcuni cittadini quando necessario. In parole semplici, significa che i cittadini potrebbero non essere in grado di contattare i numeri di emergenza in caso di emergenze come arresti cardiaci o incidenti stradali. Significa anche che le autorità di protezione civile potrebbero non essere in grado di avvertire tutta la popolazione di una minaccia imminente o di un disastro naturale attraverso sistemi di allerta pubblici”.

EENA è profondamente preoccupata per le conseguenze di tali blackout sulla sicurezza pubblica. “La continuità dell’accesso ai servizi di emergenza deve essere salvaguardata in caso di blackout. EENA invita le parti interessate coinvolte ad adottare tutte le misure necessarie per garantire l’accesso ai servizi di emergenza”, chiude l’associazione.

Il rischio blackout per le reti Tlc non è escluso a priori in caso di razionamenti che potrebbero essere decisi il prossimo inverno. Ciò significa, di fatto, che in quel lasso di spegnimento delle antenne non è possibile chiamare un’ambulanza in caso di necessità. Le batterie di backup montate presso le antenne cellulari consentono di dare un’autonomia in caso di interruzioni di corrente, ma hanno vita breve, mediamente al massimo durano mezzora, massimo un’ora. In caso di blackout di durata maggiore le antenne non funzionano e la rete va giù.

E’ molto difficile per il gestore della rete elettrica, in caso di razionamenti programmati della corrente, isolare (magari per tre ore al giorno) e garantire il funzionamento di 50mila-80mila contatori (quelli presenti nelle antenne mobili sul territorio italiano) che sono molto piccoli, del tutto simili a quello montato a casa delle persone.