Lo studio

Rapporto sulle smart city europee: focus su edilizia, energia e big data

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Il segreto delle città del futuro è nell’evitare il consumo di suolo, nel ristrutturare gli edifici, nel ‘sostituirli’ con altre costruzioni, nel rigenerare il tessuto urbano e nel condividere i dati e le informazioni, per una visione strategica dello sviluppo urbano sostenibile

Il fenomeno della ristrutturazione e sostituzione urbana, già conosciuto nel Nord Europa e negli Stati Uniti, sarà centrale nella crescita delle città di tutto il mondo e nel 2050 tale pratica riguarderà il 60% del mercato immobiliare nella sola Gran Bretagna.

Questo è uno dei primi dati che si incontrano nel nuovo Rapporto Osborne Clarke, “Smart cities in Europe: the future of the built environment. Uno studio giunto alla sua terza edizione e finalizzato ad indagare su come le nuove tecnologie possono migliorare gli edifici intorno a noi e a capire quali sono gli ostacoli che possono impedire all’ambiente circostante di mettere completamente a frutto le potenzialità offerte dalle smart technologies.

Costruttori immobiliari, finanziatori di immobili, sviluppatori di tecnologie e rappresentanti di Governi ed enti locali, hanno detto la loro sui nuovi modelli smart buildings, sull’edilizia sostenibile, sui nuovi materiali, sulle soluzioni più intelligenti relative al consumo energetico ed idrico, sulla connettività degli edifici, sulla raccolta, elaborazione e gestione dei dati, sull’importanza delle aree verdi accessibili ai cittadini.

Ci sono i case studies di Londra e Amburgo, relativi rispettivamente alla stazione di King’s Cross e ai Business improvement districts (Bid). Esempi di progetti di ‘redevelopment’ e di ‘redesigning’ di una stazione, di un edificio e di un intero quartiere, per aumentare l’attrattività del luogo, ridurre l’impatto ambientale e valorizzare l’economia di prossimità.

Altro aspetto chiave del built environment è investire nell’efficienza energetica. L’indagine sottolinea l’importanza della riduzione dell’emissione di carbone da parte degli edifici e come sia tutto sommato semplice integrarli nel sistema energetico.

Ragionare per singoli compartimenti (silo mentality), inoltre, è un ostacolo all’innovazione, secondo i ricercatori di Osborne Clarke. Il potere di prendere decisioni spesso viene preso per compartimenti isolati, con il risultato che si opta per la soluzione più sicura ma meno innovativa.

Smart cities in Europe: the future of the built environment” è il terzo report sul futuro delle smart city. I due precedenti sul futuro della mobilità urbana e sul finanziamento delle smart city sono stati pubblicati nel corso del 2015.