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Rapporto sulla competitività, 7 imprese italiane su 10 aumentano investimenti su marketing e ICT

Per l’anno in corso, tra le strategie scelte dalle imprese per migliorare il proprio livello di competitività troviamo ai primi posti la qualità, l’adozione di soluzioni ICT e di piattaforme per il marketing digitale. È quanto emerge dal Rapporto sulla competitività 2017 dell’Istat.

In esso si evidenzia che gli strumenti scelti dalle aziende sono nel 76% quelli che migliorano la qualità, quindi quelli che consentono un contenimento dei prezzi (52,7%), il marketing digitale (52%), le tecnologie dell’Information and communication technologies (48%), quindi l’intensificazione delle relazioni produttive con altre aziende (38,3%) e l’esternalizzazione di fasi precedentemente svolte all’interno dell’azienda (13,6%).

Per soluzioni ICT si intendono quelle ormai proprie dell’Industry 4.0, quindi le tecnologie del cloud internet, dell’additive manufacturing, del Machine-to-Machine (M2M), dei robot, dell’automazione industriale e molto altro.

Per quanto riguarda il settore manifatturiero, qui le soluzioni per la trasformazione digitale sono state adottate dal 41,4% delle imprese manifatturiere e dal 50% di quelle dei servizi.

Nell’ultimo anno, il numero delle imprese che hanno adottato strategie di digital marketing è cresciuto del 4,4%, mentre quelle che hanno deciso di impiegare l’ICT è cresciuto del 4,1%.

Hanno deciso di investire di più sulla qualità l’82,1% delle imprese manifatturiere, quasi otto punti superiore al 74,5% di quelle dei servizi, ma il ricorso all’innovazione di processo e di prodotto viene indicato dal 72,6% delle imprese della manifattura, oltre diciassette punti superiore al 55,2% di quelle dei servizi.

In linea di massima, nel mese di marzo si registra un diffuso miglioramento della fiducia: nel settore manifatturiero l’indice aumenta da 106,4 a 107,1.

Per quanto riguarda le componenti che influenzano di più il climiadi fiducia, nel comparto manifatturiero si evidenzia un miglioramento dei giudizi sugli ordini (il saldo passa da -6 a -5), in atto da quattro mesi consecutivi; si registra altresì un aumento delle attese sulla produzione il cui saldo si attesta sul valore più elevato da novembre 2015 (il saldo passa da 13 a 14); il saldo dei giudizi sulle scorte rimane stabile a quota 4.

Fonte Istat: Indagine sul clima di fiducia delle imprese (dicembre 2016)

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