Rapporto Smart mobility 2015: Venezia città più eco-mobile d’Italia. Bene Torino, Milano e Firenze

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Le grandi città del Nord accelerano sulla mobilità alternativa e sostenibile, rilanciando il car & bike sharing, aumentando gli spazi per i pedoni, riducendo complessivamente lo smog. Male i trasporti pubblici, cresce il numero delle automobili a basso impatto ambientale.

A guardare la top ten delle città italiane con i migliori indici di mobilità sostenibile appare sempre più netto il divario tra Nord e Sud. Venezia, Brescia, Torino, Parma, Milano, Firenze, Bologna, Padova, Bergamo e Cagliari sono le aree urbane a più alta eco-mobilità. Roma compare al diciassettesimo posto, mentre in fondo alla classifica troviamo Reggio Calabria, Potenza e L’Aquila.

Sono i dati riportai nel nono Rapporto di Euromobility sulla mobilità sostenibile nelle principali 50 città italiane, elaborato da Euromobility, con il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

Cala in generale, anche se di pochissimo, il tasso di motorizzazione (-0,5%) e aumenta invece, a livello nazionale, il numero di automobili e veicoli a basso impatto ambientale che sale all’8,5% del parco auto circolante. Qui vale la pena evidenziare che le auto elettriche e ibride superano a malapena lo 0,21%.

La sharing mobility è ormai una realtà consolidata, almeno nei desideri dei cittadini – ha spiegato in una nota Lorenzo Bertuccio, Direttore scientifico di Euromobility – gli utenti dei servizi di bike sharing sono cresciuti rispetto all’anno precedente di quasi 11 punti percentuali e quelli dei servizi di car sharing convenzionale di oltre 21, raggiungendo questi ultimi quasi quota 30.000, ai quali si aggiungono gli utenti dei servizi di car sharing cosiddetti free floating, almeno dieci volte tanto a fine 2014”.

Le città sembrano finalmente aver compreso il cambio di atteggiamento dei cittadini, crescono infatti sia il numero di biciclette in sharing (+17,2%), sia le auto condivise dei servizi convenzionali (+22.8%): queste ultime superano nel 2014 le 700 unità e a esse si affiancano le quasi 3.500 vetture del car sharing free floating”.

Ruolo importante è giocato dai mobility manager: “Purtroppo il 2014 – ha sottolineato il presidente di Euromobility, Roberto Maldacearegistra ancora una riduzione dei servizi di trasporto pubblico offerti ai cittadini (in 43 città su 50), ma per fortuna anche qualche segnale positivo dall’area meridionale del Paese. Mi preme rimarcare che, da una importante ricerca condotta da Euromobility in collaborazione con ENEA, emerge che gli interventi dei mobility manager in Italia generano sempre sostanziali cambiamenti nelle modalità di spostamento delle persone, con conseguenti vantaggi per il territorio, l’ambiente e la qualità dell’aria, ma anche economici per l’utente”.

Lo studio riporta i dati nazionali sulla smart mobility, città per città, relativi ai servizi di car sharing e car sharing, alla presenza nell’amministrazione pubblica di un mobility manager, alla qualità del servizio pubblico, alla circolazione di auto a basso impatto ambientale, al tasso di motorizzazione, alla qualità dell’aria, alla sicurezza stradale, alle infrastrutture, alle iniziative pubbliche di sensibilizzazione dei cittadini, alle soluzioni di mobilità alternativa (aree pedonali, piste ciclabili).